19 giu 2009

Due indagini su Tecno Hospital. Verifiche anche sul giro di escort

Sigilli alle cassette dove sarebbero registrati gli incontri con il premier

BARI — Due le indagini in corso da parte dei magistrati baresi sulla sulla Tecno Hospi­tal dei fratelli baresi Claudio e Giampaolo Tarantini. Quest’ul­timo è sospettato di aver in­gaggiato avvenenti ragazze af­finché partecipassero a feste organizzate in luoghi esclusi­vi. Il reato ipotizzato in en­trambe le inchieste è l’associa­zione per delinquere finalizza­ta alla corruzione e riguardano due periodi diversi. Le indagi­ni sono concentrate su un pre­sunto giro di tangenti legato agli acquisti di protesi sanita­rie fornite dalla Tecno Hospi­tal a diverse strutture sanita­rie. La prima indagine (sono indagati i fratelli Tarantini) è quella del pm Giuseppe Scelsi, nella quale è ipotizzato anche il reato di induzione alla prosti­tuzione di ragazze che avrebbe­ro partecipato a feste nelle resi­denze private ed estive del pre­mier Silvio Berlusconi. Nell’al­tra indagine affidata invece al pm Roberto Rossi risale ai pri­mi anni del 2000 e si riferisce a reati in parte coperti dall’indul­to.

In alcuni colloqui intercet­tati dalla guardia difinanza si parla - emerge da fonti inqui­renti - della fornitura di dosi di cocaina apparentemente per uso personale. A proposito del giro di escort per avvicinare i potenti, la procura ha avviato una serie di accertamenti per verificare il ruolo di Giampaolo Taranti­ni e i suoi presunti collega­menti e intrecci con il presi­dente del Consiglio: si ipotizza che l’imprenditore pugliese ab­bia, in più occasioni e a benefi­cio di persone influenti 'procu­rato' ragazze che prendessero parte a feste esclusive. Questo - sospetto investigativo tutto da verificare - potrebbe essere avvenuto per consentire a Ta­rantini di avvicinare persone di potere a beneficio della sua attività imprenditoriale. Inda­gando su episodi di corruzio­ne il pm Scelsi avrebbe infatti intercettato i colloqui in cui Giampaolo Tarantini parla del­le ragazze che ha ingaggiato per farle partecipare ad alcune feste a Palazzo Grazioli, resi­denza romana del premier Ber­lusconi.

Intanto per evitare fughe di notizie, la procura di Bari ha contestualmente acquisito, chiuso in un plico e sigillato, le audio cassette che Patrizia D’Addario ha consegnato spontaneamente al magistrato relative agli incontri avuti du­rante due feste a Palazzo Gra­zioli con il premier Berlusco­ni. La consegna delle audio cassette è avvenuta durante l’audizione della donna, ascol­tata nei giorni scorsi dal pm Scelsi.

Fonte: corriere.it

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