26 ott 2012

Alcol e sesso durante il lutto. Il dittatore coreano Kim Jong-un fa giustiziare i suoi generali

Il giovane dittatore ha fatto punire diversi alti ufficiali, rei di aver violato, ubriacandosi, i 100 giorni di lutto nazionale

Quando muore il Caro Leader, tutta la Corea del Nord deve osservare il lutto. Anche gli alti funzionari dell’esercito. Ciononostante, molti generali sarebbero stati beccati a sbronzarsi e in compagnia di ragazze. Il giovane dittatore Kim li ha fatti giustiziare.

LUTTO VIOLATO
A fine dicembre scorso le immagini del pianto di massa al funerale del Caro Leader hanno fatto il giro del mondo. La tv di stato della Corea del Nord aveva diffuso le riprese realizzate nella capitale Pyongyang, dove si vedevano decine di migliaia di persone inquadrate e allineate in strada che piangevano la morte del dittatore Kim Jong-il. Molti si mostravano disperati e si battevano le mani sul petto, altri s’inginocchiavano a terra rivolti verso una delle tante statue dedicate a Kim. Non è chiaro se quelle immagini della televisione di Stato fossero in realtà il frutto di una messinscena del regime. Tuttavia, numerosi ufficiali dell'esercito non avrebbero rispettato il lutto ed hanno pagato con la vita.

PLOTONE D’ESECUZIONE
In quanto a spietatezza Kim Jong-un, l'attuale leader nordcoreano, non ha infatti nulla da imparare dal papà e dal nonno. Come riferisce il quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo, il giovane Kim avrebbe fatto punire tra gli altri il viceministro alla Difesa, Kim Chol, reo di aver violato, ubriacandosi, i 100 giorni di lutto nazionale imposti dal regime. A gennaio lo avrebbe portato davanti a un plotone d’esecuzione e dopo aver ordinato che di lui «non restasse traccia» gli avrebbe fatto sparare contro un colpo di mortaio. Il giornale cita le informazioni dei servizi segreti riferite da Yoon Sang-hyun del Comitato per gli affari esteri, commercio e unificazione a Seoul. L’ordine di uccidere sarebbe arrivato direttamente dal nuovo dittatore.

SPARITI NEL NULLA
Chol non sarebbe però l’unico militare ad aver pagato con la vita la non osservanza del lutto. Altri ufficiali delle forze armate sarebbero stati giustiziati, riferisce il giornale. Solo quest’anno sarebbero morti 14 alti funzionari per volere del Grande successore. Di molti si sarebbero invece perse completamente le tracce appena terminato il periodo di lutto, aggiunge Chosun Ilbo, giornale conservatore e spesso molto critico col regime nordcoreano.

ALCOL E SESSO
L'accusa? Sempre la stessa: aver bevuto alcolici. Ad altri viene invece attribuito un legame con uno scandalo sessuale durante i 100 giorni di lutto. Si presume che il dittatore Kim abbia sfruttato i presunti crimini come pretesto per sbarazzarsi di possibili avversari nei ranghi delle forze armate. Kim Jong-il sembra essere sulla buona strada per imporsi sulle gerarchie, soprattutto militari, che detengono una fetta importante del potere reale nel regime. Kim Jong-un sarebbe responsabile per l'uccisione o la rimozione di almeno 31 ufficiali e alti funzionari da settembre 2010. Giochi di potere interni o volontà di liberarsi di soggetti che possono rivelarsi ingombranti? Difficilmente si potrà avere una risposta certa a questo dilemma. Nei palazzi di Pyongyang, infatti, l'atmosfera è sempre opaca.

Fonte: corriere.it

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