30 ott 2009

Killer nel quartiere Sanità, uccide poi fa le corna al morto: il video dell'orrore

Napoli: le immagini diffuse dalla procura CONSIGLIATE SOLO A UN PUBBLICO ADULTO

A maggio l'omicidio di un 53enne vicino al clan Misso: gli inquirenti cercano ora di risalire a killer e complice

Guarda il filmato: Il Video

NAPOLI - Come in una sequenza di Gomorra, del Padrino o, più realisticamente di un gangster movie di serie B degli anni Settanta. Si muore così nella Sanità, popoloso quartiere del centro di Napoli: un uomo fuma sull'uscio del bar, guarda la strada, la gente che passa. Sono gli ultimi fremiti di vita di Mariano Bacioterracino, specialista in rapine in banca. Col metodo del buco. Ma Bacioterracino, 53 anni, non sa che la sigaretta che aspira sarà l'ultima della sua vita e che una della facce tra quelle che ha già giudicato come «forestieri», casuali avventori del bar Vergini dove pensa di essere al sicuro, è in realtà il volto del suo killer designato.

DUE VIDEOTAPE - È un attimo, come testimoniano i videotape acquisiti dalla Direzione distrettuale di Napoli di quell'11 maggio da due telecamere piazzate dentro e fuori il bar. Il «palo» fino a un momento prima sagoma invisibile, a volto scoperto, segnala con uno sguardo e toccandosi l'orologio il «mago del buco». Un uomo arriva alla caffetteria arma in pugno, la tiene sotto la giacca ma una donna si frappone tra il cacciatore e la sua preda. Con un biglietto della lotteria istantanea tra le mani non può sapere che grattando quel biglietto sta mettendo a dura prova i nervi dell'omicida. Perde alla lotteria, ma vince una seconda chance per Bacioterracino, rimandando il killer all'interno del bar e l'esecuzione a quando sarà fuori dall'angolo di tiro. L'uomo che fuma potrebbe essere arrivato all'ultimo tiro di nicotina, gettare la sigaretta e andare via, ma non è così.

LA FREDDEZZA DEL KILLER - E un minuto dopo non c'è altro rinvio: è il momento dell'azione, senza più esitazioni. L'assassino probabilmente chiama Mariano Bacioterracino per nome, forse con un appellativo, uscendo dal caffè. Da sotto il berretto calato sugli occhi gli sguardi si incrociano prima dei quattro colpi secchi, l'ultimo della sequenza alla nuca, le quattro pallottole che chiudono per sempre quelli di Bacioterracino. Il boia mentre è in azione mostra le corna al corpo esanime. Fuori quadro una moto sbuffa, impaziente davanti alla camminata lenta dell'assassino, pronta a dare il via alla fuga. Il dopo è un refrain per chi ricorda l'assassinio di Petru Birlandeanu, il romeno ucciso da innocente durante una pazza sparatoria per la strada, alla stazione di Montesanto il 26 maggio. Anche quella una morte in diretta, ripresa da una videocamera di sorveglianza. La gente fugge impaurita: un padre con la bambina tra le braccia, i clienti del bar, il proprietario che chiude letteralmente bottega, giovani e vecchi. Dopodiché l'indifferenza. Una donna arriva a tirare la camicia del morto. Vuole vederlo in volto e gli alza persino il capo. Forse vuole sincerarsi che non si tratti di un conoscente.

A CACCIA DEI SICARI - Ora quelle immagini analizzate e scandagliate dagli inquirenti e dalla procura napoletana diventano pubbliche. Non per alimentare lo spirito voyeuristico dei media, ma perché la Procura cerca ancora di dare un nome agli assassini di Mariano Bacioterracino, al tandem della morte che entrò in azione l'11 maggio di cinque mesi fa.

LE REAZIONI - Tante le reazioni al video choc. Per Walter Veltroni, componente della Commissione Antimafia si tratta di «un'emergenza agghiacciante». E c'è anche chi, come il coordinatore dei Verdi, offre una ricompensa di 2000 euro a chi contribuisce a dare un nome ai sicari.

Fonte: corrieredelmezzogiorno.it

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