10 ago 2007

Mastella e Severino, lite sul blog

Nel diario del ministro botta e risposta con un lettore che si nasconde dietro uno pseudonimo ispirato a una commedia con Boldi

Altro che Clementina Forleo e la bufera intercettazioni. Il vero fantasma che agita le vacanze di Clemente Mastella è un tale Severino Cicerchia che perseguita il Guardasigilli peggio del fisco con Valentino Rossi. Insulti, inviti minacciosi «ad andare a casa», accuse di essere «patetico in ogni singola risposta che elargisce». Un vero diavolo che usa la Rete come forcone approfittando per giunta dell'ospitalità del ministro e del suo blog, (http://clementemastella.blogspot.com).

BOTTA E RISPOSTA
Attivato da un circa un mese, il diario on line di Mastella è stato preso d'assalto da messaggi di tutti i tipi disattendendo in alcuni casi l'invito a caratteri cubitali che campeggia sulla homepage: «C'è una sola regola di navigazione qui dentro: la buona educazione». Mastella è stato chiaro fin dall'inizio: non risponderà a commenti anonimi e che contengano parolacce. Peccato però che dalla Rete talvolta filtri della spazzatura e allora ecco che il ministro è costretto ad usare lo scopettone. Nel post datato 9 agosto e intitolato «la natura del mio blog e le risposte ai commenti» Mastella prova a riportare la discussione su binari più consoni a un diario di un ex democristiano, rivolgendo la preghiera agli internauti a non abusare della sua proverbiale pazienza saggiata in decine e decine di Consigli dei ministri. «I commenti sono moltissimi e faccio quello che posso nel tempo che mi sono dato. E non mi dite che censuro e lascio solo i commenti che mi fanno comodo perché non è vero e non è giusto» sbotta Clemente. Che qualche sassolino se lo toglie. E lo scaglia contro il suo più acerrimo nemico del web: Severino Cicerchia, appunto. «Scrive ogni giorno riempiendomi di insulti irripetibili e credo debba consultare un buon medico» intinge la tastiera nel veleno Mastella.

SEVERINO-BOLDI
Il Clemente furioso si fa sentire anche in una risposta a un lettore del 1 agosto. «Voglio solo dirvi che, contrariamente a ciò che crede qualche fannullone tra voi, io lavoro. E qualche sera, anche se molto stanco, passo qui. Non perché devo (come qualche imbecille tra voi pensa) ma perché voglio». Stavolta l'accusa è erga omnes ma il pensiero corre al solito Severino, che - ironia della sorte - si chiama proprio come il personaggio interpretato da Massimo Boldi nel film comico «Il ragazzo di campagna» del 1984 con Pozzetto. Quel Severino Cicerchia faceva di professione il ladro e aveva un soprannome da trivio: lo scoreggione. «Coincidenze» che Mastella non conosce (ed è forse meglio così) e di cui comunque non mostra di curarsi più di tanto. «Rispondo a tutti – dice al telefono mentre è in barca a Ponza - Anche a chi mi manda a quel paese». La Rete l'ha conquistato («L'ispirazione del blog – spiega - è venuta a mia moglie Sandra») e non ha intenzione di farsi rovinare il divertimento da qualche burlone. «Nei ritagli di tempo mi metto alla tastiera e scrivo». Talvolta anche in orari impensabili. A un certo Armando, un altro navigatore, ha risposto all'una di notte. Il perché di questo impegno è presto detto: «Perché ero stufo di passare come quello eternamente legato ai fossili dell'ideologia politica. Come quello che vuole preservare l'antico». E per darsi una spruzzatina di novità viene utile anche la Rete, anche se il prezzo da pagare talvolta è duro da mangiare giù. «Gli insulti – mette in chiaro Mastella - non mi scalfiscono. Sono un passionale e non mi tiro certo indietro. Certo, la pazienza ha un limite». E quel limite spesso il buon Severino lo supera. In un post del 24 luglio si fa persino letterario per attaccare il nemico ministro: «Quando i mediocri avran capito che vale, più un plauso d'avorio che cento a letame... allora uscirem a riveder le stelle».

L'ALDILA'
Il Mastella blogger invece preferisce volare alto. Tra una stoccata a Di Pietro, una discussione sull'indulto e sul sistema elettorale, trova il tempo anche di dissertare su argomenti tosti. A giugno per esempio ha detto la sua a proposito della vita ultraterrena. «L'Inferno? Io credo che esista davvero. E crederci mi consola molto davanti a tutto quello che i mei occhi vedono. E i vostri occhi che cosa vedono?». Altro che Severino.

Fonte: corriere.it

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