25 ott 2009

Natalie interrogata dal Ros: «Ero la fidanzata di Piero»

I carabinieri al gip: siamo le vittime di un complotto

ROMA — «Ero la 'fidanzata' di Marrazzo. Ma non sono io nel video». Natalie, la trans che incontrava il presidente della Regione, è stata interrogata dal Ros. E sarà indagato per ricetta­zione Massimiliano Scarfone (il fotografo che immortalò il portavoce dell’allora presiden­te del Consiglio Romano Prodi mentre parlava in strada con un trans) per il video offerto ad alcuni periodici in cui l’ex con­duttore di «Mi manda Rai Tre» appare in compagnia di un via­do. Sono gli ultimi sviluppi del­l’indagine contro i quattro cara­binieri per l’estorsione ai danni del governatore: il gip Sante Spinaci ieri ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per Nicola Testini, Luciano Simeone, Car­lo Tagliente e Antonio Tambur­rino.

Durante gli interrogatori i militari dell’Arma hanno nega­to di aver estorto denaro a Mar­razzo, almeno a sentire i loro di­fensori Marina Lo Faro e Mario Griffo. «Siamo stati vittime e pedine della stessa macchina­zione ai danni del presidente della Regione per delegittimar­lo. Una macchinazione ordita da chi è molto più in alto di noi» hanno detto, più o meno con le stesse parole, Testini, Si­meone e Tagliente. Hanno elen­cato «gli encomi ricevuti in una carriera specchiata» e par­lato delle loro operazioni anti­droga, sostenendo di essere «invisi e odiati» da transessua­li e tossici della zona Nord di Roma, dove si trova l’apparta­mento di via Gradoli in cui il governatore è stato ripreso in compagnia del viado.

I carabi­nieri hanno detto di non aver danneggiato le auto della figlia e della ex moglie di Marrazzo, ammettendo invece di aver cer­cato di vendere il video. Griffo e la Lo Faro ricorreranno al Rie­same. Anche ieri il Ros ha eseguito numerose perquisizioni. Nel vi­deo ci sarebbe un fermo imma­gine con la targa dell’auto blu di Marrazzo: il presidente della Regione sarebbe andato più volte in via Gradoli con la mac­china di servizio facendosi la­sciare però dalla scorta (sem­pre dei carabinieri) ad alcune centinaia di metri, per poi pro­seguire a piedi verso l’appunta­mento. Gli investigatori hanno interrogato anche Brenda, un altro trans con cui Marrazzo si sarebbe incontrato: «Non cono­sco Marrazzo», ha detto ai gior­nalisti. Smentita però dal suo fi­danzato: «No, lo conosce bene. Ma Brenda non c’entra niente col video: è stata messa in mez­zo dalle altre perché era l’unica che non rubava e per questo ve­niva ricompensata da Marraz­zo, che pagava di più».

Fonte: corriere.it

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