19 apr 2011

Torna libero Pierluigi Concutelli. Terrorista nero, pluriomicida e mai pentito.

L'ex terrorista nero nel 1976 uccise a Roma il giudice Occorsio. La pena è stata sospesa per ragioni di salute

MILANO - Pierluigi Concutelli è tornato in libertà. Al terrorista nero, ex leader di Ordine Nuovo che il 10 luglio del 1976 uccise a Roma il giudice Vittorio Occorsio, è stata infatti riconosciuta nei giorni scorsi la sospensione della pena per le gravi condizioni di salute. Per il decorso della malattia, l'ex terrorista neofascista non riesce a parlare e comunica scrivendo. Libero da sabato scorso, è stato accompagnato da un amico da Portogruaro ad Ostia, sul litorale romano.

PENA DI MORTE
«Io a Concutelli gli avrei dato la pena di morte», ha commentato a caldo il ventenne Vittorio Occorsio, nipote del magistrato assassinato dal commando di cui faceva parte l'ex leader di Ordine Nuovo. «E non parlo solo come nipote di Vittorio Occorsio», ha spiegato, «ma perché l'Italia da oggi è un paese meno sicuro con lui in libertà». Il giovane ha saputo dal padre Eugenio la notizia della liberazione dell'assassino del nonno. «Sono incredulo e amareggiato», ha aggiunto il ragazzo. «L'affermazione di mio figlio Vittorio - ha voluto chiarire poi lo stesso Eugenio Occorsio, figlio giornalista del giudice ucciso - riflette lo sconcerto e il dolore della nostra famiglia nell'apprendere la notizia della liberazione di Concutelli. Però di pena di morte non è il caso di parlarne perché è estranea alla cultura della nostra famiglia».

TRE DELITTI
Concutelli, ora libero, ha trascorso quasi la metà della sua vita in carcere. Romano, classe 1944, è stato fin da giovanissimo militante di gruppi giovanili di destra a Palermo fino a diventare, nei primi anni Settanta, uno dei capi di Ordine Nuovo. Per il delitto di Occorsio, fu condannato all'ergastolo. Il leader nero considerava il sostituto procuratore il «responsabile» dello scioglimento del gruppo neofascista. Negli anni Ottanta, poi, Concutelli fu condannato ad altri due ergastoli per aver sgozzato in carcere con una corda di nylon due neofascisti, Ermanno Buzzi e Carmine Palladino, implicati nelle inchieste sulle stragi di Bologna e di Brescia e da lui considerati delatori. Ottenne in seguito il regime di semilibertà, che gli è stato revocato quando, nell'estate del 2008, mentre rientrava in carcere a Rebibbia, gli sono stati trovati in tasca hashish, denaro e un coltello. Privato della semilibertà, è tornato in carcere, ma nel 2009 ha ottenuto i domiciliari perché colpito da ischemia cerebrale. È assistito da Emanuele Macchi, che fu uno dei capi dello spontaneismo armato.

«IO, L'UOMO NERO»
Autore anche del libro biografico Io, l'uomo nero, ha partecipato anche ad una intervista televisiva a La7 durante la quale ha detto di non essersi pentito del suo passato neofascista, ma di provare rimorso per l'omicidio di Occorsio. Ora gli è stata riconosciuta la sospensione della pena per le gravi condizioni di salute. Concutelli ha quindi lasciato gli arresti domiciliari e, come sottolinea sul suo blog Ugo Tassinari, studioso della destra radicale, «è stato trasferito dagli amici che lo assisteranno in una casetta sul mare, sul litorale di Ostia».

Fonte: corriere.it

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