3 feb 2013

«Furchì si è sentito tradito tre volte da Musy». Voleva scalare la Arenaways

Nel decreto di fermo: «L'indagato voleva scalare la società Arenaways con l'aiuto del consigliere comunale»

La speranza di avere un ruolo politico o una poltrona da occupare. Il tentativo fallito di sistemare un amico all'università di Palermo. Ma, soprattutto l'aiuto mai arrivato per acquisire Arenaways, società ferroviaria, nella fase in cui stava fallendo, per diventare un imprenditore di successo. Sono questi, secondo il pm Roberto Furlan, i moventi che avrebbero spinto Francesco Furchì a scaricare un revolver contro Alberto Musy.

NEL DECRETO DI FERMO
«La vendetta, come la gelosia, costituisce uno dei più solidi moventi delle azioni umane violente», scrive il pm nel decreto di fermo. Parlando di una rabbia che sarebbe maturata in più mesi. Ma del tutto immotivata, perché, «Musy - tiene a sottolineare il magistrato - non è stato responsabile di alcun tradimento ma ha invece mantenuto la sua onesta intellettuale e la sua autonomia di giudizio». Furchì, «faccendiere e millantatore», si era invece convinto che Musy potesse aiutarlo a fare affari. Si era inserito nel suo entourage offrendogli un appoggio in campagna elettorale.

«MUSY INGANNATO»
Musy non sapeva che «Furchi aveva un'indole violenta e vendicativa, e una sistematica frequentazione con personaggi gravati da pesanti precedenti di polizia e cosi' verosimilmente inseriti in ambienti organicamente malavitosi». L'ex candidato sindaco di Torino si era fidato di lui. Furchì d'altronde, secondo il pm, sarebbe stato bravo ad ingannare le persone, avendo una sorta di «doppia faccia». «Intratteneva e coltivava rapporti con diverse persone di rilevante notorietà e autorevolezza - scrive il pm - tanto che risulta corrispondere con il parlamentare europeo Pino Arlacchi, con il giornalista televisivo Michele Cucuzza, con altri parlamentari e altre persone dell'ambiente ecclesiastico, senza contare l'ex ministro della Repubblica, Salvatore o Salvo Andò». «Riuniva in sé una doppia personalità, passando in un momento dal ruolo di elegante faccendiere a quello di malavitoso grossolanamente violento e arrogante».

LA CAMPAGNA ELETTORALE
La prima delusione per Furchì arriva durante la campagna: Musy non sceglie lui come capolista di Allenaza per la città. La seconda, dopo. Nessun ruolo, nessuna carica arriva a Furchì nonostante abbia partecipato alla campagna. Nei mesi successivi l'indagato, che secondo l'accusa è «violento e vendicativo di natura», anche in famiglia (la moglie lo denuncio' per malatrattamenti) inizia a covare rancore. «Musy si poneva come un vero e proprio traditore. Era quello che lo aveva tradito tre volte». «Già nella prima metà del 2011 Musy aveva sbagliato due volte con Furchì, per la campagna elettorale e per la nomina di Biagio Andò a professore universitario». «Nonostante le delusioni Furchì dopo il voto, fu costretto a rivolgersi alla vittima di nuovo perché il suo progetto di acquisire Arenaways richiedeva l'intervento di solidi finanziatori. Non aveva altro modi di reperirli se non rivolgendosi alla vittima. Sperava che Musy giungesse a costituire il tramite attraverso cui giungere alla conquista di Arenaways e questo sarebbe stato l'affare della sua vita. Il biglietto da visita con cui presentarsi come imprenditore serio e prestigioso uomo di affari».

Fonte: corriere.it

Nessun commento:

Posta un commento

Etichette

Post in evidenza

Regioni: molte spese, pochi valori

Non si può definire semplicemente corruzione, sprechi, malgoverno quanto sta emergendo a proposito delle Regioni Quando la quantità di un ...