19 mar 2009

Timbravano, e uscivano a fare shopping. Indagate per truffa aggravata capo e vice dei servizi cimiteriali del Comune.

Esposto anonimo denunciava il comportamento delle due donne, gli appostamenti della Finanza hanno confermato i sospetti

Dovranno rispondere anche di peculato per essere andate a fare commissioni con l'auto di servizio Timbravano il cartellino e andavano a fare la spesa. Qualche volta anche con l'auto di servizio. Con buona pace del ministro Brunetta e della sua guerra dichiarata all'assenteismo nel pianeta pubblica amministrazione. Adesso la responsabile dei servizi cimiteriali di Palazzo Vecchio e la sua vice, dipendente dell'ufficio contabilità nella stessa sede, sono indagati dalla procura guidata da Giuseppe Quattrocchi con l'accusa di truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione per l'uso disinvolto del badge e di peculato per l'utilizzo dell'auto.

L'INCHIESTA - L'inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dal sostituto procuratore Sandro Cutrignelli, è partita grazie a un esposto anonimo arrivato in procura che segnalava con un'abbondanza di dettagli l'abitudine delle due dipendenti comunali di lasciare il posto di lavoro senza motivo. «Andate a vedere cosa succede in quell'ufficio durante l'orario di lavoro», era scritto. Sono bastati pochi appostamenti agli investigatori del gruppo tutela spesa pubblica della Guardia di Finanza per capire che le informazioni contenute in quel-l'esposto non erano pura diffamazione, come talvolta accade. Evidentemente a mettere nero su bianco quello che era da tempo sulla bocca di tutti è stato qualcuno ben informato. Il cartellino veniva timbrato con grande puntualità all'arrivo al lavoro ma al momento dell'uscita il badge veniva «dimenticato » nel cassetto. Le due donne non potevano saperlo ma negli ultimi mesi, ogni volta che lasciavano il loro posto di lavoro, c'era un finanziere che seguiva le loro mosse, pronto ad annotare rigorosamente gli orari di entrata ed uscita. Gli investigatori hanno filmato e fotografato le due dipendenti mentre entravano negli uffici in via delle Gore e mentre uscivano durante l'orario di lavoro senza aver smarcato il cartellino.

SPESA & SHOPPING - Le hanno viste salire nell'auto di servizio, andare a fare la spesa, lo shopping o qualche commissione personale per poi rientrare tranquillamente in ufficio cariche di borse. In un paio di mesi di lavoro hanno ricostruito le abitudini delle due donne e nei giorni scorsi hanno perquisito abitazioni e ufficio. Durante le perquisizioni sono state trovati anche scontrini fiscali che dimostrano che le due donne, nell'orario in cui dovevano essere al lavoro, erano invece a fare acquisti. Le indagini non sono finite qui: i finanzieri stanno cercando di ricostruire tutti i movimenti dei mesi scorsi, stanno incrociando i dati dei due cartellini con l'effettiva presenza delle due dipendenti nell'ufficio. Sarà un lavoro certosino che porterà probabilmente anche all'esame dei tracciati telefonici, come è accaduto qualche tempo fa per il caso di una dipendente della Bibioteca Nazionale, ora finita sotto processo. Non è escluso che l'indagine si possa allargare. Bisognerà adesso capire se quell'abitudine di timbrare il cartellino e poi uscire sia circoscritta a due soli casi o se sia prassi adottata da altre persone. Il caso potrebbe poi passare alla Corte dei Conti, dal momento che si configura anche un danno erariale.

Fonte: corriere.it

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