20 nov 2008

Inchiesta a Messina, intercettati i magistrati i cui figli vinsero i concorsi

MESSINA - L'agenzia Ansa diffonde la notizia che ci sono due magistrati messinesi che avrebbero chiesto raccomandazioni per concorsi all'università di Messina. Ancora la città dello Stretto. Il retroscena emerge da intercettazioni effettuate nell'ambito di un'indagine della guardia di finanza. Si parla dell'interessamento di Nicolò Fazio, presidente della Corte d'appello e Giuseppe Siciliano, procuratore aggiunto per i concorsi dei loro figli che avrebbero hanno vinto grazie ai loro accordi telefonici con i professori. Posti unici, blindati, senza altri concorrenti. Francesco Siciliano è diventato ricercatore in diritto privato. Gli atti dell'indagine condotta dai finanzieri potrebbero essere trasmessi alla procura della Repubblica di Reggio Calabria, competenti per i reati commessi da magistrati in servizio a Messina, per valutare eventuali reati segnalati dagli investigatori. Questo accadeva in passato. Oggi siamo costretti a parlarne solo perché questa notizia ricorda, ma solo per similitudine, un trafiletto pubblicato ad aprile del settimanale messinese «Centonove» nel quale si racconta che due dei cinque posti di dottorato in Diritto civile sono stati vinti da Giuseppina Faranda, 29 anni, neolaureata e figlia del presidente della prima sezione penale Attilio Faranda, e da Marcello Finocchiaro, anche lui fresco di laurea, figlio dell'ex presidente della seconda sezione penale, Bruno Finocchiaro. Ora per chi non lo sapesse, proprio di fronte al Tribunale di Messina c'è l'Università. E queste storie ricordano molto quelle del controllore e del controllato. Ma se il controllore...

Fonte: corriere.it

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