25 set 2012
E Colosimo, ex cubista e capogruppo: «Mi ripresento, ormai è il mio lavoro»
Ma «Batman» e «Ulisse»: Ricandidarci? Certo
ROMA - Arriva la notizia che Renata Polverini ha davvero deciso di dimettersi. Sta andando ad annunciarlo in conferenza stampa. È il momento di cercare gli altri indimenticabili protagonisti di questi giorni. I suoi consiglieri regionali che, con i nostri soldi, se la sono spassata alla grande.
Cosa faranno, adesso? Cosa pensano? Cosa dicono?
(Il telefonino di Carlo De Romanis, meglio conosciuto ormai come «Ulisse», quello che per ringraziare i suoi elettori e le sue elettrici di Roma Nord organizzò il festone in maschera sull'antica Grecia, con le ancelle che servivano champagne e gli amici pariolini con le teste di toro in cartapesta, è però un telefonino già staccato. Va bene, provare più tardi)
Ecco invece Chiara Colosimo, 26 anni, ex cubista del Gilda e nuova capogruppo del Pdl da nemmeno quattro giorni, succeduta a Francesco Battistoni, che a sua volta era succeduto a Francone Batman Fiorito (personaggi pazzeschi, su questa storia ci faranno un film, è sicuro).
Lunedì la Colosimo era finita di nuovo sui giornali per quella foto in cui è ritratta con alle spalle l'effigie di Corneliu Zelea Codreanu, fondatore della «Guardia di ferro», movimento legionario rumeno degli anni Trenta, antisemita e ultra nazionalista.
Ti aspetti una ragazza mortificata, preoccupata, attenta alle parole: e invece, mettendo su un'aria furbetta, lascia intuire che sta già cercando di capire dove tirerà il nuovo vento della politica nel Lazio.
Ha intenzione di ricandidarsi?
«Embé... sì, per forza!».
Non è scontato.
«Come sarebbe a dire? È il mio lavoro, ormai!».
Certo, è il suo lavoro. E con chi si ricandiderà? Con il Pdl?
«Ah, boh! Sì, per ora con il Pdl...».
(Ma domani chissà, visto che il suo padrino politico è Fabio Rampelli, uno degli ex di An che sta progettando insieme a La Russa una scissione proprio dal Pdl).
Sono magnifici.
Batman esce dalla Procura di Viterbo e annuncia: «Aho'! Pure io me ricandido!». Il microfono trema nella mano della cronista di Viterbo Tv: scusi, non ho capito... «Me-ri-can-di-do! Capito? D'altra parte, perché nun dovrei? Nun so' mica un ladro, io!» (ricorderete: con i soldi del Pdl, quindi i nostri, non solo s'è comprato un Suv costato 88 mila euro, ma ci andava pure regolarmente in Costa Smeralda).
Ora il cellulare di De Romanis, 33 anni, ex portaborse di Antonio Tajani a Bruxelles, squilla libero.
«Ehm ehm!... Sì, sono io... ma con lei non dovrei proprio parlare, lo sa?».
Coraggio.
«Eh, coraggio... se lo viene a sapere il mio avvocato che sto parlando con lei, mi taglia la lingua...».
Una domanda, solo una.
«Mi avete linciato, con la storia del festone. Avete fantasticato e...».
No, aspetti: era lei quello vestito da Ulisse, no?
«Sì, certo che ero io!».
Ecco, appunto.
«Accidenti... lei mi sta fregando di nuovo... Io non dovrei parlare, capito?».
Una domanda: si ricandiderà?
«Intanto, dev'esserci qualcuno disposto a ricandidarmi... e poi comunque sì, se solo potessi parlare con lei, ma non lo sto facendo, perché il mio avvocato non vuole, solo potessi le direi di sì, certo che mi vorrei ricandidare.... è il mio lavoro, la politica, no?».
È (era?) il lavoro di tutti. Anche di Veronica Cappellaro, 31 anni, dai Parioli con sobrio giubbino jeans e polsini in visone, già sposata con il nipote di Donna Assunta Almirante e cugina dell'ex segretario personale del potente Denis Verdini: nel 2011 si sottopose, a spese dei cittadini, a una serie di ritratti fotografici (costo: 1.080 euro).
E adesso cosa ci farà, signora, con quelle foto ricordo?
«Mhmm...». Clic.
Un po' di nervosismo. Non è facile rinunciare a uno stipendio di 13 mila euro netti al mese.
«Ma che stai a dì, oh?» (questa è la voce ruvida di Luciano Ciocchetti, ex democristiano, gran capo dell'Udc laziale e vice-presidente del Consiglio regionale). «Io lasciai Montecitorio per venire qui: io guadagno, anzi guadagnavo solo 8.500 euro netti al mese, sia chiaro...».
Sono stanchi, hanno perso lucidità, qualcuno è commosso (come Mario Brozzi, ex medico della Roma e capogruppo della Lista Polverini), ormai è notte: ma, dicono, c'è Francesco Battistoni che già briga per diventare sindaco di Viterbo. «Me lo meriterei, diciamo la verità».
Fonte: corriere.it
Il termine scandalo deriva dal greco skàndalon, che significa ostacolo, inciampo. Il significato più antico del termine rinvia ad azioni o discorsi che danno cattivo esempio.
Nell'accezione corrente uno scandalo è l'effetto di un'azione che, una volta divenuta di pubblico dominio, causa un turbamento della sensibilità morale pubblica, prevalentemente in materia di sesso, denaro ed esercizio del potere. Il turbamento deriva in genere, più che dall'infrazione di singole norme, dal fatto che le azioni considerate "scandalose" sono caratterizzate da una commistione impropria delle categorie citate, che tale commistione è stata resa pubblica e/o che le azioni "scandalose" hanno com protagonisti personaggi pubblici.
I motivi di scandalo variano quindi in funzione delle epoche, delle culture e delle classi sociali in cui tali comportamenti vengono messi in atto e resi noti. Essendo la notizia pubblica di un fatto il motore principale dello scandalo, nella società moderna essi vengono frequentemente amplificati - e spesso costruiti - dai media, che promuovono a scandalo (cioè a questione etica di interesse generale) pettegolezzi sulla sfera privata (familiare, affettiva, sessuale) di persone note.
Gli ambiti in cui possono avvenire gli scandali sono i più vari, in ambito politico-finanziario possono riguardare episodi di corruzione e abuso di potere; in ambito privato possono riguardare l'infedeltà coniugale, la sessualità o l'omosessualità delle persone coinvolte, l'abuso fisico a danni di soggetti deboli (es. la pedofilia); in ambito sportivo è spesso motivo di scandalo una condotta sleale (ad esempio, casi di corruzione e doping).
Concernendo azioni "discutibili", molto spesso gli scandali hanno conseguenze politiche e giudiziarie. Ancor più spesso vengono strumentalizzati a scopo politico o economico.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Ogni opinione espressa nei commenti in calce agli articoli è unicamente quella del suo autore, identificato tramite nickname e/o IP e di cui si assume ogni responsabilità civile, penale e amministrativa derivante dalla pubblicazione del materiale inviato. L’utente, inviando un commento, dichiara e garantisce di tenere il presente blog ed il suo gestore manlevato ed indenne da ogni eventuale effetto pregiudizievole e/o azione che dovesse essere promossa da terzi con riferimento al materiale divulgato e/o pubblicato.
Nessun commento:
Posta un commento