31 ott 2009

Quadra, il caso non scuote solo Firenze

Chini rimuove Bartoloni, incaricato di una variante al piano urbanistico. A Fiesole lascia Guidi. Gheri risponde al Pdl in aula: due cantieri Quadra negli ultimi 5 anni, nessuna agevolazione

Campi Bisenzio sa bene co­s’è un terremoto giudiziario sull’urbanistica. Stavolta non ne è l’epicentro come nel 2007, ma subisce le scosse che arrivano da Firenze. Perché l’amministrazione comunale campigiana aveva incaricato Riccardo Bartoloni, l’ex presi­dente degli architetti e socio di Quadra, finito agli arresti domiciliari con l’accusa di as­sociazione per delinquere e corruzione, di mettere a punto una variante al piano struttura­le. L’incarico — compenso pre­visto 48.960 euro — è stato re­vocato dopo l’arresto. «Lunedì, due ore dopo la no­tizia — dice il sindaco Adriano Chini — il Co­mune ha avviato le procedure per rescindere il rapporto. L’in­carico non era stato ancora perfezionato, visto che manca­va da sottoscrivere la conven­zione». L’amministrazione lo aveva affidato con una deter­minazione del settore Gestio­ne del Territorio del 12 agosto 2009, quando Bartoloni era già indagato per il caso Qua­dra.

BARTOLONI A CAMPI - «Ma l’avviso di garanzia non è una sentenza — dice Chini — è uno strumento a tu­tela dell’indagato. Inoltre Cam­pi aveva e ha bisogno di ripuli­re, e con una certa celerità, una situazione che si era com­promessa tra il 2006 e il 2007. Per cui c’era bisogno di una persona che avesse tutti gli ele­menti di conoscenza». E Barto­loni, di cui Chini riconosce «il lavoro prezioso», lo era e lo è: nel 2007 l’amministrazione di Fiorella Alunni, prima di crol­lare nel caos post-Appaltopoli, gli chiese un parere pro-verita­te sul Regolamento urbanisti­co finito sotto la lente della Procura per gli indici edificato­ri gonfiati, e successivamente di preparare una variante allo stesso Ruc. Proprio su questa questione un anno fa il consi­gliere comunale del Pdl Gio­vanni Brandino chiese a Chini di valutare l’opportunità di mantenere il rapporto con Bartoloni. Ora Brandino vuo­le sapere perché nell’agosto scorso è stato affidato un nuo­vo incarico e si dice intenzio­nato «a chiedere la testa del dirigente che ha firmato la de­termina, Rodolfo Baldi (an­che segretario generale del Co­mune, ndr )». I primi a solleva­re il caso Bartoloni furono i Verdi , che nel luglio 2007 con­vocarono una conferenza stampa per denunciare «un conflitto di interessi di evi­denza macroscopica». «Bartoloni — ricorda Paolo Della Giovampaola, ex presi­dente verde — lavorava come libero professionista per il Gruppo Margheri, un’azienda con interessi sul territorio e per giunta finita nell’inchiesta della Procura. L’architetto mi­nacciò querele, mai arrivate».

A SCANDICCI - Ieri di Bartoloni e di Quadra si è parlato anche durante il consiglio comunale di Scandic­ci. Il sindaco Simone Gheri ha risposto a Paolo Marcheschi (Pdl), che lo sollecitava a riferi­re pubblicamente sui rapporti tra l’amministrazione comuna­le e la ditta oggetto delle inda­gini della Procura. È emerso che Quadra ha lavorato all'interno dei confini comunali in due occasioni dal 2004 ad oggi: per la costruzio­ne di un centinaio di abitazio­ni nell’ex cantiere dell’Impron­ta, sotto la direzione di Bartolo­ni (opera già terminata), e per il piano degli insediamenti produttivi nella zona di Padu­le (lavori non iniziati). «Non è vero — ha detto Gheri — che abbiamo agevolato Quadra, non approvando immediata­mente il piano di sicurezza, nella nostra amministrazione ci comportiamo sempre allo stesso modo con tutte le ditte esterne. Infatti quando si trat­ta di lavori non svolti diretta­mente dal Comune, il piano di sicurezza viene approvato so­lo poco prima della cantierizza­zione dello stesso». Ma c’è an­che un’altra ricaduta nei Co­muni dell’hinterland: Massi­mo Guidi, uno dei 24 indagati, lascia la commissione paesag­gio dell’amministrazione di Fiesole, di cui faceva parte. Lo fa sapere il sindaco Fabio Inca­tasciato: Guidi è stato, per il momento, interdetto dall’eser­citare la sua professione di ar­chitetto, e si è dimesso.

Fonte: corrierefiorentino.it

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