11 dic 2012

La procura convoca Verdini per una truffa da 12 miloni di euro.

«Gravissimo attacco, strumentale» L'onorevole attacca: «Proprio nei giorni in cui sembra aprirsi la campagna elettorale, la Procura fornisca alla stampa informazioni vecchie, spacciandole per nuove»

FIRENZE - L'on. Denis Verdini (Pdl) ha ricevuto un avviso di comparizione dalla procura di Firenze per il 24 dicembre. Verdini, insieme a 24 persone, è indagato per truffa aggravata allo Stato circa contributi pubblici per testate giornalistiche dal 2002 al 2012. Indagati anche l'on. Massimo Parisi (Pdl), imprenditori ed editori. La truffa riguarda il «Giornale della Toscana» e «Metropoliday».

È di oltre 22 milioni di euro la truffa perpetrata ai danni dello Stato dal Gruppo editoriale facente capo all'on. Denis Verdini (Pdl), secondo quanto ricostruito dalla Procura di Firenze, che ha inviato 25 avvisi di garanzia e relativi inviti a comparire. La truffa è stimata in circa 12 milioni di euro per il quotidiano Il Giornale della Toscana, che ha sospeso le pubblicazioni quest'anno, e per circa 10 milioni per il Metropoli Day. Il Giornale della Toscana veniva pubblicato in abbinamento con il Giornale.

«Leggo sulle agenzie che la Procura di Firenze mi avrebbe indagato per una presunta truffa aggravata relativa a contributi pubblici per circa 22 milioni di euro che il «Giornale della Toscana» avrebbe indebitamente percepito dal 2002 al 2012. È gravissimo che proprio nei giorni in cui sembra aprirsi la campagna elettorale, la Procura fornisca alla stampa informazioni vecchie di almeno un anno spacciandole per nuove». È quanto dice il coordinatore del Pdl Denis Verdini, a proposito dell'inchiesta che lo riguarda. «L'inchiesta - dice Verdini - fin nei minimi dettagli, è stata pubblicizzata già un anno fa, in occasione di una serie di sequestri, debitamente illustrati dai pm ai giornalisti. Dunque, niente di nuovo sotto al sole, compreso il tentativo degli inquirenti di reiterare e attualizzare notizie datate e di parte, al solo scopo di creare scandalo». «Mi vedo quindi costretto a precisare ancora una volta - dice ancora Verdini - che non una sola norma è stata violata per far nascere e tenere in vita il «Giornale della Toscana». Tutto è avvenuto nel pieno rispetto della legge: al contrario, personalmente ho investito milioni di euro per il sostentamento del quotidiano da me fondato. I magistrati hanno interpretato a loro modo norme chiarissime che il sottoscritto e quanti hanno investito nel giornale hanno rispettato fino in fondo, usando alla lettere gli stessi criteri adottati da tutti coloro che hanno pubblicato quotidiani a contributo statale. Dopo aver assistito al mio processo mediatico e alla mia demonizzazione senza la minima possibilità di difesa, aspetto con serenità e anche con impazienza il processo vero, quello che si svolge nelle aule di tribunale - conclude - certo che in quella sede il teorema degli inquirenti sarà travolto e la verità verrà finalmente a galla».

Tra gli indagati risultano gli imprenditori Roberto Bartolomei, Girolamo Strozzi, Pierluigi Picerno e gli editori Fabrizio Nucci e Duccio Rugani. Secondo la Procura di Firenze, Verdini e gli altri indagati avevano costituito un'apposita cooperativa per ricevere le erogazioni pubbliche per l'editoria senza che ci fossero i requisiti stabiliti dalla legge. Tra questi, rileva l'accusa, aver indotto in errore il dipartimento per l'informazione e l'editoria presso la Presidenza del Consiglio, chiedendo contributi per due testate diverse appartenenti allo stesso Gruppo, quando soltanto una avrebbe potuto ottenere i fondi. Denis Verdini è indagato come socio di maggioranza di fatto e amministratore di fatto della Società Toscana di Edizioni Srl, che pubblicava Il Giornale della Toscana, e della società Nuova Editoriale Società Cooperativa a responsabilità limitata, editrice della testata «Metropoli day», nonchè come dominus del Gruppo Società Toscana di Edizioni - Sette Mari, a cui fanno capo 10 società impegnate nel settore editoriale, tra cui un'agenzia di stampa, una società grafica, due radio fiorentine, una concessionaria pubblicitaria. Come finanziatore delle attività, insieme a Verdini, gli inquirenti hanno indagato il costruttore Roberto Bartolomei, già da decenni socio al 50% con il costruttore pratese Riccardo Fusi, nella società BTP, fallita di recente e coinvolta in altre vicende giudiziarie.

Fonte: corrierefiorentino.corriere.it

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