SALERNO - Cinque avvisi di garanzia, per abuso d’ufficio in concorso e reati edilizi, per quattro tecnici e un parroco di Pagani. Conclusione di indagini e provvedimenti, scattati lunedì mattina, per due dirigenti dell’area tecnica del comune di Pagani — Giovanni De Palma ed Enrico Giaquinto — i responsabili di procedimento Lorenzo Pedullo e Alfonso D’Angelo e don Antonio Guarracino, parroco della chiesa Gesù Risorto di via Fontana. E proprio l’edificio di culto è al centro del procedimento giudiziario seguito direttamente dal procuratore capo di Nocera Inferiore, Giancarlo Izzo. La chiesa non poteva essere costruita, su quell’area infatti non era consentito realizzare edifici simili. Nonostante gli avvisi di garanzia e il procedimento in corso, la chiesa non è stata posta sotto sequestro.

IL PRECEDENTE: PERMESSI NULLI, STESSI DIRIGENTI - I permessi rilasciati dal Comune, nel 2006 prima e nel 2008 poi, non risulterebbero validi. Chi ha firmato e consentito la costruzione ex novo avrebbe commesso un abuso. I due dirigenti comunali avevano già ricevuto in passato un avviso di garanzia: il 15 aprile scorso erano finiti nella maxi operazione della Guardia di Finanza che aveva sequestrato un’area industriale e commerciale di circa 80 mila metri quadri.
DAGLI ABUSI AL FURTO - Intanto, sempre a Pagani, ieri, giovedì pomeriggio, un ladro si è intrufolato nella chiesa di Sant’Alfonso, patrono della cittadina dell’Agro, rompendo la teca dove sono custodite i resti del santo. Il malvivente ha rubato l’anello di Sant’Alfonso, una delle reliquie più care ai paganesi. Dopo il furto, immediatamente sono scattate le indagini avviate dai carabinieri. In poche ore i militari sono riusciti a risalire all’autore del furto ed hanno restituito l’anello al parroco della chiesa di Sant’Alfonso.
Fonte: corrieredelmezzogiorno.it
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