19 lug 2008

Così pagai Del Turco

Signor giudice, io sono quello che ha subìto... Comincia così la confessione fiume dell'imprenditore Vincenzo Maria Angelini, il re delle cliniche private in Abruzzo. Rivelazioni rese al procuratore di Pescara Nicola Trifuoggi e ai pm Gianpiero Di Florio e Giuseppe Belleli, che hanno portato in carcere il presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, il segretario alla presidenza, Lamberto Quarta, e il capogruppo del Pd abruzzese, Camillo Cesarone, accusati di essere i protagonisti di una nuova Tangentopoli. Un'inchiesta che ha coinvolto anche manager di Asl (Luigi Conga), assessori (Bernardo Mazzocca e Antonio Boschetti, ai domiciliari) e persino l'ex presidente della Regione, Giovanni Pace, di An, mentre il deputato del Pdl Sabatino Aracu è solo indagato: avrebbe chiesto ad Angelini, senza ottenerli, 2 milioni di euro. Uno scandalo che ha riaperto lo scontro sulla giustizia, con Berlusconi pronto a chiedere riforme draconiane per tagliare le unghie ai magistrati, ma che riapre anche la questione morale all'interno del centrosinistra. Ecco i passi salienti dei verbali integrali di Angelini: centinaia di pagine di accuse e confessioni del grande pentito d'Abruzzo.

'Servono soldi'
Dichiara Angelini: "Ottaviano Del Turco diventa presidente nel 2005. Io lo conosco da prima, c'era una buona amicizia... Lo vado a trovare e già mi sento suonare una strana musica. Mi dice: 'Tu, Enzo, hai un sacco di problemi, tutte le procure ti sono addosso. Per cui, sai, proteggerti sarà difficile'... Dopodiché mi vedo abbastanza spesso in agosto, settembre, ottobre. Ci vediamo con Cesarone, con Quarta... Cesarone mi disse che 'non avevo capito niente' e che era inutile che andassi da Del Turco a parlare soltanto, che 'Del Turco si era incazzato', che solo loro potevano proteggermi, ma in cambio volevano somme di denaro. Alla mia domanda: 'Voi chi?', lui mi rispose: 'Non fare il finto tonto, siamo io, Quarta e Del Turco'. Per questa prima volta, avendo io parlato di 30-40 mila euro, fu lui a dirmi di non scherzare e di cominciare con 200 mila. Da quel momento, lui ha indicato sia le volte che le cifre, e io ho provveduto".

La prima volta
Il 10 marzo 2006 Angelini consegna i primi soldi. "Cesarone mi dice: 'Vai a trovare Del Turco, vedi di portargli 100, 200'. Va bene, dico, vediamo di fargli passare la rabbia". Secondo Angelini, quella prima consegna fece da copione per tutte le altre. "Mi pare che quel denaro l'ho portato proprio a Del Turco, a Collelongo. Lui semplicemente prende questi soldi, li mette in uno scaffale, una libreria che era lì, sulla destra del salotto. Si aspettava proprio la consegna, non c'è stata neanche la pantomima iniziale classica. Lui non ha aperto bocca, li ha messi lui in questo scaffale. Dopodiché abbiamo cominciato a parlare, perché con Del Turco in genere la tecnica è questa: si parla del tempo, della salute, dei massimi sistemi, dei quadri".

La legge da varare
Angelini parla di due tangenti pagate a Del Turco e soci in occasione del varo della legge 20 sul contenimento dei costi nella sanità privata. "Il 3 maggio 2006 consegno altri 100 mila euro a Del Turco. Mi pare a Collelongo, ma non potrei giurarlo. E il 31 maggio mi chiama Camillo e dice: 'Ci dobbiamo incontrare. Vedi, con la legge 20 abbiamo fatto quello che potevamo. Tu sei nell'occhio del ciclone, hai solo noi come amici. Se vuoi che continuiamo, ci devi dare una mano, stiamo cominciando a fare la corrente socialista dentro al Pd'. E così altri 150 mila euro li consegno il 31 maggio personalmente a Cesarone, a Villa Pini o a casa sua. Dopodiché viene approvata la legge 20 e mi accorgo di essere stato preso in giro".

Politica in musica
Dopo la delibera regionale 786 sulla 'cartolarizzazione' dei crediti sanitari, Angelini si sente chiedere da Cesarone altri 100 mila euro per Del Turco. Oggi racconta: "E io vado lì. È sempre la solita cosa. Io dicevo: guarda, te lo metto lì, sullo scaffale. Quindi lui sapeva. E cominciamo a parlare di questa legge di riordino. Gli dico: Ottaviano, così tu rischi di mandare in crisi il sistema. Legittimi o illegittimi che siano, io ho fatto ricoveri da 4 mila euro in su. E lui: 'Sì, va bene non ti preoccupare, ma sai io non mi voglio sforzare di parlare di sanità, perché io amo la musica della politica, per cui tu dimmi qual è il problema in sintesi, poi magari parli con Quarta".

