10 set 2009

Alla Sun: «Assunti figli dei prof»: 74 dei 93 vincitori di concorsi hanno parenti nell’Ateneo

I concorsi all'università
«Corvo» alla Sun: «Assunti figli dei prof» Documento anonimo alla seconda facoltà di Medicina.

NAPOLI — Il consiglio di facoltà come il cenone di Natale: una grande riunione di famiglia. Accade alla facoltà di Medicina del­la Seconda università, almeno secondo quan­to denuncia un «corvo» in un documento fir­mato Un gruppo di medici della Sun tartas­sati, sfruttati e senza futuro . Una lettera che circola in facoltà, che sta avvelenando il cli­ma e che sarebbe finita già in Procura. Il «corvo» solleva un caso non nuovo per gli atenei del Bel Paese e cita nomi e cogno­mi, concorsi, presunte irregolarità. Il Corrie­re del Mezzogiorno , naturalmente, in attesa che i fatti siano chiariti, ammesso che la Pro­cura ritenga di aprire una indagine, evita di pubblicare quei nomi, in considerazione del fatto che è un documento anonimo.

Scrive il corvo: «Negli ultimi tre anni la Se­conda università è stata una fucina di nuovi docenti in Medicina, tutti giovanissimi, ma quasi esclusivamente figli d’arte. Ogni perso­naggio potente dell’Università ha piazzato uno o più figli o parenti, costruendo concor­si clientelari». In cifre: «Solo nell’ultimo tri­ennio, su 94 vincitori di concorsi universita­ri, 73 hanno un rapporto diretto con figure istituzionali universitarie». Uno sguardo al sito internet della facoltà di Medicina e al­l’elenco dei docenti, in effetti, rende bene l’idea degli intrecci di parentele del corpo ac­cademico. Il che, naturalmente, non autoriz­za a concludere automaticamente che i vinci­tori dei concorsi abbiano prevalso in prove costruite ad hoc, solo perché primeggiasse­ro, a prescindere dal merito e dall’effettiva miglior preparazione. Nell’esposto si cita per esempio il caso di due giovanissimi figli, un uomo e una don­na, di un docente che occupa un ruolo di as­soluto prestigio nell’ateneo. Quel professo­re, sostiene l’anonimo «in soli due anni è riu­scito a piazzare i giovanissimi figli. Per uno di essi è stato costruito un concorso ad hoc». La prova a cui si fa riferimento si svol­se ad ottobre 2006 alla Sapienza. Cinque era­no i candidati; 4 non si sedettero neppure in aula per la prova. Campo libero dunque al vincitore, peraltro gratificato da giudizi più che lusinghieri, da parte dei componenti del­la commissione.

Un altro caso, secondo quel che si legge nell’esposto, riguarderebbe il fi­glio di un altissimo funzionario amministra­tivo della Sun. «Per suo figlio — è scritto nel documento — addirittura fu bandito un con­corso prima ancora che fosse laureato. Lo ha vinto solo pochi giorni dopo aver consegui­to il titolo». Docente a Medicina anche l’al­tro figlio del dirigente. I medici che denun­ciano la presunta parentopoli universitaria tirano in ballo poi il fulmineo cursus hono­rum della figlia di un altro docente, per anni titolare di un ruolo di assoluto prestigio nel­l’ateneo. Secondo quel che scrivono, «è di­ventata docente a soli 23 anni, appena entra­ta in una scuola di specializzazione, quale specializzanda». Domandano, retoricamen­te: «Come fa ad essere specializzanda ed an­che ricercatrice, grazie ad un concorso mo­noposto e monoconcorrente? Come fa uno specializzando a partorire due figli, senza so­spendere la specializzazione per maternità, come è invece dovuto ai comuni mortali?». Merito, sostengono, «di un direttore della specializzazione compiacente, che ti firma le presenze e ti copre». Lo stesso, secondo la denuncia, che selezionerebbe rigorosamen­te gli ammessi alla specializzazione solo «tra chi vanti un cognome illustre o una parente­la importante».

Accuse pesanti, alle quali replica Giovan­ni Delrio, preside della facoltà: «Rispetto al numero totale di docenti di Medicina — 570 — è una percentuale fisiologica quella dei parenti. Credo inferiore al 10%. Peraltro è un tema che certamente non riguarda solo Me­dicina. Qui fa più scalpore, perché siamo sempre sotto il controllo dei media. Non è che uno figlio di docenti non possa aspirare alla carriera universitaria». Purché, naturalmente, i concorsi siano banditi per selezionare effettivamente i mi­gliori, non per cooptare su vincoli parentali o amicali. Ieri, intanto, prove di ammissione alle lauree triennali di Medicina. Si sono svolte entrambe a Fuorigrotta, tra Monte Sant’Angelo e la Mostra d’Oltremare. Cinque­mila circa i candidati alla Federico II e altret­tanti alla Sun. Disagi alla circolazione e traffi­co intasato. Si attende con ansia la pubblica­zione dei risultati dei test per Medicina e per Odontoiatria, che si sono svolti la scorsa set­timana.

Fonte: corrieredelmezzogiorno.it

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