23 ott 2009

Ceppaloni connection, a Camilleri (il consuocero di Mastella) compenso da 1 milione, ben dodici volte più del dovuto.

Curò il progetto per realizzare un impianto di irrigazione a Cellole. La Regione: gli spettavano 140 mila euro

NAPOLI — Uno degli scanda­li sportati alla luce dall’inchie­sta sullo strapotere dell’Udeur è quello della ristrutturazione del­l’impianto irriguo di Cellole, in provincia di Caserta. L’incarico per il progetto e la direzione dei lavori fu affidato dal Consorzio aurunco di bonifica a Carlo Ca­milleri, consuocero di Sandra e Clemente Mastella. Al massimo gli si sarebbe potuto liquidare la somma di 140.000 euro: l’in­gegnere, invece, ottenne un mi­lione e 300.000 euro. Per questa vicenda, Camilleri è accusato di truffa aggravata ai danni della Regione assieme a Felice Di Gio­vanni, direttore del Consorzio. Nell’ambito del Por 2000/2006, il Consorzio — che gestisce i canali di irrigazione nella zona di Sessa Aurunca — ottenne un finanziamento dal­l’assessorato regionale all’Agri­coltura; si trattava di fondi euro­pei. Era stato previsto di investi­re quattro milioni e 800.000 eu­ro.

La legge prevede che, per la progettazione, la direzione dei lavori e il collaudo si possa spendere fino al 12 per cento dell’importo totale: il professio­nista che fosse stato prescelto dopo un bando pubblico, cioè, avrebbe potuto ricevere un com­penso massimo di 500.000 eu­ro. Il Consorzio, però, aveva op­tato per l’affidamento fiduciario dell’incarico, senza indire una gara pubblica: in queste condi­zioni, la normativa consente un compenso massimo assai infe­riore, cioè 40.000 euro per la progettazione e 100.000 per la direzione dei lavori. Questo, dunque, si sarebbe potuto liqui­dare a Camilleri. Nel corso di una verifica a campione, inve­ce, la dirigente della Regione Maura Formisano, responsabile del servizio Por — II livello, si accorge che al consuocero di Mastella erano stati fatturati un milione e 300.000 euro. «Abbia­mo ovviamente rappresentato al responsabile di misura, Alfre­do Bruno, per iscritto le osserva­zioni appena fatte — spiega For­misano al pm — e lui non ha po­tuto che prenderne atto, vista la loro fondatezza. Un collega del mio ufficio, Francesco Pepe, che si è recato in loco presso il Consorzio, mi ha detto di aver rappresentato ai dirigenti dello stesso l’evidente abnormità del­le parcelle liquidate a Camilleri. Gli venne risposto, in modo sconsolato, che erano stati co­stretti a pagare le parcelle del Camilleri perché altrimenti il fi­nanziamento non sarebbe mai stato liquidato». Francesco Pe­pe conferma: Felice Di Giovanni gli disse «che bisognava proce­dere in quel modo al fine della realizzazione del progetto». Ieri, intanto, davanti al gip Anna Lau­ra Alfano sono cominciati gli in­terrogatori di garanzia. Sandra Mastella, assistita dagli avvoca­ti Alfonso Furgiuele e Severino Nappi, si è detta a disposizione del giudice per offrire chiarimenti sugli addebiti contestati, ma le occorre del tempo per esaminare il contenuto delle oltre 900 pagine dell’ordinanza. Per questo motivo ha chiesto il rin­vio dell’interrogatorio, che sarà fissato nei prossimi giorni.

Fonte: corrieredelmezzogiorno.it

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