Piaceri e pugnalate
Il 16 novembre 2006 Angelini versa altri 200 mila euro a Del Turco, ma l'11 gennaio vede colpire da un'ispezione la sua clinica Sanatrix: "A mo' di bomba mi tolgono due milioni di euro. A questo punto chiamo Cesarone e dico: ragazzi, fatemi capire, perché vi ho detto all'inizio che non mi servono piaceri, ma nemmeno le pugnalate. Lui risponde: 'Ottaviano è incazzato perché non ti sei fatto più vivo. E lui ha un sacco di spese con la corrente. Devi andare da Ottaviano...'. Questa passeggiata mi costa 100 mila euro. E Del Turco mi suona la musica che lui sta a fare la corrente, che ci sono otto senatori che lui deve tenere buoni per sé rispetto a Boselli ".

La casa a Roma
Il 23 maggio 2007 Angelini versa 220 mila euro a Cesarone che deve comprare casa a Francavilla. Otto giorni dopo altri 200 mila a Del Turco: "Quella volta parlammo di quadri... Doveva essere un bacio in pantofole in piena regola". Un mese dopo "altri 100 mila per Cesarone, credo per sé". Ma alle cliniche Villa Pini, Sanatrix, Santa Maria ricominciano le ispezioni. "Il 4 giugno 2007 me ne lamento di brutto con Cesarone e lui mi dice: 'Devi andare a dare mezzo milione a Del Turco. E a me 100 mila euro, perché altrimenti non riusciamo a regolarle tutte queste ispezioni'. La richiesta me l'ha fatta a casa sua a Chieti. Ho aderito: 100 mila a Cesarone, 500 mila a Del Turco". In estate il consiglio ridiscute il piano sanitario. "E Rifondazione vuole rivedere i posti letto. Allora, il 4 luglio io do altri 250 mila euro a Del Turco, richiesti sempre da Cesarone con la frase: 'Devi andare da Ottaviano'. Allora mi arrabbio: ma perché? E lui risponde: 'No, guarda, Ottaviano ha problemi con la casa di Roma in centro, l'ha acquistata. Perché lui stava a via del Babuino, però in affitto". Poi Angelini incontra Cesarone a Francavilla. "Mi dice: 'Ottaviano vuole che cominciamo a parlare di piano sanitario. Qui ci devi dare 1 milione...'. Ho trattato e lui è arrivato a 750 mila. Glieli ho dati a casa sua, a Francavilla. I soldi andavano anche a Del Turco".

'Attento ai telefoni'
Dopo le ferie, "Cesarone viene a dirmi che ha bisogno di 100 mila euro per organizzare il partito a Chieti e che deve dare qualcosa a Quarta. E il 20 settembre ne consegno altri 200 mila a Del Turco. Cesarone mi dice: 'Devi andare da Del Turco, qua la cosa si sta aggravando, tu hai tutti i telefoni sotto controllo. Dobbiamo vedere se possiamo rallentare le ispezioni'. Il 9 ottobre do altri 100 mila euro a mano a Cesarone, che mi dice: 'Ce li devi dare perché ci servono, zitto e mosca, altrimenti ti meno pure'. Il 24 ottobre ne consegno 100 mila euro direttamente a Quarta. Io dico: 'Ma scusa, con tutti quelli che vi siete spartiti... Ottaviano mi diceva: penso io a tutti'. E Cesarone: 'No, che scherzi, Ottaviano quelli se li tiene per sé'". Il 2 novembre 2007 Angelini porta in auto a Del Turco 200 mila euro "prelevati alla Banca di Roma e fotografati. Misi il denaro sulla libreria, in un sacchetto di carta, conservando le fascette come prova. Congedandomi, Del Turco mi chiese se ero venuto da solo. Quando dissi che ero con l'autista, si preoccupò che avrebbe notato che il sacchetto era vuoto. Per questo vi infilò dentro quattro mele".

In cucina
"Il 27 novembre a Collelongo consegno altri 200 mila euro a Del Turco. Stavolta andammo in cucina. Gliel'ho messo in una specie di ripostiglio sotto una scala circolare. A dicembre, Cesarone mi chiama e mi dice che 'adesso c'è il problema dei gruppi di specialità... e quindi mi devi dare un altro milione'. Ho trattato a 750 mila euro e li ho dati a Cesarone a gennaio. A suo dire i beneficiari sarebbero stati lui, Quarta e Ottaviano".

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Fonte: espresso.repubblica.it

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