27 ott 2009

Marrazzo, per l'incontro con il trans 5mila euro e una banconota arrotolata.

IMPLORÒ I CARABINIERI: NON FATE NULLA, VI RICOMPENSERÒ

Riconosciuti i due militari che fecero irruzione nella casa. Spunta un'ipotesi: altri due politici vittime di estorsioni

ROMA - Ha dato un telefono della Regione ai ricattatori. E nel video girato in casa di Natalie appare anche una banconota arrotolata «a mo' di cannula per l'aspirazione di stupefacente per via nasale». Sono alcuni dei dettagli che emergono dall’ordinanza di custodia in carcere depositata dal gip Sante Spinaci, che sabato ha convalidato l’arresto dei quattro carabinieri della compagnia Trionfale. Nella prima parte del provvedimento di otto pagine si riassume la deposizione resa mercoledì scorso dall’ex governatore al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo. Il prez­zo pattuito con Natalie era di 5 mila euro, ma i militari arrivano un istante prima che i due comincino a «consumare il rapporto sessuale concordato». Gli autori del blitz sono Luciano Simeone e Carlo Tagliente, che poi il giornalista riconoscerà in foto «sia pure non con assoluta certezza». Il loro collega Nicola Testini invece è in ferie a Bari e verrà avvertito per telefono dell’esito del «con­trollo».
L’atteggiamento dei carabinieri, riferisce Marrazzo, è «estremamente arrogante, tanto da incutere soggezione e paura»: riconosciuto nel cliente della trans il presidente della Regione, si fanno «consegnare il portafogli con i documenti tenendo in un locale separato Natalie». Quindi si spostano in un’altra stanza e, al loro ritorno, «uno dei due chiede (all’ex governatore) di consegnare loro molti soldi, facendogli capire che altrimenti vi sarebbero state rappresaglie o comunque conseguenze negative». Accettano 20 mila euro in assegni (uno da 10 mila e due da 5 mila) e poi «lasciano un numero di cellulare al quale Marrazzo dovrà chiamarli per la consegna di altro denaro, facendosi dare da lui un numero telefonico per ricontattarlo». Qualche giorno dopo la segretaria dell’ex governatore riceve una chiamata da qualcuno che «si qualifica come carabiniere». Ma è l’unico tentativo di raggiungere Marrazzo per telefono. Alla fine della deposizione la procura mostra all’ex governatore il video e lui sostiene «di aver notato la polvere bianca solo durante la perma­nenza dei carabinieri, ricollegando la presenza (della droga) alla loro attività». La cocaina, assicura Marrazzo, «non c’era più quando era uscito» dalla casa di Natalie.

L’ordinanza ricostruisce anche la difesa dei militari che, dopo la perquisizione del Ros, «avevano deciso di distruggere» il filmato. In una deposizione spontanea Tagliente, in particolare, ha sostenuto che durante il blitz Marrazzo «li aveva pregati di non fare nulla per non compro­metterlo e che li avrebbe ricompensati ». All’interrogatorio di garanzia Tagliente e Simeone hanno aggiunto di aver «gettato nel water la droga prima di uscire». Per il gip gli indagati sono «inat­tendibili»: escluso Antonio Tamburrino, gli altri tre hanno agito «con spregiudicatezza per realizzare un piano preordinato e acquisire profitti illeciti». Emerge «un quadro indiziario di assoluta gravità», dal quale deriva che i carabinieri devono restare in carcere. Soprattutto per due motivi, scrive il giudice. Uno è che potrebbero «compiere attività intimidatorie per costringere le persone già sentite e/o da sentire a ritrattare la versione già resa». L’altro è che la disponibilità di droga «denota il loro collegamento con ambienti della criminalità organizzata». Dalle indagini spunta anche l’ipotesi che ci siano altri due politici vittime di ricatti dopo incontri con i trans.

Fonte: corriere.it

Nessun commento:

Posta un commento

Etichette

Post in evidenza

Regioni: molte spese, pochi valori

Non si può definire semplicemente corruzione, sprechi, malgoverno quanto sta emergendo a proposito delle Regioni Quando la quantità di un ...