8 gen 2009

Pescara, l'inchiesta sul comune. Dieci consiglieri del centrodestra hanno firmato le dimissioni davanti al notaio.

Centrodestra, dimissioni davanti al notaio

Parte il piano per mandare a casa la giunta, stasera si riunisce il consiglio. I consiglieri in carica fino al raggiungimento di almeno 21 adesioni

PESCARA. Dieci consiglieri del centrodestra hanno firmato le dimissioni davanti al notaio. Ma per ora non avranno effetto. Rimarranno congelate, in attesa che altri consiglieri di opposizione e qualcuno della maggioranza facciano lo stesso. L’obiettivo è di raggiungere il numero di 21 dimissionari, necessario per poter richiedere lo scioglimento immediato del consiglio comunale e la nomina del commissario.
Il centrodestra tenta così un colpo di mano per mandare l’amministrazione di centrosinistra subito a casa, senza aspettare le elezioni anticipate del 6-7 giugno. In questo modo la decisione di Luciano D’Alfonso di ritirare le dimissioni dalla carica di sindaco e di presentare, nel contempo, un certificato medico per attestare il suo impedimento permanente a svolgere le funzioni di primo cittadino, per poter affidare la guida dell’amministrazione al vice sindaco e alla sua giunta, rischia di essere vanificata dall’iniziativa del centrodestra.
In serata, l’Italia dei valori ha fatto sapere che anche i suoi due consiglieri si dimetteranno.
Insomma, il clima politico continua ad essere incandescente. E intanto questa sera, alle 19, si riunirà il consiglio comunale per la presa d’atto della revoca delle dimissioni di D’Alfonso. Il centrodestra ha già fatto sapere che approfitterà dell’occasione per sferrare un altro attacco alla maggioranza. Ma ecco la cronaca della giornata di ieri.

IL PIANO DEL PDL
La notizia delle dimissioni in blocco del centrodestra comincia a circolare in tarda mattinata, mentre una troupe di Porta a porta, giunta a Pescara per registrare alcune testimonianze sul caso D’Alfonso, sta concludendo le sue interviste. Si parla di un piano dell’opposizione per accelerare i tempi di scioglimento del consiglio comunale.
Poi, arriva la conferma con un comunicato del capogruppo del Pdl, Luigi Albore Mascia, che annuncia la convocazione di una conferenza stampa in Comune nel primo pomeriggio per le dimissioni dei consiglieri. Lo stesso Albore Mascia viene convocato prima di pranzo dal prefetto, Paolo Orrei, per parlare della situazione al Comune di Pescara.

DIMISSIONI AL NOTAIO
Alle 15,30, di fronte a giornalisti e telecamere, parte il piano del centrodestra. Dieci consiglieri comunali dell’opposizione firmano, davanti al notaio Egidio Marra, le loro dimissioni. Ma per avere effetto devono essere presentate al segretario generale. E, al momento, non è questa l’intenzione del centrodestra. «I consiglieri hanno depositato le proprie firme autenticate davanti al notaio» precisa Albore Mascia «una volta raggiunte le 21 firme, consegneremo le dimissioni al segretario generale per avviare le procedure di scioglimento del consiglio e la nomina del commissario prefettizio». Nel frattempo, i consiglieri continueranno a svolgere le loro funzioni e a percepire le indennità. «Quelli del centrodestra accusano D’Alfonso di avere fatto una furbata con la presentazione del certificato medico, ma la furbata l’hanno fatta loro», commenterà più tardi un consigliere del centrosinistra.

