28 set 2009

I nuovi contrabbandieri: l'assalto al treno delle sigarette.

Far West sulle linee dei Monopoli

Da Viterbo a Roma, notte con la Polizia ferroviaria, di scorta a convogli merci da 30 milioni di euro

ROMA - Nebbia. Un muro di nebbia attorno alla strada ferrata. In lontananza i fanali di un treno merci. «Dobbiamo stare attenti, possono saltare fuori da un momento all’altro...», sussurra un poliziotto appostato vicino allo scambio mentre il convoglio si avvicina. È lungo più di 400 metri, il macchinista riesce a vederne solo la metà. Un «serpente» d’acciaio che fila via silenzioso nella notte. Nei mesi scorsi di furti nei vagoni ce ne sono stati. In Toscana, nel Lazio, in Campania.
È un «merci» senza nome, che non compare nemmeno sulle tabelle degli orari ferroviari. E un motivo c’è: nei suoi 32 vagoni piombati nasconde un tesoro di oltre 30 milioni di euro. Casse di sigarette partite dall’Olanda e dirette in Italia. Nel casertano, dove vengono smistate in tutto il Meridione. Hanno già impresso il marchio dei Monopoli. «È denaro contante», spiegano gli agenti della Polfer, che scortano il convoglio, proteggendolo da minacce che possono materializzarsi ovunque.

Il «serpente» è una preda molto ambita dai contrabbandieri di «bionde», che un tempo si arricchivano sbarcando sigarette con i gommoni. Ora, a notte fonda, aspettano da Viterbo al Casilino, pronti a colpire.
Manomettono i segnali, sbucano dai cespugli accanto ai binari, salgono sui carri e gettano di sotto, una dopo l’altra, scatole piene di stecche con i tabacchi. Giù, fra i binari e la strada, dove i complici attendono con i furgoni. Come nel far west, solo che ad agire sono banditi con gps e staffette. «È il business di questi tempi. Lanciandosi dal treno in corsa possono farsi male, ma è l'unico rischio, perché poi, quando li prendiamo, per il codice penale è pur sempre solo un furto...», aggiungono gli investigatori.

Si controllano i sigilli ai vagoni: i contrabbandieri li tagliano per rubare le casse di sigarette. Nelle ultime settimane gli agenti della Ferroviaria, coordinati dal dirigente Carlo Casini, hanno neutralizzato due bande di trafficanti: una italiana, l’altra, forse, straniera. La prima a Bassano in Teverina, sulla tratta «lenta» che costeggia Orte, sfiora Roma nord e fa tappa a Villa Spada, l’enorme deposito romano fino a qualche mese fa «dormitorio» per immigrati romeni. Oltre ai ladri, nel gruppo, c’erano un ferroviere in pensione che faceva il basista e un tabaccaio di Centocelle: era il ricettatore delle sigarette. «Otteneva un guadagno netto del 50 per cento - spiega Casini -, di solito un tabaccaio onesto non arriva a più del tre per cento. Quindi fatevi un’idea...». Casini è un poliziotto esperto, con un passato da dirigente della Omicidi e poi da capo di gabinetto della questura. Ama il mare e le sfide. E questa con i contrabbandieri è una di quelle da vincere.

Intanto il treno scorre veloce verso Roma, lasciandosi alle spalle la stazione di Poggio Mirteto, i binari e gli scambi deserti avvolti nella nebbia. I semafori sono fissi sul «verde»: via libera a oltranza per un treno a rischio, che però deve sempre dare la precedenza a quelli passeggeri. Veloce in campagna, lento in città. Ed è proprio a Roma, fra Montesacro e Casilino, che le maglie della sorveglianza si stringono. L’assalto al merci può avvenire in qualsiasi momento, in qualunque luogo.

Bastano pochi istanti, una sosta imprevista, magari provocata dai banditi, per tagliare il sigillo di piombo sulla maniglia, abbassare la leva del portellone scorrevole del vagone. «Sono dei pazzi - commenta il dirigente - si lanciano dal treno in corsa dietro agli scatoloni. Ogni confezione può valere 2mila euro. E sul cassone non ce ne sono meno di 700».
Nonostante l’arresto della gang italiana, i tentativi di furto sono sempre in agguato: proprio al Casilino, vicino all'acquedotto romano del Mandrione, gli investigatori hanno scoperto di recente i piombi segati e sostituiti con altri falsi. C’è anche chi li incolla, con il mastice a presa rapida, sperando che gli ispettori delle Ferrovie non si accorgano del cambio. I trucchi di una sfida continua, notturna. Una partita a scacchi nel buio, che si ripete da mesi. Poliziotti da una parte, fantasmi dall’altra.

Fonte: roma.corriere.it

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