22 gen 2014

Scandalo Ior, monsignor Scarano riciclava con la complicità dell'amante

Dalle intercettazioni trapelano dettagli sull'intimità con il collaboratore arrestato. La natura del rapporto tra Scarano e don Noli ha secondo gli inquirenti rilevanza dal punto di vista investigativo

Amanti. Tutti e due sacerdoti. Entrambi riciclatori di denaro attraverso lo Ior, la banca Vaticana. Don Luigi Noli, il prete di 55 anni arrestato oggi a Salerno insieme all’ex responsabile dell’Apsa, il 62enne monsignor Nunzio Scarano, di quest’ultimo era da trent’anni il compagno.

Questo dettaglio sulla vita privata di monsignor Scarano era emersa negli atti giudiziari già un anno fa, quando la Guardia di Finanza di Roma iniziò ad ascoltare le telefonate del monsignore poi finito in carcere su ordine del gip di piazzale Clodio, per corruzione. Era l'alba del 28 giugno scorso, quando Scarano fu ammanettato la prima volta dai finanzieri di Roma nella casa canonica di don Noli, presso la parrocchia di San Filippo e Giacomo, a Fiumicino.

I due sacerdoti avevano pernottato insieme così come hanno dormito insieme questo lunedì sera, nella lussuosa residenza salernitana di 700mq di Scarano, alla vigilia dell’arresto avvenuto anche stavolta all’alba. Don Noli, da quando il monsignore ha ottenuto i domiciliari per motivi di salute, risulta essersi trasferito in pianta stabile a casa del compagno, ufficialmente per poter accudire il recluso. Ed effettivamente emerge dagli atti un sentimento di affetto e un rapporto di mutua assistenza tra i due preti.

Dopo il primo arresto di Scarano in quelle circostanze imbarazzanti, don Noli è stato allontanato da Fiumicino su decisione della Curia. Provvedimento motivato, presumibilmente, proprio dal diffondersi in ambienti vaticani delle voci sulla relazione tra i due visto che su Noli, nell’inchiesta romana, non erano emersi in quel periodo elementi che potessero farlo ritenere coinvolto.

Ora invece si sa che Luigi Noli avrebbe partecipato a pieno titolo nelle spregiudicate manovre finanziare del monsignore mettendogli in pratica a disposizione il suo conto corrente presso la Banca Popolare di Rieti e coinvolgendo in queste operazioni anche alcuni suoi familiari.

In particolare don Noli, ogni mese, in corrispondenza degli accrediti mensili del suo stipendio, versava sistematicamente assegni di pari importo a favore di Scarano il quale poi li versava su conti Ior facendo così, sostanzialmente, perdere a quel denaro tracciabilità. “Scarano dispone liberamente del mio conto corrente… Anche del libretto degli assegni…Abbiamo deciso di avere tutto in comune”, si è giustificato don Noli il 29 maggio 2013 nel corso di un suo interrogatorio citato nell’ordinanza. D’altra parte, scorrendo le pagine del documento cautelare notificato ieri, si leggono alcuni passaggi che spiegano non solo la natura del rapporto tra i due, ma anche come di quella relazione fossero a conoscenza in tanti. Ad esempio Massimiliano Marcianò, amico intimo e accompagnatore di Scarano durante le sue trasferte salernitane, ha dichiarato: “Tra Nunzio e don Luigi Noli c’è un rapporto particolare che a mio avviso va ben oltre un normale rapporto di amicizia, sono di fatto la stessa persona e condividono praticamente tutto”.

Viene citato nell’ordinanza anche uno stralcio di un’intercettazione telefonica tra Noli e Scarano che ha per oggetto argomenti di natura erotica che fanno riferimento a relazioni di natura omosessuale in cui sarebbero coinvolti in situazioni promiscue altri uomini di cui l’identità è coperta dagli omissis. Annotano i finanzieri a margine dell’informativa su una telefonata intercorsa alle dieci di sera tra Scarano e don Noli, il 9 febbraio del 2013: «Scarano e Noli ricordano di un’esperienza particolare vissuta laddove Scarano parla della relazione di …omissis.. che gli diceva: “A bello allora vuol dire che quello che ti ho dato quella sera non ti basta, ti devo dare il resto?’” E Luigi risponde: “…. Mamma mia, quella sera indimenticabile, un animale è diventato!” E ad un certo punto Nunzio definisce …omissis.. possessivo nei suoi confronti e Noli risponde: “Ti vuole tutto per sé. Immaginati se sapesse che con me…».

Proprio la natura del rapporto tra Scarano e don Noli ha secondo gli inquirenti rilevanza dal punto di vista investigativo: “Dunque – scrive la finanza - questo particolare rapporto tra Nunzio Scarano e Luigi Noli, che porta quest’ultimo a sentirsi un tutt’uno con il primo, superiore pertanto ad un mero rapporto di fraterna spiritualità e affettuosa amicizia, non può che implicare, a ragione, la piena consapevolezza, da parte di costui, degli affari illeciti in cui Scarano è versato”.

Fonte: corriere.it

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