4 mag 2011

Arrestato perché favorì il killer Setola. La figlia, Jessica Improta, candidata con Mastella

Jessica Improta nella lista Udeur alla I Municipalità. Il padre Giorgio oggi è stato riarrestato dai carabinieri

NAPOLI - Esce dal carcere e subito vi fa ritorno Giorgio Improta. L'imprenditore di Posillipo venne arrestato un anno fa con l’accusa di aver dato ospitalità al killer Giuseppe Setola. Rimesso in libertà per un vizio di forma nell'ordinanza, oggi, avendo ormai perso l'aura dell'«insospettabile», è tornato nuovamente in cella sulla base di un nuovo provvedimento emesso dal gip durante un'operazione che ha portato agli arresti di presunti fiancheggiatori del clan dei Casalesi. Non solo: il suo nome si intreccia anche con la campagna elettorale in corso a Napoli: sua figlia, Jessica Improta, è candidata in una lista dell'Udeur che appoggia Fabio Chiosi (Pdl) alla municipalità di Chiaia-Posillipo.

CHIOSI: «SI RITIRI»
E la reazione di Chiosi alla notizia non tarda ad arrivare: «È opportuno che la candidata dell’Udeur, che sostiene il centrodestra alla I Municipalità, il cui padre è stato arrestato con accuse pesanti di favoreggiamento per il clan dei casalesi, faccia un passo indietro e termini qui la propria campagna elettorale. Dopo aver appreso la notizia», spiega Chiosi, «ho subito contattato il coordinamento cittadino dell’Udeur per chiedere spiegazioni. Mi è stato assicurato che la candidata in questione, come tutti gli altri, ha fornito la certificazione necessaria alla candidatura. Ora è chiaro che le colpe dei padri non possono e non devono ricadere sui figli, ma le accuse sono talmente gravi che un passo indietro è opportuno, onde evitare strumentalizzazioni già messe in atto dagli sciacalli della sinistra estrema che, tra l’altro, in questi giorni gettano la benzina sul fuoco delle polemiche politiche che sono sfociate negli attacchi fisici a Lettieri. L’impegno per le liste pulite», conclude il candidato, «è fuor di dubbio. E nessuno ha il copyright della legalità, che non va solo utilizzata come slogan ma praticata, come sempre ha fatto il sottoscritto pagando anche lo scotto di minacce ed aggressioni».

VERDI E SEL: «CANDIDATURE POCO OCULATE»
Tra gli altri commenti politici quello dei Verdi e Sel: «È ovvio che le eventuali colpe dei padri non ricadono sui figli e viceversa ma è incredibile che a Napoli ogni figlio o parente di boss, delinquente, pregiudicato, si sia candidato solo a favore del centrodestra di Cosentino», scrivono in una nota il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e Laura Capobianco di Sel, con un evidente riferimento anche alla candidatura di Nunzia Stolder, figlia di un boss, nelle liste per la municipalità San Lorenzo Vicaria: «Per quanto riguarda la I Municipalità», continua la nota, «anche a causa di candidature poco oculate, temiamo che una eventuale vittoria del centro destra possa riportare dentro il parlamentino un nuovo fenomeno criminale come quello dei falsi invalidi che ha caratterizzato l' attività di Alajo, l' esponente più votato del Pdl alle scorse amministrative».

IL BLITZ
Tornando al blitz dei carabinieri di stamattina: il reparto territoriale di Aversa ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, su richiesta della Dda partenopea. I provvedimenti sono stati notificati in carcere a Paolo Gargiulo, di 24 anni e a Salvatore Santoro, di 23 anni, di Trentola Ducenta (Caserta), entrambi detenuti per altri reati. Gargiulo e Santoro sono accusati di essere stati, insieme con Setola, gli esecutori materiali di attentati.

Fonte: corrieredelmezzogiorno.it

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