23 ott 2009

Nel Casertano 15.000 case abusive. Record a San Cipriano d'Aversa, in questo Comune sono 1.230

Patto in Prefettura per avviare gli abbattimenti

CASERTA — Il protocollo d’intesa sottoscritto ieri in pre­fettura è il primo passo per l’abbattimento di quasi quin­dicimila manufatti abusivi in tutta la provincia di Caserta. Ed il provvedimento varato ie­ri già vanta uno stanziamento regionale di mezzo milione. All’iniziativa hanno aderito, ol­tre alla prefettura, la procura della Repubblica del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, l’assessorato all’Urbanistica della Regione e i comuni caser­tani retti da gestioni commis­sariali: Lusciano, Orta di Atel­la, San Cipriano d’Aversa, Ca­stel Campagnano, Santa Ma­ria a Vico, Teverola e Villa Li­terno. «Dalla provincia vengo­no fuori cose positive grazie anche alla magistratura — ha commentato il prefetto Ezio Monaco — questa è un’inizia­tiva che può essere esportata anche in altre realtà.

E’ previ­sta una cabina di regia che concretizzerà le linee attuati­ve del protocollo». Cabina che — come spiega il viceprefetto Franco Provolo — deciderà i manufatti da abbattere e i co­sti. «Ma contatterà anche le fi­liere nazionali per il recupero dei materiali — rivela il sosti­tuto procuratore Donato Ce­glie — durante le demolizio­ni, per evitare nuove cave». Lo stesso magistrato poi insi­ste: «E’ strano vedere che le demolizioni vengono applica­te più compiutamente in terri­tori meno martoriati: si sono spesi soldi della Cassa deposi­ti e prestiti prima per le altre regioni e poi per la Campania. Eppure esistono non meno di 15mila manufatti abusivi in provincia. Il comune di San Ci­priano di Aversa ne ha 1230: più dell’intera Francia. Il pro­tocollo prevede una banca da­ti che deve essere implementa­ta dalle amministrazioni. Il procuratore decreterà la prio­rità dell'abbattimento: prima quelli della camorra, poi quel­li su demanio statale, in segui­to quelli che prevedono rischi di crollo e frane e infine i ma­nufatti che offendono il pae­saggio ». Abbattere tutti quelli esistenti, del resto, come rico­nosce il procuratore della Re­pubblica Corrado Lembo, non sarebbe possibile: «Non ci sa­rebbero i fondi necessari, oc­correrà fare una scelta.

Il pri­mo effetto, comunque, sarà il ripristino delle attività di con­trollo: è assurdo che al Villag­gio Coppola di Pinetamare sia­no state costruite torri alte an­che 13 metri e nessuno nel frattempo sia mai intervenu­to. Questo protocollo è un’ul­teriore esempio del modello Caserta qui coniato. È un buon esempio di sintonia ed empatia istituzionale aperto agli amministratori che vor­ranno aderire». «C’è una Ca­serta che vuole mostrare la fac­cia buona — ha fatto eco l’as­sessore regionale all’Urbanisti­ca Gabriella Cundari — dob­biamo essere solidali in que­sta lotta in cui spesso si inseri­sce la camorra. Le case abusi­ve non sono sicure: quelle ab­battute a Casalnuovo erano bellissime ma sotto le ruspe sono cadute come fogli di car­ta ». Proprio alla Regione i se­gretari comunali dovranno co­municare ogni mese il nume­ro di ordinanze di abbattimen­to emesse dall’ufficio tecnico.

Fonte: corrieredelmezzogiorno.it

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