18 feb 2011

Cinziagate. Delbono patteggia: per lui 1 anno e 7 mesi. Assolta l'ex assessore Lazzaroni

Il gup ha accolto l'accordo tra i legali dell'ex sindaco e il pm. Delbono rispondeva di truffa aggravata, peculato, intralcio alla giustizia e induzione a rendere false dichiarazioni ai magistrati

Condanna patteggiata ad un anno, sette mesi e 10 giorni per l’ex sindaco di Bologna, Flavio Delbono, nel primo filone d’inchiesta del cosiddetto Cinzia-Gate, per l’uso illecito - secondo l’accusa - di denaro pubblico riguardante una decina di viaggi fatti quando era vicepresidente della Regione Emilia-Romagna. Assolta, per non aver commesso il fatto, l'ex assessore al Welfare della giunta Delbono, Luisa Lazzaroni, che era accusata di induzione a rendere dichiarazioni mendaci al pm e intralcio alla giustizia.

IL PRIMO FILONE DELL'INCHIESTA
Il gup Bruno Perla, dunque, ha accettato l’accordo di patteggiamento che era stato raggiunto a dicembre tra i legali dell’ex primo cittadino, avvocati Paolo Trombetti e Gaetano Insolera, e il pm Morena Plazzi. In questo modo si chiude la partita del primo filone dell'inchiesta nata dallo scandalo che il 25 gennaio dell'anno scorso fece capitolare Delbono dalla poltrona di primo cittadino, mettendo Bologna nelle mani del commissario. In questo primo filone d'inchiesta, Delbono risponde di truffa aggravata, peculato, intralcio alla giustizia e induzione a rendere false dichiarazioni ai magistrati - va bene. In questa tranche, il pm Morena Plazzi ha riunito le accuse a Delbono per i viaggi fatti a spese della Regione Emilia-Romagna con la sua ex compagna Cinzia Cracchi (al tempo in cui era vicepresidente di viale Aldo Moro) e le pressioni fatte su di lei per convincerla a non dire tutto in Procura dopo l’apertura del caso giudiziario.

IL PATTEGGIAMENTO
Quanto al patteggiamento, contestualmente alla proposta Delbono ha provveduto a versare alla Regione un risarcimento di 46.000 euro: 21.210 di danno patrimoniale, altrettanti per danno d’immagine, più 4.000 di interessi. Anche sull’entità del risarcimento è arrivato l’ok del giudice, ha spiegato l’avvocato Trombetti all’uscita dall’aula.

IL FUTURO IN ATENEO
Ora, la pena inferiore ai tre anni esclude la certezza, per Delbono, di essere automaticamente interdetto dai pubblici uffici (come avrebbe comportato una condanna sopra i tre anni per peculato). La decisione sul suo futuro in Ateneo spetta però ai vertici dell’Alma Mater, che potrebbero propendere ugualmente per il suo allontanamento.

GLI ALTRI FILONI DELL'INCHIESTA
C’è da dire, poi, che il patteggiamento per questo primo filone del Cinzia-gate non chiude affatto i conti di Delbono con la giustizia. A breve arriverà la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura per la vicenda del bonus mantenuto in busta a Cracchi dopo il suo passaggio in pianta stabile al Cup: per questa vicenda Delbono, il direttore generale del Cup Mauro Moruzzi, l’ex direttore generale del Comune Gaudenzio Garavini e una funzionaria di viale Aldo Moro hanno già ricevuto l’avviso di fine indagine per abuso d’ufficio (Delbono è accusato di concorso esterno). Inoltre, l’ex primo cittadino è tuttora indagato per corruzione (insieme al suo amico installatore di pc Mirko Divani per la vicenda del bancomat prestato a Cracchi), un altro reato per cui potrebbe scattare l’interdizione dai pubblici uffici.

L'EX ASSESSORE
L’ex assessore Luisa Lazzaroni, che aveva scelto la strada del rito abbreviato per i reati di intralcio alla giustizia e induzione a rendere falsa testimonianza, è stata assolta per non aver commesso il fatto. Il pm alla scorsa udienza aveva chiesto un anno. Quando il suo avvocato, Guido Magnisi, le ha comunicato telefonicamente l’assoluzione, l’ex assessore è scoppiata a piangere.

Fonte: corriere.it

Nessun commento:

Posta un commento

Etichette

Post in evidenza

Regioni: molte spese, pochi valori

Non si può definire semplicemente corruzione, sprechi, malgoverno quanto sta emergendo a proposito delle Regioni Quando la quantità di un ...