23 ott 2007

Mastella, interviene Napolitano

Il presidente della Repubblica: le indagini vadano avanti, vigilerò

ROMA - Il capo dello Stato Giorgio Napolitano scende in campo sul caso De Magistris e affida la propria, ferma, posizione ad una nota diffusa ieri sera al termine di un incontro con il suo vice al Csm, Nicola Mancino. C’è «viva preoccupazione» nel presidente della Repubblica che chiede di evitare polemiche e dichiarazioni che «determinano sconcerto»: per questo si fa interprete di un richiamo al «senso di responsabilità di tutti», assicurando che da parte sua c’è «vigile attenzione» sulle indagini "Why not"che dovranno avere «pieno, doveroso sviluppo», così come dovranno essere rispettati i «diritti dei soggetti coinvolti», in modo che «la magistratura possa esercitare le sue funzioni in assoluta autonomia e indipendenza». Napolitano conferma «convinta fiducia» al Csm. Fonti di palazzo Chigi plaudono alla sua presa di posizione e assicurano: da parte dell’esecutivo, «non c’è alcuna attività di censura o di repressione nei confronti della magistratura».

Ed intanto la tensione tra il ministro della Giustizia Clemente Mastella ed il titolare delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, sul caso De Magistris rimane alta. L’argomento sarà al centro dell’ufficio politico del Udeur convocato per questa mattina. Nel corso della riunione, fanno sapere fonti del partito, il segretario, Clemente Mastella, farà il punto con i suoi sullo stato di salute della coalizione e dell’esecutivo. Soprattutto, al centro del dibattito ci sarà la vertenza con Di Pietro e l’atteggiamento tenuto dagli alleati nella spinosa vicenda ’Why Not’.

Nella nota del Quirinale, Napolitano è fermo anche nell’esprimere «viva preoccupazione» per le «polemiche seguite a indagini svolte e a determinazioni assunte da organi giudiziari e dai titolari dell’azione disciplinare nei confronti di magistrati. Considero essenziali, come sempre, la riservatezza e il rispetto delle regole fissate da leggi e codici deontologici. È indispensabile evitare dichiarazioni e commenti che determinano sconcerto nella opinione pubblica».

Per il Capo dello Stato «le questioni sollevate debbono trovare soluzione, sulla base di una attenta verifica dei fatti, attraverso gli strumenti - di tipo penale, disciplinare e ordinamentale - previsti dalla normativa. Confido nel senso di responsabilità di tutti». «Per parte mia, assicuro che, nel rispetto dei confini e delle prerogative assegnatimi dalla Costituzione, presterò vigile attenzione perchè sia assicurato il pieno, doveroso sviluppo delle indagini in corso - annuncia Napolitano - e in tale contesto siano puntualmente rispettati i diritti dei soggetti coinvolti, così che la Magistratura possa esercitare le sue funzioni in assoluta autonomia e indipendenza».

Il governo «condivide le parole di Napolitano nelle quali non può che riconoscersi», e assicura che da parte dell’esecutivo «non c’è alcuna attività di censura o di repressione nei confronti della magistratura».
Fonte: lastampa.it

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