23 ott 2007

Ventunenne spagnolo prende a calci sul metrò una minorenne sudamericana. Ma le telecamere lo incastrano

L'episodio è avvenuto a Barcellona, nell'indifferenza degli altri viaggiatori
Aggredisce immigrata, preso xenofobo

MADRID – Contava, e non è stato deluso, sull’indifferenza di altri passeggeri. Ma ha dimenticato le telecamere, pur segnalate sulle metropolitane spagnole, che registrano i movimenti all’interno delle carrozze. Quella pedata tirata, con furia, a una sedicenne ecuadoriana che non gli aveva fatto nulla, costerà ora a Sergi Xavier M.M., 21 enne già pregiudicato per rapina, un nuovo processo; e in più può rivedersela su tutti i siti dei quotidiani iberici. Fino al disgusto. Lo stesso che hanno provato gli investigatori della Guardia Civil che, per tre settimane, hanno esaminato e riesaminato la scena per identificarne il protagonista principale: uno scalmanato giovanotto dalla testa rasata che, per malmenare la ragazza sudamericana, non ha ritenuto neppure necessario interrompere la conversazione al telefonino.

L'AGGRESSIONE
Il suo interlocutore ha seguito in diretta le fasi dell’attacco, come un altro viaggiatore, che non ha fatto una piega. Era il pomeriggio di domenica 7 ottobre e in un convoglio semideserto della metropolitana di Barcellona, Sergi parlava a voce alta al cellulare di come bisognerebbe «ammazzare gli arabi», «tagliare la giugulare», «sparare un colpo». La minorenne immigrata, seduta lì vicino, non ha detto una parola, ma gli ha lanciato un’occhiata severa. E tanto è bastato. Il ventenne si è alzato, ha cominciato a passeggiare nervosamente, a fissarla e a insultarla: «Immigrante di merda, tornatene al tuo paese». Poi è passato ai fatti: ha allungato le mani, ha cercato di colpirla. Pareva bastasse. Invece no, Sergi è tornato sui suoi passi e ha tirato un calcio mirando al viso dell’adolescente, che ha gridato e tentato di proteggersi da altri colpi.

INDIFFERENZA
Un altro giovane sudamericano ha continuato ad ascoltare musica dall’I-pod, come nulla avenisse attorno a lui. Per Sergi doveva restare una bravata senza conseguenze: soddisfatto, è sceso alla fermata successiva. La ragazza ha chiamato al telefono al pronto intervento: non era ferita e non ha voluto essere portata in ospedale, ma era sotto choc e ora, raccontano gli agenti, ha paura di uscire di casa. Non ne aveva Sergi, quando, alle 7.30 di venerdì scorso, ha aperto la porta del suo appartamento, nella periferia della capitale catalana, e si è trovato di fronte la polizia. Indossava la stessa giacchetta fucsia di quella domenica. Lo hanno portato alla centrale. Si è rivisto in azione: «Ti riconosci?» gli hanno chiesto gli agenti. C’era poco da negare. È stato denunciato a piede libero per aggressione a una minorenne. Ma se non fosse stato per una telecamera, sarebbe ancora a piede libero e basta.

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Fonte: corriere.it

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