6 set 2010

Lo 007 e i furti di segreti online. Trema la Genova degli affari. Una lettera riservata al sindaco finisce in rete.

Ex agente del Sismi, si infiltrò fra i no global durante il G8. Indagato come hacker.

L'avvocato: «Diciamo che un po' di cose le sa e le ha. Ma è anche bravissimo a bluffare»

MILANO - Anni e anni di segreti raccolti di persona, di appunti, di documenti fotografati, fotocopiati, duplicati, di filmati, intercettazioni e registrazioni top-secret, di «curiosità» informatica e di accesso facile alle fonti delle informazioni...
Pietro Altana la sa lunga, come si conviene a qualunque 007 che si rispetti. Ex agente del Sismi e all'occasione collaboratore anche del Sisde, è una specie di memoria storica di mille «informazioni confidenziali» che appartengono a faccendieri, commercialisti, avvocati dell'alta finanza, banche, industrie, tributaristi, consulenti di politici e di società varie. Soprattutto a Genova, la città dei suoi genitori e la sua prediletta: quella che più teme i suoi scheletri nell'armadio. Perché se è vero che ormai da cinque anni Altana viveva nell'ombra, è anche vero che adesso è tornato in scena da quando la procura di Genova lo ha indagato per accesso abusivo al sistema informatico e diffamazione. Perquisizione a casa (Torino), sequestro di computer e dischetti con richiesta e concessione (pochi giorni fa) di altri sei mesi di indagine sul suo conto. Così eccolo di nuovo nel bel mezzo di un caso giudiziario. E siccome finora ogni volta che l'ex agente si è ripresentato al mondo ha tolto il sonno a decine di persone, c'è anche stavolta l'effetto spauracchio per chiunque abbia avuto a che fare con lui.

Ma sarà poi vero che ha uno scrigno pieno zeppo di segreti inconfessabili? «Diciamo che un sacco di cose le sa e le ha» sintetizza il suo avvocato, Riccardo Caramello. Diciamolo. Ma «un sacco di cose» non è tutto. «Vero. Ma non dimentichiamo che è sempre stato ed è molto abile a bluffare».
Certo non era un bluff il documento diffuso online nei giorni scorsi da Indymedia, il sito antagonista di informazione indipendente che sulla scia di Wikileaks - l'organizzazione internazionale che riceve e mette in rete sul suo sito documenti coperti da segreto - ha più volte ha pubblicato carte top-secret, quasi sempre legati alle spy-story nelle quali Altana ha avuto qualche ruolo. Viene spontaneo chiedersi: che sia lui a passare i carteggi a Indymedia? «Non so proprio perché tutti si siano messi in testa che sia così» nega l'avvocato Caramello. Quindi l'ex uomo Sismi e Sisde non avrebbe nulla a che fare con le carte riservate dell'altro giorno.

Si tratta di una lettera indirizzata al sindaco genovese Marta Vincenzi e scritta dall'avvocato Vincenzo Roppo, notissimo legale genovese che si occupa di finanza nonché ex consulente di Carlo De Benedetti e docente di Diritto Civile. L'argomento è la composizione del consiglio di amministrazione della Iren, l'azienda nata dalla fusione di Iride ed Enia (per la gestione di acqua e gas) e le parole dell'avvocato sono di delusione e amarezza per il comportamento del sindaco che non gli avrebbe comunicato un cambiamento nelle scelte di alcune persone. Lettera più che riservata. E però finita sulla piazza mondiale del Web. Quasi fosse una risposta alla denuncia (per le continue intrusioni nel suo sistema informatico) che proprio l'avvocato Roppo aveva presentato mesi fa. Il «filo d'Arianna» partì da quella denuncia e portò a lui, Altana.

Dossier e lettere su Internet, quindi. Come i fascicoli che guidano i lettori in complicati intrighi internazionali, con chiamata in causa di armatori, governo iraniano, società tributarie, aziende internazionali. O come le lettere che lo stesso Altana ha spedito ai generali Nicolò Pollari (ex capo del Sismi) e Mario Mori (Sisde). Tutto in rete, accompagnato da tanti articoli sullo «spione» del Secolo XIX e dai commenti del pubblico di Indymedia che non si può dire sia dalla sua parte. Soprattutto da quando è diventato noto - durante un processo nel quale il Sismi confermò che fosse un suo agente - che lui fu un infiltrato fra i duri del G8 di Genova e nei centri sociali della città. I ragazzi dei centri sociali discussero di quello «strano tipo», Anonymus, Guglielmo, Franco, Ugo, Pietro o come diavolo diceva di chiamarsi. «Ecco perché non voleva mai che nessuno lo accompagnasse a casa» capirono finalmente. E dedussero: «Impossibile che sappia qualcosa di compagni perché è uno spione troppo smaccato».

Fonte: corriere.it

Nessun commento:

Posta un commento

Etichette

Post in evidenza

Regioni: molte spese, pochi valori

Non si può definire semplicemente corruzione, sprechi, malgoverno quanto sta emergendo a proposito delle Regioni Quando la quantità di un ...