13 giu 2010

Il giro di regali della «cricca» vale un milione di euro. "Matteoli chiese a Balducci di nominare commissari incompetenti"

Le carte - Stima del Ros su viaggi, orologi, prestazioni sessuali e ristrutturazioni

FIRENZE — Al netto dei decimali, e arrotondando per difetto, la cifra è di un milione tondo tondo. A tanto ammonterebbe l’importo dei regali fatti e ricevuti dalla presunta «cricca ». In un allegato dell’informativa che cerca riscontri a intercettazioni telefoniche e pedinamenti, i carabinieri del Ros fanno una stima dell’indotto generato in nome e per conto di Angelo Balducci e Diego Anemone. Non fanno valutazioni, si limitano a far di conto tra prostitute, assunzioni fittizie o immotivate, ristrutturazioni di case, orologi e viaggi-vacanza. Il risultato è una cifra a sei zeri, importo tale da fornire legna al fuoco dei pubblici ministeri, convinti che queste spese siano in realtà tangenti mascherate.

Omaggi
Il catalogo, supportato da ricevute e scontrini, propone qualche novità. Una delle signorine messe a disposizione di Fabio De Santis, provveditore alle Opere Pubbliche toscane, in realtà è una cassiera del Salaria Village, centro benessere ormai celebre. La fattura emessa dall’hotel Fenix di Roma è intestata alla ragazza. Se il sesso è una voce minore delle regalie, i posti di lavoro assegnati occupano invece un capitolo importante. La Cobar, impresa che in consorzio con una società di Anemone si aggiudica i lavori per il teatro San Carlo di Napoli e il restauro del museo di Reggio Calabria, appaltato nell’ambito delle Celebrazioni del 150˚ anniversario dell’Unità d’Italia, dal dicembre 2009 assume Valentina Sciarra, figlia di Maria Pia Pallavicini, direttore dell’Edilizia statale al ministero delle Infrastrutture. Il contratto di assunzione prevede come sede di lavoro Altamura, quartier generale della Cobar. Pur stipendiata da un privato, Valentina continua a lavorare negli uffici della Ferratella, alle dipendenze di Mauro Della Giovampaola, ex soggetto attuatore del G8 della Maddalena, arrestato il 10 febbraio. Alla voce cene si è scritto di tutto. Risulta inedita quella celebrata lo scorso 20 novembre al Bolognese, ristorante romano. A tavola, accanto ad Angelo Balducci c’erano gli immancabili De Santis, Della Giovampaola e Francesco Piscicelli. Quest’ultimo si occupa della prenotazione, per 16, e di saldare il conto, 1.870 euro in contanti. Prezzi impegnativi anche per la cena dell’11 luglio 2009 al Four Seasons di Firenze. Sala riservata e sette tavoli, per celebrare la nomina di Fabio De Santis. Totale: 22 mila euro.

Matteoli
Dopo le rivelazioni sul pranzo all’Harry’s bar di Roma in compagnia di Denis Verdini e dell’imprenditore Fusi, toscani come lui, e di un suo funzionario, il ministro per le Infrastrutture commenta così un suo possibile coinvolgimento nell’inchiesta sulle Grandi opere. «Sono sereno — dice Matteoli — non ho ricevuto un avviso di garanzia. Ho completa fiducia nella magistratura, e il fatto che io riceva qualcuno alla presenza di un funzionario è il mio modo di lavorare. Quando viene un imprenditore non lo ricevo mai da solo ma alla presenza di collaboratori».

Incompetenti
La procura fiorentina è convinta che tutto l’appalto della Scuola Marescialli sia stato truccato a spese dei contribuenti. A sostegno di questa impostazione gioca la deposizione resa dal professor Remo Calzona, che stilò il progetto strutturale dell’opera. Il 12 aprile scorso, i magistrati gli chiedono della Commissione ministeriale che nel 2009 viene incaricata di trovare una soluzione allo stallo del cantiere. «Il ministro (Matteoli, ndr) chiama Balducci perché nomini una commissione di tre persone incompetenti, lo dimostro perché... incompetenti a dare un parere sulla resistenza sismica di questi edifici. Loro girano, si arrampicano e compagnia bella, ma non riescono a dimostrare veramente nulla». La commissione è incaricata di esprimere un parere sul coefficiente sismico adatto dell’edificio, che dovrebbe essere la leva per estromettere l’azienda Astaldi titolare dei lavori e ridare il cantiere alla Baldassini Tognozzi Pontello di Riccardo Fusi. I componenti erano De Santis, Sergio Albanesi e Andrea Ferrante, che alla fine proporranno la sospensione temporanea dei lavori, propedeutica alla restituzione dell’appalto a Btp. Dice Calzone: «Ferrante è un povero funzionario amministrativo... De Santis è un miracolato, Albanesi è abilissimo nell’ambito delle procedure amministrative ma non in queste cose». Calzona definisce così l’operato della commissione: «Alla fine se ne esce con affermazioni incredibili, non vere».

Fonte: corriere.it

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