27 gen 2010

Cinzia-gate, missioni al setaccio. Conti e agenzie di viaggio sotto la lente.

Su Delbono e Cracchi in Israele la onlus Save the Children smentisce: «Noi non c'entriamo»

Sotto la lente della Procura che indaga sul cosiddetto Cinzia-gate, ora ci sono anche estratti conto e biglietti aerei emessi da agenzie di viaggio. Proseguono anche gli accertamenti sul bancomat che il sindaco, Flavio Delbono, avrebbe dato in uso alla sua ex compagna (ed ex segretaria) Cinzia Cracchi, intestato a un suo amico e sequestrato ieri dalla Digos. L'obiettivo è capire da dove proveniva il denaro che alimentava quel bancomat e perchè era intestato a una terza persona.

IL BANCOMAT - La tessera bancomat sequestrata è stata emessa da Farbanca, piccolo istituto di credito con sede legale in via Irnerio a Bologna, rivolto principalmente al mondo delle farmacie e della sanità e che fa parte del gruppo Banca popolare di Vicenza. È intestata a Mirko Divani, come rivelato dallo stesso Delbono in una nota diffusa ieri in tarda serata, e definito «un mio caro amico». Inizialmente il titolare sembrava essere un dipendente del Cup (Centro unificato prenotazioni sanitarie, dove la Cracchi è stata trasferita dopo l'addiO al suo compagno e anche al lavoro in Regione), ma l’azienda l’ha smentito precisando che Divani «non ricopre alcun ruolo dirigenziale» all’interno dell’azienda, ma «ha un incarico per l’installazione di computer presso gli studi medici». Il bancomat è stato usato dalla ex collaboratrice dal 2004 al 2008 per prelievi mensili fino a 1.000 euro e bloccato quando è finita la relazione fra i due. Ma la donna lo ha conservato. Presto gli inquirenti potrebbero sentire Divani, mentre l’interrogatorio di Delbono potrebbe slittare di qualche giorno.

I VIAGGI - Accertamenti stanno proseguendo anche sulla documentazione dei viaggi, in particolare si stanno controllando i biglietti aerei emessi da alcune agenzie. Era circolata la notizia che un viaggio fatto in Israele da Delbono e Cracchi sarebbe stato sponsorizzato da Save the children. Ma la onlus smentisce «con forza»: «Non abbiamo nessun progetto in Israele. Si tratta di una notizia assolutamente priva di fondamento». Forse l'equivoco può essere nato dall'assonanza tra il nome dell'associazione e un progetto intitolato «Saving Children», promosso dal Peres Center for peace, a cui partecipa anche la Regione.

LA CARTA DI CREDITO - In più, sono stati acquisiti degli estratti conto della carta di credito aziendale intestata a Delbono, documenti riferiti agli anni compresi fra il 2003 e il 2009. Si tratta della carta di credito che, secondo un’ipotesi dell’accusa, era a disposizione dell’ex vice presidente della Regione e con la quale avrebbe fatto spese private, facendole poi figurare come spese di rappresentanza. Cosa che il sindaco ha negato ripetutamente.

DELBONO - Intanto, Delbono smentisce «nel modo più assoluto» di aver incontrato la Cracchi la sera prima del suo interrogatorio, come riportato da un quotidiano. E attacca i media: «Il mio atteggiamento di riserbo viene utilizzato per riempire i giornali di notizie false, distorte o addirittura inventate di sana pianta». Ma il Cinzia-gate pare sia arrivato anche in giunta: «Dimostrerò che è tutta una montatura», avrebbe detto il sindaco ai suoi assessori, secondo quanto si dice nei corridoi di Palazzo d'Accursio.

ERRANI - E sul tema interviene anche il presidente della Regione, Vasco Errani. A chi gli chiede se il Cinzia-gate influenzerà le prossime Regionali, risponde: «Penso che i cittadini avranno tutti gli elementi per giudicare e per dare un giudizio al governo». Anche perché, ha aggiunto, «ai cittadini interessa la sostanza e Delbono ha detto come stanno le cose con molta chiarezza».

Fonte: corrieredibologna.it

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