23 ott 2009

Castellammare, il killer di Tommasino corse alle primarie del Pd stabiese

Catello Roma­no è stato in lista nella competizione per eleggere il segretario cittadino

NAPOLI - Non era un solo un semplice iscritto al Pd, Catello Roma­no, uno dei presunti killer del consigliere comunale stabiese Gino Tommasino. Non era un semplice iscritto ma correva addirittura per le primarie cittadine del par­tito. La nuova scoperta che arricchisce il caso Tommasi­no di altri, inquietanti risvolti, arriva an­cora una volta da «Metropolis», il quoti­diano dell’area stabiese-torrese, diretto da Giuseppe Del Gaudio, che per primo ha acceso la luce sull’iscrizione al Pd di al­meno uno dei componenti del comman­do che uccisero Tommasino. Dunque — riferisce Metropolis con un articolo di Giovanni Santaniello — Catel­lo Romano era al posto numero 40 su 47 di una della lista «Riformismo e innova­zione con Cimmino», una delle otto liste che concorsero per le primarie da cui sca­turirono i cinquanta componenti del coor­dinamento cittadino del Pd.

Anche se Ca­tello Romano non venne eletto, la sua li­sta, numero uno, vinse quelle primarie conquistando 529 preferenze. Gaetano Cimmino, il capolista, era l’ex segretario cittadino del Pd, prima che la sezione ve­nisse commissariata da Morando. Dopo le primarie Cimmino dovette attendere il mese di febbraio per essere eletto segreta­rio cittadino del Partito democratico a Ca­stellammare. I fatti successivi sono fin troppo noti: l’omicidio di Tommasino, le manifestazioni anticamorra, fino ad arri­vare ai recenti arresti dei componenti del commando di morte, tra i quali proprio quel Catello Romano che prima si è penti­to e ha accettato di collaborare con gli in­vestigatori, poi misteriosamente è fuggi­to calandosi con le lenzuola da un albergo in Puglia dove era tenuto nascosto dai po­liziotti. Insomma, una trama intricatissima, un vero e proprio giallo dove alla camorra e agli affari si unisce il mondo politico.

Ca­stellammare è ormai una città scossa da un terremoto giudiziario che appare solo agli inizi. Chi chiuse gli occhi su quelle im­barazzanti presenze nelle liste del Pd loca­le? E perché? Perché, come ha dichiarato l’ex assessora Mormone, nessuno raccol­se la sua denuncia circa la presenza di no­mi inquietanti tra gli iscritti, ben prima dell’omicidio Tommasino?

Fonte: corrieredelmezzogiorno.it

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