20 feb 2011

Parentopoli Ama, la grande «infornata»: in 3 anni 871 spazzini e 75 funzionari

Il retroscena - Quel Cda del 20 ottobre 2008: una decisione-lampo

Procura e carabinieri compilano lista di 41 nomi: assunti in blocco con un solo voto del Cda. Molti vicini al sindaco

ROMA - È di quarantuno nomi la black list stilata da carabinieri e procura della Repubblica sull'Ama. Assunzioni fatte tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009, tutte a chiamata diretta, prima che entrasse in vigore la legge Brunetta per le pubbliche amministrazioni: quella che, dalla fine del 2008, prevede che anche nelle aziende municipalizzate si proceda alle assunzioni dopo una selezione esterna. L'ipotesi dei magistrati, però, è un'altra: che, in Ama, in alcuni casi la «legge Brunetta» sia stata aggirata. Che, cioè, alcune chiamate dirette siano state fatte nel 2009 ma che siano state «retrodatate» all'anno precedente.

Una lista piuttosto lunga, perché il grosso dei funzionari (75, secondo dati ufficiali forniti dall'Ama) presi in meno di tre anni (871, sempre per l'azienda, erano invece gli spazzini o operatori ecologici), sono entrati con la prima «ondata» voluta da Franco Panzironi. In particolare, nel mirino è finita la determinazione approvata nel Cda societario del 20 ottobre 2008, quella della grande «infornata». Quel giorno, con un solo voto, i consiglieri dell'azienda ratificano l'assunzione di 41 persone. E, tra queste, molte sono vicine al sindaco Alemanno.

Della «prima ora», ad esempio, è Stefano Andrini, l'ex estremista di destra, condannato in appello a tre anni per «concorso in lesioni aggravate», per l'aggressione del 1989 a due ragazzi di sinistra davanti al cinema Capranica. Andrini, poi, sarà nominato ad di Ama Servizi ambientali, scelta che scatenerà la bagarre politica. L'ex estremista, toccato anche dalla vicenda Mokbel, alla fine darà le dimissioni dalla controllata di Ama. Insieme a lui, qualche mese dopo l'insediamento di Panzironi a via Calderon de la Barca, arrivano Luca Panariello (responsabile Urp del Campidoglio, fedelissimo di Alemanno: è a fianco al sindaco, nelle foto della vittoria elettorale del 28 aprile 2008), Costanza Drigo (prima assunta al gabinetto del Comune e poi in Ama, dalla quale se n'è andata), la figlia di Carlo Pietropaoli, assessore Pdl al XIX Municipio (anche lei andata via); Antonio Bettidi, candidato del Pdl in IX Municipio e poi distaccato nello staff del Campidoglio, e responsabile della sezione Roma sud del «Popolo di Roma», movimento vicino ad Alemanno.

In quello stesso giro di nomine, ci sono Francesca Fratazzi, collaboratrice di Dario Rossin (ex capogruppo Pdl al Comune, oggi a La Destra), Fabrizio Mericone considerato vicino al deputato Pdl Fabio Rampelli, tutti assunti nel 2008 e Valentina De Angelis, amica della figlia di Panzironi. Nel mirino dei magistrati, altre assunzioni «illustri», datate ufficialmente 2009: come quella di Edoardo Mamalchi, figlio di Ranieri, ex capo segretaria di Alemanno all'Agricoltura e oggi in Acea; Armando Appetito, il genero di Panzironi; Ilaria Marinelli, figlia dell'ex caposcorta di Alemanno Giancarlo (l'altro figlio, Giorgio, è assunto in Atac); Fabio Magrone, ex collaboratore dell'eurodeputata Pdl Roberta Angelilli; Irene Lo Prete, ex candidata Pdl in XV Municipio.
Una lista lunga, sulla quale sono scattati i controlli della Procura. Nessuno di loro, naturalmente, è indagato. Ma se venisse dimostrato che quelle assunzioni non sono regolari, qualcuno potrebbe anche perdere il posto di lavoro.

Fonte: corriere.it

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