8 gen 2009

Camorrista nel film e nella vita arrestato un attore di "Gomorra"

La maledizione di "Gomorra". Destino paradossale di un film che ha suscitato, nel pubblico mondiale, un´ondata di indignazione nei confronti del sistema-camorra. Ma alla cui realizzazione hanno collaborato, in veste di attori, almeno tre camorristi autentici.
L´ultimo a cadere nella rete è stato, sabato sera, Giovanni Venosa. Prima di lui, nei mesi scorsi, erano stati arrestati Salvatore Fabbricino e Bernardino Terracciano.
Nel film di Matteo Garrone, tratto dal best seller di Roberto Saviano, Venosa era il capozona che condanna a morte i due adolescenti che hanno "sgarrato", rubando armi e droga ed impegnandosi in azioni criminali "senza permesso".
Attore non professionista dotato di innegabile talento, Venosa è stato arrestato su disposizione del pm Cesare Sirignano per aver organizzato, in occasione delle ultime festività, un´attività estorsiva ai danni dei commercianti dell´area di Casal di Principe. Insieme a un complice, Marcello D´Angelo, che è stato arrestato insieme a lui, l´attore di "Gomorra" esigeva dalle sue vittime una sorta di "bonus natalizio".
Prima di sabato scorso, Venosa era già stato arrestato due mesi fa, con l´accusa di spacciare droga. Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere lo condannò a due anni di casa-lavoro da scontare a Modena: ma per Natale era rientrato nel casertano in licenza premio.
Accusato di spaccio ed estorsione nella vita reale, capozona dallo spiccato accento pugliese nella pellicola di Garrone. Le battute da lui pronunciate sono tra le più memorabili del film: rivolto a Marco e Ciro, i due ragazzini che poi finirà per ammazzare, il personaggio interpretato da Venosa ripete più volte "ve taglio 'a capa" e "qua ce stanno troppe tarantelle, qua comando io". E la sua zona di influenza, nella realtà, era proprio quella in cui è ambientato quell´episodio del film, il litorale domizio e il Villaggio Coppola.
Particolarmente impressionante l´autentico dialogo avvenuto con Matteo Garrone sul set di "Gomorra": come si può vedere nel dvd del "backstage", messo in commercio in questi giorni insieme al film. Si sta discutendo su come organizzare la scena finale, quella in cui i due adolescenti vengono giustiziati dalla malavita sul litorale domizio. Alla fine di un´animata discussione, Venosa si avvia sul set brandendo una pistola (ovviamente finta) e dicendo a Garrone: «Ora ti faccio vedere io come si ammazza un cristiano». Nel film Marco e Ciro detto Pisellino verranno attirati in una trappola e assassinati in uno stabilimento balneare in disarmo. I due giovanissimi balordi si erano resi responsabili di attività criminali indipendenti e di insofferenza nei riguardi delle gerarchie camorristiche: la loro immagine in costume da bagno, mentre provano le armi rubate su una spiaggia, è una delle scene-simbolo del film.
Nei giorni in cui "Gomorra" inizia la sua corsa all´Oscar (la nomination come miglior film straniero potrebbe essere confermata a fine mese), Venosa è il terzo dei suoi attori a finire in manette.
Prima che a lui, era toccato a Salvatore Fabbricino e a Bernardino Terracciano. L´episodio del film in cui appare Fabbricino è quello ambientato a Scampia: l´attore interpreta un giovane affiliato alla camorra, lo si vede nelle scene ambientate tra le Vele. Nella realtà, uno dei suoi fratelli è rimasto ucciso proprio nella faida degli scissionisti rievocata in quell´episodio e un altro deve scontare venticinque anni di carcere. Fuori dalla finzione scenica, Salvatore Fabbricino è stato accusato di spacciare droga proprio all´ombra delle Vele.
A ottobre era stato arrestato Bernardino Terracciano, detto Zi´ Bernardino. In "Gomorra" era un boss. Tre mesi fa fu tra i sette arrestati, affiliati e pregiudicati, ritenuti appartenenti al gruppo di fuoco dei Casalesi guidato dal latitante Giuseppe Setola, killer indagato per la strage di Castelvolturno del settembre scorso.

Fonte: napolionline.org

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