7 mar 2014

Accuse dell’antitrust a Novartis e Roche, ora indagate anche per truffa allo Stato

Le mail ai parenti: quei farmaci sono uguali

Il ministro Lorenzin: "La riforma dell’Aifa è alla nostra attenzione"

Ai pazienti sconosciuti che rischiavano la cecità no, ma agli amici e parenti si poteva dire che il farmaco supercostoso e quello low cost avevano effetti del tutto analoghi. È questo uno dei risultati clamorosi delle indagini che hanno portato alla multa da 180 milioni di euro per i colossi del farmaco Roche e Novartis, colpevoli per l’Antitrust di aver fatto cartello per promuovere il carissimo Lucentis (Novartis, circa 700 euro a fiala) ai danni dell’equivalente Avastin (Roche, 80 euro circa). Appare chiaro il patto di Big Pharma, grazie alle mail acquisite ieri dalla Procura di Roma, che ha aperto un’indagine per aggiotaggio e truffa aggravata.

I malati

I dirigenti delle due aziende farmaceutiche teoricamente concorrenti, si accordano da bravi compari, per far sì che gli oculisti e il Servizio sanitario nazionale possano cadere in trappola, ritenendo diversi i farmaci e più pericoloso il meno costoso. A farne le spese, oltre ai malati che in alcune Regioni hanno dovuto rinunciare alle cure perché il Lucentis era troppo caro per essere rimborsabile, le casse della sanità pubblica: 45 milioni di danni quantificati solo nel 2012. Ora il governatore del Veneto, Luca Zaia esulta: «Avevamo visto giusto in tempi non sospetti, già nel 2011 quando deliberammo di acquistare il farmaco meno costoso». Ma gli altri? Ci sono responsabilità, omissioni, o come ipotizza la società degli oculisti, scenari di corruzione?

La posizione dell’Aifa

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, punta il dito verso l’agenzia del farmaco: «Se Avastin è più sicuro o no di Lucentis non lo posso dire io ma l’Aifa. E dice che riformarla è «alla sua attenzione». L’Aifa in una nota apprezza la «storica decisione dell’Antitrust». «L’Aifa non va riformata ma commissariata » ha detto più volte Matteo Piovella, presidente della Società oftalmologica italiana (Soi). E almeno ora, chiedono gli oculisti, si intervenga.
Ma basta leggere le carte per capire la gravità dello scenario. In una mail del 15 novembre 2010 un dirigente di Roche parla a un altro di un conoscente «che ha una sua parente che dovrebbe sottoporsi al trattamento con Avastin/Lucentis e chiedeva chi dei nostri medici poteva fornirgli delle informazioni. So che per quello che non siamo autorizzati a fornire info ma qui stiamo parlando di un consiglio ad un collega».

Le bugie

Molte le bugie raccontate all’esterno per impaurire gli oculisti su presunti effetti pericolosi del più economico. Il 3 maggio l’amministratore delegato di Novartis scrive all’ad Roche una strana mail. Auspica ampia copertura mediatica «anche in Italia» di una dichiarazione fatta dal ceo Roche, che dal punto di vista economico appare suicida: «Lucentis è il miglior farmaco per la cura della vista non Avastin». E ancora: «Se mia moglie avesse un problema agli occhi la curerei con quello».
Il perché, secondo l’Autority va ricercato nei bilanci: Roche controlla Genetech che ha sviluppato entrambi i farmaci e prende da Novartis le royalty su quello piu caro. A sua volta Novartis guadagna vendendo il farmaco ma partecipa anche agli utili Roche.


Fonte: corriere.it

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