CHI HA FIRMATO
I primi dieci consiglieri che consegnano nelle mani del notaio le loro dimissioni sono Luigi Albore Mascia, Marcello Antonelli, Roberto Renzetti, Lorenzo Sospiri, Guido Cerolini Forlini, Guerino Testa, del Pdl; Carlo Masci e Berardino Fiorilli, di Abruzzo rialzati; Gianni Teodoro e Massimiliano Pignoli, della Lista Teodoro. Gli altri cinque lo faranno in seguito.
Ma l’iniziativa dell’opposizione si gioca sui numeri: può avere successo solo nel caso in cui verranno depositate almeno 21 lettere di dimissioni, cioè la metà più uno dei consiglieri presenti in Comune. Così stabilisce l’articolo 141 del decreto legislativo 276 del 2000, cioè il Testo unico dell’ordinamento sugli enti locali. Il centrodestra ha 15 consiglieri. A questi si aggiungono i 2 dell’Italia dei valori. Si arriva a 17. Ne mancano 4. Il capogruppo della Sinistra, Silvestro Profico, fa sapere in serata di non essere disponibile a partecipare all’iniziativa. «Non mi sembra opportuna», spiega. Il Pdl spera, a questo punto, nei due consiglieri del gruppo misto e in qualche fronda del Pd che non ha apprezzato il gesto di D’Alfonso e ritiene sia necessario far terminare subito la consiliatura con l’arrivo del commissario prefettizio.
Proseguono per tutto il pomeriggio gli appelli del centrodestra per nuove adesioni. «Ci auguriamo» dice il capogruppo del Pdl «che possa firmare l’atto anche qualche esponente della maggioranza che vuole prendere le distanze da quanto accaduto». «Mi rivolgo a tutti quei consiglieri eletti nel 2003 nelle file del centrodestra, passati poi con D’Alfonso» aggiunge Testa. Il riferimento è a Nicola Ferrara, Giuseppe Bruno, Vincenzo Dogali e Agostino Di Bartolomeo, eletti nel 2003 con il centrodestra. Ma questi nelle scorse comunali dell’aprile 2008 si sono presentati con il centrosinistra. «Dovrebbero aderire» sottolinea Fiorilli «tutti quegli esponenti della maggioranza che hanno maggior senso di ragionevolezza e rispetto delle istituzioni».
«Quello escogitato da D’Alfonso» fanno sapere invece Teodoro e Pignoli «è un escamotage che non solo alimenta il senso di disillusione e di diffidenza dei cittadini verso la politica, ma che genera ulteriore confusione e disorientamento nell’opinione pubblica, alla quale il sindaco, ci auguriamo, vorrà far conoscere quali sono le attuali ed effettive condizioni di salute e ciò anche per evitare strumentalizzazioni».
Sull’argomento interviene anche il presidente della Circoscrizione Castellamare, Stefano Cardelli. «Non sono né un giustizialista, né un garantista in merito alle vicende che stanno toccando il Comune di Pescara» osserva «ritengo però che l’articolo del Testo unico sugli enti locali che gli ha permesso di restare in sella, affidando le redini del Comune alla sua giunta, non fosse quella intesa dal legislatore». «Ricordo» conclude il presidente del Quartiere «che l’amministrazione di centrodestra ha lavorato per nove anni, ottenendo importanti risultati, senza mai ricevere un solo avviso di garanzia, o un provvedimento giudiziario di qualsiasi natura».

SCONTRO SUL CONSIGLIO
E’ sulla convocazione del consiglio comunale che si consuma l’ultimo scontro della giornata tra maggioranza e opposizione.
In mattinata, il presidente, Dogali, annuncia la convocazione di una seduta per oggi pomeriggio, alle 17, per comunicare ufficialmente all’assemblea la revoca delle dimissioni del sindaco. Ma la decisione viene contestata dal centrodestra, che chiede il rinvio della seduta. «Non basta una comunicazione del presidente del consiglio» fa presente Albore Mascia «è necessaria una delibera per la presa d’atto delle dimissioni e del suo impedimento permanente a svolgere le funzioni di primo cittadino». Il capogruppo del Pdl avverte: «Il ministero dell’Interno segue in maniera costante la vicenda pescarese che non ha precedenti».
In serata arriva fortunatamente una schiarita. Il presidente del consiglio, per evitare ulteriori diatribe con l’opposizione, fa sapere di aver spostato la convocazione del consiglio dalle 17 alle 19 di oggi pomeriggio e di aver predisposto un ordine del giorno per la presa d’atto delle dimissioni. Il centrodestra si dice soddisfatto.

Fonte: ilCentro

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