11 ott 2012

I contatti tra Conte e i suoi ex giocatori che destano sospetti ai magistrati

Scommesse - Ranocchia smentisce ogni coinvolgimento

Per cancellare le prove Guberti rompe il telefono

La tecnica è quella dei cerchi concentrici, via tutti uno alla volta fino ad arrivare al punto. Così i magistrati baresi stanno cercando di far luce sulla «fabbrica del tarocco», il Bari di Masiello & co. che combinava le partite su commissione dell’avversario di turno e poi, magari, si vendeva il risultato esatto agli scommettitori. Salernitana e Treviso sono le partite indagate più a fondo però c’è anche quella col Piacenza, finora lasciata in un cassetto, che sarà affrontata in ottobre: in tanti saranno convocati in procura per rispondere a nuove domande, molte risposte sono state giudicate incomplete.

Domanda che si ripete: Antonio Conte ha o non ha un ruolo negli accordi sottobanco del Bari che fu suo? Per ora gli inquirenti hanno incassato solo dei «no, il tecnico non sapeva». Ma gli investigatori continuano a indagare e stanno analizzando i contatti tra il tecnico ora alla Juve e i suoi ex giocatori; il sospetto da fugare è che ci sia stato una sorta di richiamo all’ordine prima degli interrogatori estivi. Intanto nuovi particolari emergono per le partite contro il Treviso e la Salernitana. Chissà come avranno reagito i carabinieri del nucleo operativo di Bari quando, indagando, oltre ai soliti calciatori disponibili a vendere partite e ai dirigenti disposti a comprarle (ce n’è uno della Salernitana indagato) si sono trovati a dover approfondire i comportamenti di un collega di Salerno che ha avuto un ruolo attivo nei preparativi alla combine. Il carabiniere in questione, secondo quanto trapela, è a sua volta indagato perché avrebbe partecipato alla consegna dei soldi, che poi i giocatori del Bari si sono spartiti. Ma quali giocatori del Bari? Le accuse partono dalle dichiarazioni di Andrea Masiello, il terzino che ha patteggiato una condanna a un anno e dieci mesi. È Masiello a fare i nomi, che però hanno trovato solo parziali conferme nelle dichiarazioni di Stellini (all’epoca calciatore, poi diventato assistente di Conte) e di altri. Per la gara con il Treviso del 2008, nei verbali sarebbe emerso che Gillet, Gazzi e Stellini si erano opposti a ogni tentativo di combine, mentre altri (Rajcic, Santoruvo, Esposito e Ganci) sarebbero stati favorevoli. Un anno dopo, lo scenario è diverso.

La trattativa per combinare la gara con la Salernitana è stata complessa e ben pianificata: i giocatori del Bari infatti non si fidavano perché credevano che la società campana non avesse i soldi per onorare l’impegno. Masiello sembra attribuire un ruolo di primo piano a Stellini, che avrebbe radunato i giocatori più rappresentativi nella palestra per discutere se accettare la combine. Però Stellini per quella partita non verrà nemmeno convocato. Comunque la trattativa prosegue, viene concordata la cifra di 160 mila euro. Ma sono giorni di grande tensione: si manifestano anche al cinema, dove Conte ha portato la squadra alla vigilia del match per distrarla. In ritiro, però, le telefonate con il contatto alla Salernitana, Massimo Ganci, continuano. E così— secondo il racconto di Masiello — Stefano Guberti, altro giocatore del Bari, nel tentativo, maldestro, di cancellare le prove avrebbe distrutto il telefonino lanciandolo in piscina. Ovviamente i tabulati telefonici hanno conservato tutto e potranno confermare o smentire. Per ora, è Andrea Ranocchia a smentire ogni coinvolgimento. Contro di lui c’è sempre la parola di Masiello. Agli investigatori, però, non risulta che l’interista abbia intascato soldi. E il difensore Ranocchia ieri ha contrattaccato: «Sono tranquillo perché rispetto a due mesi fa niente è cambiato. È stato fatto tutto ad hoc: questa storia è stata tirata fuori proprio ora che sto giocando bene e che sono tornato in nazionale».

Fonte: corriere.it

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