18 mag 2010

Gratis 250 litri d’acqua al giorno per tutte le famiglie napoletane più povere

Delibera pronta, sarà approvata martedì in giunta. Iniziativa per chi ha redditi fino 7.500 euro

NAPOLI— Le famiglie napoletane a basso reddito, il cui indice Isee non superi i 7.500 euro annui, avranno l’acqua gratis. Il testo della delibera è pronto, e già martedì prossimo verrà discusso e approvato in giunta comunale. Gli assessorati di Michele Saggese (Bilancio) e Giulio Riccio (Politiche sociali) hanno messo a punto la misura con l’intento di agevolare le famiglie incapienti alle prese con spese mensili che, tanto più quando morde la crisi, spesso diventano insormontabili. Palazzo San Giacomo finanzierà un consumo familiare di 250 litri al giorno, circa la metà dell’acqua consumata quotidianamente da una famiglia di tre persone.

Si tratta di un provvedimento che riguarderà diverse migliaia di famiglie e pensionati: basti considerare che, per l’assegnazione del «reddito di cittadinanza», Palazzo San Giacomo ha usato come tetto massimo un indice Isee di 5mila euro l’anno. Ebbene, le famiglie in questa situazione, stando alle ultime rilevazioni sono circa 3.500. Se per stabilire il reddito massimo si usa — com’è previsto nel testo della delibera — un indice Isee di 7.500 euro annui, il numero di famiglie interessate dal provvedimento cresce a dismisura.

In un periodo di forti polemiche e tensioni per quanto riguarda la gestione dell’acqua, dove non si contano i cortei e le manifestazioni dei movimenti a difesa dell’acqua pubblica— e anche a favore della privatizzazione si registrano diversi consensi eccellenti— la misura prevista dall’amministrazione comunale va chiaramente nel senso di una «socializzazione» dell’acqua, fino ad oggi bene pubblico, mostrando chiaramente quale sia su quest’argomento il parere della giunta di centro-sinistra.

A beneficiare della delibera per l’acqua gratis, saranno le famiglie definite in situazione di «esclusione sociale». In situazione di povertà, infatti, sono i nuclei familiari con un reddito Isee compreso fra i 7.500 e i 12.500 euro annui. Praticamente, ad avere l’acqua gratis, almeno in parte, saranno i più poveri dei poveri. L’iniziativa comunale è frutto non solo dei componenti stessi della giunta, ma anche dei movimenti a favore dell’acqua pubblica, che pure a Napoli sono numerosi e ben radicati.

Evidentemente, anche il Comune di Napoli si è schierato a difesa dell’acqua come bene pubblico, proprio mentre in tutta la città (e in tutta la regione) si affollano i banchetti per la raccolta firme in vista del referendum dedicato alla questione. A Napoli, le sedi fisse dove è possibile firmare per la campagna referendaria «L’acqua non si vende», sono allestite presso la Federconsumatori al corso Umberto 387, nella sede di Manitese a piazza Cavour 190, in quella dell’associazione Masaniello a salita Tarsia 134, quella dei Cobas in vico Quercia 22, in piazzetta Nilo 7 a nella sede della Municipalità di Pianura.

Fino a ieri, la campagna referendaria sponsorizzata da molti personaggi noti, ha raccolto 420mila firme. L’argomento è di estremo interesse per tutta la cittadinanza. Resta da capire come, a Palazzo San Giacomo, si intenda compensare i minori introiti causati dall’esenzione delle bollette idriche per le famiglie povere, visto che l’Arin è una società a completa gestione pubblica.

Fonte: corrieredelmezzogiorno.it

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