17 dic 2009

Le intercettazioni del «boss» Prosperini. «Questo va castigato», «Decido io»

Ricostruiti i debiti dell'assessore regionale al Turismo: centinaia di migliaia di euro, coperti «gonfiando» i costi

MILANO - L'assessore regionale al Turismo della Lombardia, Pier Gianni Prosperini, arrestato mercoledì sera mentre era al telefono in diretta tv (e negava tutto), era chiamato «il boss» dai suoi accoliti, come scrive il gip Andrea Ghinetti nell'ordinanza che lo ha portato in carcere. Per spiegare le esigenze di custodia cautelare in carcere il giudice ricorda che Prosperini è «il boss, come viene talvolta chiamato dai suoi accoliti, cui spetta certamente l'ultima parola sull'attività dell'assessorato e l'impiego dei fondi». L'assessore è accusato di aver ricevuto 230mila euro tramite un meccanismo di sovrafatturazione in relazione a programmi televisivi a cui partecipava per attività istituzionale. «Prosperini ha la disponibilità in via diretta o indiretta di cinque società offshore: Htk con sede a Vienna, Finley Serive Llc, Chamonix Llc, Willow Overseas e Kenana ltd» scrive il gip. Secondo il giudice, Prosperini deve restare in carcere perché potrebbe inquinare le prove e reiterare i reati di corruzione e turbativa d’asta.

«NON VA IN ONDA NIENTE SE NON CI SONO IO» - Un'attività «in cui spesso e volentieri appariva personalmente, che gestiva in prima persona, decidendone financo i contenuti». «Sintomatica», ad avviso del Gip Andrea Ghinetti, una conversazione telefonica intercettata dell'8 aprile 2008, in cui Prosperini «dispone testualmente a una dipendente di Odeon Tv»: «Ecco, sappiate che non desidero che vada più niente in onda se non c'è la mia presentazione... perché a ottobre si vota e... l'opportunità sono io che la giudico, e dico che è opportuno che il dottore (Prosperini parla di se stesso, ndr) ci sia sempre... se noi adesso facciamo una cosa, è per la campagna elettorale... non per far vedere la cosa bella!».

«QUESTO VA CASTIGATO» - In un'altra conversazione intercettata, Prosperini si lamenta della strategia difensiva del legale di Massimo Saini, un consulente anch'egli arrestato, e per questa ragione dice che Saini «va castigato». Nell'intercettazione, eseguita dagli uomini della Guardia di Finanza di Milano e riportata nell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dello stesso Prosperini, l'assessore si lamenta in quanto, secondo il gip, Andrea Ghinetti, «ha percepito chiaramente la volontà di non voler far fronte comune contro il "nemico" (il riferimento è agli inquirenti, e per questo, a proposito di Saini, «non voglio avere a che fare con lui dal punto di vista lavorativo! I deboli... per sopravvivere sono capaci di uccidere anche i propri figli... e questo quindi va castigato...». Secondo il gip, Prosperini in questo modo manifesta «la sua pretesa di sapere immediatamente qualunque elemento che lo riguardasse» ed esplicita «la necessità di concertare tra indagati, un versione difensiva comune».

BIT, LO SPOT DA 152 MILA EURO - Nella ricostruzione dei pm Massimo Storari e Alfredo Robledo, poi avallata dal gip che ha disposto il carcere per Prosperini, l'assessore al turismo lombardo «aveva maturato con l'emittente televisiva locale Telelombardia un debito (non riconducibile alla Regione) di circa 100mila euro e l'espediente che veniva escogitato dal Saini (Massimo, anch'egli arrestato), in concorso con il direttore vicario dell'assessorato al Turismo Lambicchi Roberto, era quello di affidare a Telelombardia l'incarico di pubblicizzare la fiera Bit 2008... con alcuni spot e uno speciale in cui costo complessivo, ammontante a euro 152mila, era stato gonfiato al fine di comprendere anche il debito pregresso dell'assessore». Per quanto riguarda, invece, Telecity «nei cui confronti Prosperini vantava altro debito personale a circa 100mila euro», dalle conversazioni intercettate sull'utenza di Saini «è emerso che in favore di tale emittente era stata commissionata una serie di 30 trasmissioni telematiche, della durata di 24 minuti ciascuna, che venivano messe in onda nel 2008: il costo stanziato per tale iniziativa, pari a circa 240mila euro per tutto il 2008, è risultato anch'esso appositamente gonfiato, in maniera tale da ricomprendere anche il pregresso debito personale dell'assessore».

LE PERPLESSITA' DI FORMIGONI - Venerdì la giunta lombarda riferirà in Consiglio regionale sulla questione Prosperini. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha assunto ad interim, ai sensi dello Statuto vigente, le sue deleghe: ai Giovani, Sport, turismo e sicurezza. «Almeno per le carte che conosco, l’arresto di Prosperini non mi pare sufficientemente motivato», ha dichiarato Formigoni. «Tutti conoscono Prosperini. Se c’è una persona che appare limpida e trasparente, che ha la passione della politica, e che ci mette del suo, è proprio Prosperini. Non credo che sarà facile per i magistrati dimostrare la sua colpevolezza. Com’è noto è il magistrato inquirente che deve dimostrare la colpevolezza dell’indagato, e non viceversa. Prosperini come tutti gli indagati è e resta innocente fino a dimostrazione del contrario. E’ giusto che la magistratura compia il suo corso, ma mi auguro che sia molto rapido, perché il momento è delicato».

Fonte: milano.corriere.it

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