28 apr 2009

Centrale di Pignataro: arrestato ex assessore provinciale Pd. Perquisito l'ufficio dell'assessore regionale Cozzolino

In manette anche tre suoi stretti collaboratori

CASERTA - Centrale pulita, ma affari sporchi. Ventitré arresti, bufera in Regione Campania, perquisizione negli uffici dell'assessore regionale Andrea Cozzolino (che potrebbe essere candidato dal Pd alle Europee), in manette anche tre suoi strettissimi collaboratori.

OPERAZIONE BIOPOWER - Un ciclone innescato da un'inchiesta sulla società Biopower interessata alla costruzione di una centrale a biomasse nel casertano. Nell'inchiesta sono stati effettuati 23 arresti su ordine di cattura della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere per reati che vanno dall'associazione per delinquere alla truffa, al falso alla corruzione. Tra gli arrestati, è ai domiciliari, un ex assessore del Pd della provincia di Caserta Franco Capobianco.

LA CENTRALE «PULITA» - La vicenda riguarda la costruzione di una centrale a biomasse nel territorio del comune di Pignataro Maggiore, una decisione che aveva provocato le proteste della popolazione di quel comune e di quelli circostanti. A voler costruire l'impianto due imprenditori laziali, Renzo Bracciali e Gianpiero Tombolillo che hanno costituito tre società la «Biopower spa», la «Natural Energy srl« e la «Energethic srl». Per instaurare rapporti con funzionari del genio civile, della regione e del comune e poter svolgere attività contabili (secondo la procura si tratterebbe di tangenti) i due avevano anche costituito una società con sede nel territorio di San Marino. Il giro di corruzione, promesse e denaro, secondo il procuratore capo di Santa Maria, Corrado Lembo, aveva molte facce: così per poter realizzare la centrale i due imprenditori laziali hanno promesso a un funzionario dell'assessorato alle attività produttive, Vincenzo Guerriero, di inserire il figlio nel team di progettazione. Mentre un altro funzionario dello stesso assessorato, Fulvio Scia, avrebbe ricevuto dia due imprenditori 25.000 euro l'anno per fornire informazioni utili ad orientare le strategie imprenditoriali. Nel giro è finito anche Eugenio Di Santo, coordinatore della segreteria particolare dell'assessore Andrea Cozzolino che, oltre a rilevare in maniera irrituale i nominativi dei funzionari che curavano le istruttorie, ha anche fatto in modo di far incontrare i due imprenditori con l'assessore. La Finanza avrebbe accertato il pagamento di 140 mila euro a Di Danto come compenso per queste «prestazioni».

SPONSOR ALLA SOCIETA' DI CALCIO - Non solo laziali, ma anche altri imprenditori locali entrano nell'affare. Giovanni e Tommaso Verrazzo (residenti a Capua) hanno fatto da intermediari sia con Francesco D'Alonzo consigliere comunale di Pignataro, sia con l'ex assessore provinciale del Pd Franco Capobianco. Il consigliere comunale avrebbe avuto in cambio del suo interessamento sponsorizzazioni per la sua squadra di calcio, la Sc Pignataro Calcio. D'Alonzo avrebbe anche così espresso voto favorevole alla costruzione della centrale nel corso della conferenza di servizi. Franco Capobianco avrebbe invece fatto pressione su Francesco Cuccaro, consigliere comunale del Pd per cercare di fargli smettere le proteste che aveva organizzato contro questo insediamento. Poi c'è il Genio civile di Caserta: anche in questo caso sarebbero stati i due imprenditori locali a fare pressione su Michele Testa e Mario Pasquariello per ottenere piaceri in cambio di denaro. I due funzionari avrebbe fatto risultare conformi alle normative antisismiche i progetti presentati. Per loro, sostiene l'accusa, sarebbero stati prelevati 100mila euro dalla tramite la società di San Marino.

EOLICO - Non è stata solo la centrale di Pignataro a provocare le mire del gruppo, un altro funzionario dello stesso assessorato, Giuseppe Ragucci è stato arrestato e messo agli arresti domiciliari per una serie di autorizzazioni concesse per la costruzione di un parco eolico a san Bartolomeo in Galdo. Il tutto per ottenere un contributo dalla regione Campania di 6 milioni e 800 mila euro che poi non è stato erogato perché i due imprenditori hanno optato per altre agevolazioni ( i cosidetti «certificati verdi»).

Fonte: corrieredelmezzogiorno.corriere.it

Nessun commento:

Posta un commento

Etichette

Post in evidenza

Regioni: molte spese, pochi valori

Non si può definire semplicemente corruzione, sprechi, malgoverno quanto sta emergendo a proposito delle Regioni Quando la quantità di un ...