10 ott 2012

Sciolto per mafia il Comune di Reggio Calabria

IL PRIMO COMUNE CAPOLUOGO DI PROVINCIA SCIOLTO PER MAFIA
«Rapporti sospetti con le cosche»
La decisione del ministro Cancellieri dopo sei mesi di lavoro della commissione: «Atto sofferto, ma per il bene della città»

REGGIO CALABRIA
La città che si appresta a diventare Metropolitana ha un’amministrazione collusa con la ‘ndrangheta. Questo ha stabilito il Governo che martedì sera ha sciolto l’amministrazione comunale di Reggio Calabria, guidata da Demetrio Arena(Pdl), per «rapporti sospetti con le cosche». «E’ stato un atto sofferto, fatto a favore della città»,ha affermato il ministro dell’Interno AnnaMaria Cancellieri. Quello di Reggio Calabria è il primo consiglio comunale di un capoluogo di provincia a essere sciolto per presunti legami mafiosi.

L'INDAGINE
La decisione del ministro arriva dopo sei mesi di lavoro della commissione d’accesso che si era insediata in città lo scorso 20 gennaio. La triade governativa nella relazione finale aveva definito gli scenari e i legami tra alcuni amministratori e uomini delle cosche. In particolare la commissione ha letto e riletto i documenti relativi all’appalto che l’amministrazione reggina aveva fatto con la Multiservizi, una società partecipata le cui quote di maggioranza erano intestate a personaggi legati alla cosca Tegano. E poi quelle parentele pericolose che hanno portato in carcere il consigliere comunale di maggioranza Giuseppe Plutino e quella dell’ex assessore Luigi Tuccio, figlio dell’ex procuratore di Palmi e Massimo Pascale.

IN CARICA DAL 2011
La decisione del Governo di sciogliere il Consiglio comunale di Reggio Calabria si riferisce – come ha dichiarato la Cancellieri – a questa amministrazione, e non a quella precedente. La giunta Arena è in carica dal 2011, in precedenza la città dello Stretto era stata amministrata da Giuseppe Scopelliti, attuale governatore della Calabria. E proprio il presidente della Regione ha voluto sottolineare la diversità di trattamento cui è stata sottoposta Reggio Calabria, rispetto ad altre amministrazioni limitrofe. «Se questa è stata una scelta politica assumeremo le nostre decisioni chiedendoci se questa sia democrazia» ha spiegato Scopelliti.

Fonte: corriere.it

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