19 ott 2009

Le ruspe dei clan hanno sfregiato l'Appia per costruire quartiere-mostro: 38 avvisi, coinvolti anche tre ex-sindaci.

Lottizzazione abusiva con la complicità del comune: sequestrato parco da 98 appartamenti e un albergo

NAPOLI - Lottizzazione abusiva, falsi in atto pubblico e truffa aggravata dalle finalità dell'agevolazione camorristica dei clan Mallardo e Nuvoletta. Un'ombra pesantissima si abbatte su almeno due amministrazioni comunali di Giugliano, grosso comune da centomila abitanti alle porte di Napoli, dove la Guardia di Finanza della locale compagnia (col tenente colonnello Luigi Migliozzi e il capitano Michele Ciarla) ha sottoposto a sequestro preventivo un intero parco da 98 appartamenti e un albergo per un valore complessivo di 20 milioni di euro. Immobili realizzati a mezzo di concessioni edilizie che il comune di Giugliano non avrebbe dovuto rilasciare poiché il complesso da edificare era in contrasto con i piani urbanistici. E non solo perché in quella zona, siamo nella frazione di Varcaturo, passava la via Appia orrendamente sfregiata ma perché dietro quegli edifici c'era la mano di due dei più potenti clan del Napoletano che gli amministratori avrebbero così agevolato. Stando alle ricostruzioni degli investigatori, i rilievi fotografici aerei della zona erano stati modificati in maniera tale da mostrare che la strada romana risultasse al di fuori della zona destinata all’insediamento abitativo. Quello storico paesaggistico, però, non era l’unico vincolo cui è sottoposta l'area. Ne esiste anche uno di natura aeronautica: l’area è normalmente sorvolata da aerei militari della vicina base Nato; le abitazioni sono così state realizzate diminuendo l’altezza dei soffitti, da qui il nome dell’operazione «Puff Village».


Nel registro degli indagati sono finiti in 38, tra ex sindaci, imprenditori e funzionari comunali. E tra i nomi dell'elenco spicca quello degli ex sindaci Pasquale Basile, Giacomo Gerlini e Francesco Taglialatela (quest'ultimo indagato perché, all’epoca dei fatti, era assessore all’Urbanistica e componente della commissione edilizia), nomi a cui sono legati gli ultimi vent'anni di vita amministrativa di Giugliano. Indagati a piede libero anche l’attuale direttore generale dell’ospedale Cardarelli di Napoli Rocco Granata (nel 1993 faceva parte della commissione edilizia del comune) e il magistrato Giuliano Perpetua (presidente della cooperativa Solemar che nel ’90 aveva acquistato il terreno sul quale ora sorge il complesso immobiliare abusivo; l’uomo ha lasciato l’incarico di presidente della società quando ha saputo dell’esistenza di un’indagine).Tra le persone indagate 27 risultano essere funzionari pubblici, un ufficiale sanitario e numerosi gli imprenditori e i costruttori.

Il parco sequestrato è «L'Obelisco» e, secondo le indagini di Dda e Guardia di Finanza, le amministrazioni locali avrebbero fatto di tutto per «regolarizzarlo» (sulla carta era un complesso turistico-alberghiero, in realtà era stato destinato ad area residenziale), fino al punto di rilasciare concessioni in sanatoria illecite in quanto fondate su atti di condono (ben 105) del tutto falsi e aventi ad oggetto lavori non ancora eseguiti alla data dell'apparente inoltro della richiesta. É stato così possibile ricostruire precisamente lo scacchiere degli interessi imprenditoriali e dei rapporti tra gli speculatori e la pubblica amministrazione e lo è stato fatto utilizzando le tecniche investigative normalmente usate per il contrasto ai reati di criminalità organizzata: non solo acquisizioni documentali ed intercettazioni ma anche interrogatori di collaboratori di giustizia tra cui Salvatore Izzo (clan Nuvoletta-Polverino) e Gaetano Vassallo (ex fedelissimo dei clan di Giugliano e Casal di Principe).

Pentiti eccellenti che hanno confermato come, nel tempo, le diverse organizzazioni camorristiche si siano succedete nella gestione dell'affare: dai Rea ai Nuvoletta e poi dai Nuvoletta ai Mallardo. Tre clan che, a distanza di anni, avrebbero sempre trovato i loro referenti in un municipio già travolto da altri scandali, non ultimo quello che un anno fa ha portato in manette mezzo comando dei vigili urbani, sempre per una storia di concessioni edilizie, mazzette e mancati controlli. Quanto alla lottizzazione (l'indagine parte dagli anni 1990-93 e arriva fino al 2003), Dda e Finanza sottolineano che «si tratta di una speculazione di grosse dimensioni e di un progetto realizzato in un lunghissimo arco temporale e che ha coinvolto un cospicuo numero di persone, anche inserite in diversi rami della pubblica amministrazione, con differenti ruoli e professionalità. Ciò - spiega la nota stampa - ha consentito l'aggiramento ed il superamento di tutti i limiti ed i vincoli amministrativi e normativi». E non solo quelli.

Fonte: corrieredelmezzogiorno.it

Nessun commento:

Posta un commento

Etichette

Post in evidenza

Regioni: molte spese, pochi valori

Non si può definire semplicemente corruzione, sprechi, malgoverno quanto sta emergendo a proposito delle Regioni Quando la quantità di un ...