20 dic 2012

Rimborsi «dubbi» in Regione Lombardia. Altri 37 indagati per peculato. Ci sono anche Rosi Mauro e Renzo Bossi.

Consiglieri o ex consiglieri della Lega e del Pdl, si aggiungono ai 22 dei giorni scorsi.

MILANO - Ci sono altri 37 indagati per peculato nell'inchiesta condotta dalla procura di Milano sui rimborsi regionali. Sono tutti consiglieri o ex consiglieri della Lega e del Pdl, della Regione Lombardia e si vanno ad aggiungere ai 22 che, nei giorni scorsi, avevano ricevuto un invito a comparire. Anche ai «nuovi» indagati verrà notificato nelle prossime ore un invito a presentarsi in procura per essere sentiti dai pubblici ministeri. Il numero dei consiglieri indagati raggiunge così quota 62.

PDL E LEGA
Ventidue consiglieri sono del Pdl e quindici della Lega Nord: tra questi c'è anche la leghista Rosi Mauro, attuale vice presidente del Senato, eletta al Pirellone nel 2005 e rimasta fino al 2008 per «trasferirsi» a Palazzo Madama. E Renzo Bossi, figlio di Umberto. Nel mirino i presunti rimborsi illeciti con soldi pubblici a fronte di spese ritenute sospette: soldi che avrebbero ottenuto, a vario titolo, tra il 2008 e il 2012. Gli investigatori stanno analizzando anche le spese dei gruppi dell'opposizione.

I 4 NON INDAGATI
Sono soltanto quattro i consiglieri regionali lombardi eletti al Pirellone nel 2005 e nel 2010, quindi nelle ultime due legislature, che non sono indagati nell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto, Alfredo Robledo sui «costi della politica». Sono Franco Nicoli Cristiani (comunque indagato per peculato nella veste che ha ricoperto di assessore regionale, prima di essere arrestato per corruzione), Viviana Beccalossi, Maria Stella Gelmini ed Enzo Lucchini.

«PAR CONDICIO»
«Leggo che il numero dei consiglieri indagati sale a 62 - ha affermato il capogruppo del Pdl in Regione Lombardia Paolo Valentini -. Colleghi dell’opposizione, il destino mi sembra ormai ineludibile: chiunque abbia richiesto anche solo un euro di rimborso in Regione Lombardia negli ultimi 5 anni, verrà indagato. Rinnovo pertanto l’invito a rispettare la "par condicio" e a rendere pubblici, prima delle elezioni, gli scontrini che vi riguardano e non soltanto i dati aggregati e anonimi che troviamo sui vostri siti». Anche il governatore uscente, Roberto Formigoni, si chiede «cosa aspettino i compagni dell'opposizione a fare un gesto di minima responsabilita, cosa aspettino ad autodenunciarsi. A chi pensano di raccontare che i loro scontrini sono diversi da quelli della maggioranza?».

Fonte: corriere.it

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