5 lug 2013

Le operazioni di Scarano e i mancati controlli. Cosa c'è dietro le dimissioni dei vertici dello Ior

Cipriani e Tulli pagano per avere lasciato troppa mano libera al capocontabile dell'Apsa, arrestato venerdì

Il direttore generale dello Ior, Paolo Cipriani, e il suo vice, Massimo Tulli, hanno dunque lasciato lo Ior. La notizia cade nel giorno in cui a Regina Coeli si svolgerà l'interrogatorio di monsignor Nunzio Scarano, arrestato venerdi 28 giugno per corruzione e truffa. Cipriani e Tulli pagano per aver permesso a Scarano, capocontabile dell'Apsa (Amministrazione patrimonio sede apostolica), denominato «Monsignor cinquecento euro» per la grande disponibilità di banconote di grosso taglio, di utilizzare lo Ior «come privatissima e illecita filiale off-shore» (parole del procuratore aggiunto di Roma, Nello Rossi).

LE DATE
Se si guardano le date in cui il tentativo di trasferire oltre Porta Sant'Anna almeno 20 milioni di euro, esso doveva essere compiuto, tra maggio e luglio dello scorso anno, il 2012 , proprio quando ii giornali erano pieni di notizie sullo Ior, sul processo di integrazione nel sistema antiriciclaggio internazionale, e sulla valutazione del Comitato Moneyval sullo Stato della Città del Vaticano. Dopo l'arresto di Scarano, venerdì 28 giugno, nella sede dello Ior circolava questa valutazione: «O erano sicuri che il sistema dei controlli antiriciclaggio da noi non funzionano o qualcuno aveva offerto aiuto dall'interno per condurre in porto un'operazione del genere». Un addetto di un'ambasciata latinoamericana che per la sua mansione ha continui contatti con lo Ior aveva sottolineato un particolare significativo: «La riforma è iniziata circa venti giorni fa, hanno cambiato le tecnologie informatiche, aumentato i controlli sugli spostamenti di soldi. Era necessario». Aggiungendo : «Di sicuro qualche testa cadrà».

L'INDAGINE INTERNA
E' subito scattata un'indagine interna, decisa dal board, il Consiglio di sovrintendenza, cioè il Consiglio d'amministrazione presieduto da Ernst von Freyberg. Resta il fatto che, per la terza volta in quindici giorni, von Freyberg ha dovuto far fronte a un coinvolgimento della cosiddetta banca vaticana in clamorose iniziative della magistratura italiana, relative a reati che si sarebbero concretizzati fino agli ultimi mesi: così gravi da aver imposto la custodia cautelare per quattro persone (i tre di ieri e il prefetto La Motta) anche per l'enorme entità delle cifre coinvolte (decine di milioni di euro). Il problema è infatti che le vicende giudiziarie di monsignor Scarano (quanto al riciclaggio per cui procede la Procura di Salerno) e La Motta (ex vicedirettore dell'Aisi, titolare di un conto Ior in quanto Gentiluomo di sua Santità e nel cui dipartimento lavorava il sottoufficiale Zito, arrestato insieme a monsignor Scarano) non sono tra quelle 6 segnalazioni conteggiate dall'Aif (l'autorità di intellingence finanziaria) nella seconda metà del 2012 e neppure tra le sette operazioni sospette segnalate dall'Ior dall'inizio dell'anno.

PAPA FRANCESCO IN CAMPO
Papa Francesco che era stato subito informato dell'arresto di Scarano, ha appena nominato con un suo Chirografo una commissione di cinque membri, presieduta dal cardinale Farina, con poteri di indagine sulla cosiddetta banca vaticana. Paolo Cipriani , 59 anni, che ha sempre difeso la correttezza sua e dell Istituto da sospetti e accuse, era stato nominato il 13 giugno 2007 dalla Commissione cardinalizia presieduta dal cardinale Angelo Sodano, presidente dello Ior era allora Angelo Caloja. E' indagato dalla Procura di Roma dal settembre 2010 insieme all ex presidente Gotti Tedeschi e al suo vice Massimo Tulli nell inchiesta per riciclaggio di 23 milioni di euro in relazione a un conto Ior presso la filiale Unicredit di via della Conciliazione. Tulli, da molti considerato il vero uomo forte dello Ior, è inoltre indagato nell inchiesta dalla Procura di Salerno per riciclaggio a carico di monsignor Scarano per una somma di 570 mila euro. Anche questa somma era transitata dal conto Ior presso la filiale Unicredit di via della Conciliazione. Conto che è stato chiuso nel maggio 2011 proprio da Cipriani e Tulli perché non poteva piu garantire «la riservatezza dei clienti» ( vedi comunicazione alla clientela in data 25 maggio 2011).

Fonte: corriere.it

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