28 ott 2009

L'ufficio intrallazzi per favorire gli amici. Tutte le manovre della Quadra che non quadrano.

Complessi immobiliari che lievitano, aree verdi che spariscono, palazzi che spuntano nei cortili di altri palazzi togliendo aria e luce, variazioni ad hoc del prg, documentazione incompleta, oneri di urbanizzazione mai pagati

Complessi immobiliari che lievitano, aree verdi che spariscono, palazzi che spuntano nei cortili di altri palazzi togliendo aria e luce, variazioni ad hoc del prg, documentazione incompleta, oneri di urbanizzazione mai pagati. Questo il quadro che emerge dall’inchiesta della polizia stradale e municipale coordinata dai pm Leopoldo De Gregorio e Giuseppina Mione. Alla società Quadra di Alberto Formigli era concesso quasi tutto, scrive il gip Rosario Lupo nell’ordinanza che ha portato all’arresto di sette persone. Per visionare le pratiche edilizie gli stessi tecnici dipendenti della direzione urbanistica devono compilare un apposito modulo. Una regola che vale per tutti ma non per Quadra. Negli uffici di Palazzo Vecchio, scrive il gip, si tengono le riunioni, si verificano i progetti delle pratiche edilizie e si studiano le strategie.

IL COMPLESSO DALMAZIA
Tra le 21 concessioni finite nel mirino degli investigatori c’è il complesso residenziale Dalmazia del gruppo Margheri. La concessione edilizia viene rilasciata per una ristrutturazione. Nella richiesta non si fa cenno alla richiesta di condono pendente presentata dai vecchi proprietari Nestlè e Lavazza. La richiesta venne bocciata e la mancata sanatoria comporta, secondo la legge, la demolizione o sanzioni pecuniarie. L’area venne qualificata come destinata all’attività commerciale e questo ha assicurato al gruppo Margheri un incremento della capacità edificatoria del 19 per cento. In corso d’opera, sulla scorta degli atti rilasciati dall’ufficio edilizia privata di Firenze, gli appartamenti da 179 diventano 188 e i garage dai 170 inizialmente previsti diventano 366 su due piani. Uno di quegli appartamenti venne acquistato dalla figlia di Ciolli (funzionario del Comune indagato) e, secondo le indagini della Finanza, non venne pagato integralmente: dal prezzo originario di 290 mila euro ci fu una riduzione di 70 mila euro. In via del Podestà, invece, tra le colline del Galluzzo, spuntano 19 terratetto. L’area, inserita nel parco storico delle colline, è totalmente inedificabile. Ma il 19 settembre 2005 il consiglio comunale vota a maggioranza una variante urbanistica che dà il via libera al progetto di Quadra. Quel giorno Formigli fu uno dei consiglieri comunali che votarono a favore della variante.

L'AREA DEL FERRALE
Stessa cosa anche per l’area del Ferrale, vicino a Ponte a Greve, area per la raccolta e il riciclaggio di auto veicoli rottamati la cui destinazione originaria era di «area agri­cola che ricade in ambito di reperimento di parchi, riserve e areee naturali di interesse locale»: il consiglio comunale nel febbraio 2007 approva una variante al prg. A quella seduta tra i 23 voti favorevoli ci sono quelli di Formigli e di Barbaro, il suo pupillo. Unico voto contrario quello della consigliera Ornella De Zordo. C’è poi l’immobile di viale Corsica 27. Da gennaio è sotto sequestro. Il palazzo venne praticamente costruito in una corte interna. La pratica edilizia viene avviata nel 2003, il permesso a costruire, trasformando il locale commerciale in edificio residenziale, arriva nel 2005. Il progettista è Riccardo Bartoloni, il responsabile del procedimento Bruno Ciolli, il tecnico istruttore Giovanni Benedetti. Nel progetto originario era prevista la demolizione di una parte di seminterrato. Con la variante il nuovo palazzo viene realizzato in un’area libera, il fabbricato non è stato demolito mentre sono stati abbattuti alcuni cipressi.

QUADRA KEY
Anche per la pratica del Residence Quadra Key di via Bardazzi, Ciolli e Benedetti avrebbero avuto un ruolo decisivo. Per la richiesta di concessione, necessaria per la ristrutturazione del complesso— due edifici per appartamenti e residence — Quadra non consegna la certificazione di proprietà e gli atti amministrativi che legittimano gli immobili. L’immobile venne accatastato come residenziale ad eccezione di una parte al pian terreno destinata ad accogliere la sede di un istituto di credito. Per il residence che «vanta una posizione invidiabile appena fuori dal centro storico di Firenze» — così viene presentato sul web — il Comune non chiede l’integrazione degli oneri di urbanizzazione e di costruzione. E dunque Quadra versa solo i costi di costruzione per gli insediamenti residenziali, ma non per quelli turistici, che ammontano a 40 mila euro. Con un danno per le casse di Palazzo Vecchio.

Fonte: corrierefiorentino.it

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