11 lug 2015

Terrorismo islamico: dieci arresti a Milano, Bergamo, Grosseto e Albania

Operazione di polizia in diverse città: in manette 4 cittadini italiani, 5 albanesi e un cittadino canadese. A Roma sgominata cellula qaedista

Vasta operazione della polizia di Stato contro il terrorismo internazionale. L’operazione, denominata «Martese», ha portato a a numerosi arresti e perquisizioni nelle province di Milano, Bergamo, Grosseto e in una città dell’Albania.

Il blitz
Le persone finora arrestate sono dieci: si tratta di 4 cittadini italiani, 5 albanesi e un cittadino canadese. Sono tutti accusati a vario titolo di associazione con finalità di terrorismo e organizzazione di trasferimenti per finalità di terrorismo. Le indagini sono state condotte dalla sezione antiterrorismo della Digos di Milano. Gli indagati sono parte di due famiglie, la prima formata da italiani convertiti da qualche anno all’Islam, la seconda da cittadini albanesi residenti nel grossetano. Le due famiglie si sono imparentate con il matrimonio di una giovane coppia, lei italiana, Maria Giulia Sergio, 28 anni, lui albanese e stavano organizzando un viaggio alla volta della Siria per combattere a fianco degli jihadisti. Tra gli arrestati, come detto, anche i genitori della Sergio e la sorella. Maria Giulia Sergio e il marito, Aldo Kobuzi, 27 anni, sono in Siria a combattere per l’Isis. Tra gli arrestati anche la suocera di Maria Giulia Sergio, Arta Kacabuni, 41 anni e lo zio di questi, Baki Coku, 37 anni, in questi giorni in Albania ma abitante ad Arcille di Campagnatico (Grosseto). Arta Kacabuni è stata arrestata a Scansano (Grosseto).

Indagini
Le indagini hanno consentito di ricostruire il percorso seguito dalla giovane coppia. Grazie alle intercettazioni di un telefono in uso ad un coordinatore dell’organizzazione dei foreign fighters dello Stato Islamico è stato possibile ricostruire come vengono accolti e distribuiti sul territorio siriano gli stranieri che da varie parti del mondo partono per raggiungere il Califfato.

Al Qaeda
Intanto anche a Roma i Ros dei carabinieri hanno portato a termine un’operazione antiterrorismo, questa volta contro sospetti terroristi di matrice qaedista. Due cittadini maghrebini sono infatti stati arrestati all’alba con l’accusa di terrorismo internazionale. Un terzo indagato è già in carcere in Marocco per reati di terrorismo. Al centro delle indagini della procura di Roma una cellula di matrice qaedista presente nella capitale, che sottolineano gli investigatori: «si proponeva la pianificazione ed esecuzioni di atti terroristici in Italia e in Nord Africa».
Secondo gli investigatori del Ros, la convinzione degli indagati era che la scelta migliore per chi vuole compiere la jihad è restare nei Paesi occidentali e compiere atti terroristici, il cui effetto è di gran lunga superiore ad eventuali azioni nei teatri di conflitto. In questa chiave, «gli indagati hanno fornito il proprio sostegno mediatico agli attentati parigini dello scorso gennaio, esaltando l’azione dei fratelli Kouachi presso la sede del periodico satirico “Charlie Hebdo” ed i successivi atti terroristici di Coulibaly nei confronti di due agenti di polizia e ai danni di dieci persone sequestrate (quattro delle quali uccise)».

Alfano
Sulla doppia operazione delle forze dell’ordine è intervenuto anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano: «Oggi è una giornata importante contro il terrorismo. Oggi le Forze di Polizia e la Magistratura hanno duramente colpito cellule terroristiche con due grandi operazioni, a Milano e a Roma. L’operazione di Milano, in particolare - aggiunge - ha individuato un intero nucleo familiare, collegato con una rete “amicale”, composto da persone convertite, poi arruolate, e delle quali alcune già partite e altre in procinto di farlo per combattere all’estero».

Fonte: corriere.it

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