14 feb 2008
Reddito dei Consiglieri della Campania. Montemarano jr, figlio dell'assessore alla Sanità, non deposita neppure il Cud.
Non se la passa male neppure Franco Malvano, ex questore di Napoli, che che chiude la top five dei redditi: nel 2006 è stato il rivale della Iervolino nella corsa a sindaco ma che nello stesso periodo è diventato anche senatore di Forza Italia; incarico, quest'ultimo, che evidentemente ha inciso sul suo reddito, che nel Cud 2007 è stato di 148.417 euro. Sempre nel 2006 Malvano ha dichiarato spese elettorali sostenute per 421.947,31 euro, di cui 200 mila a carico del suo partito, Forza Italia. Sale sul podio, invece, Salvatore Varriale, terzo, affermato commercialista, ex deputato della Dc e fino a poche settimane fa capogruppo di Forza Italia, con 190.638 euro dichiarati al Fisco. Quarto in graduatoria è Luciano Schifone, con 152.543 euro dichiarati nel 2007. Emolumenti che schifone spiega così: «Ho il vitalizio di consigliere regionale, perché ho fatto tre legislature più due anni, mentre per un anno e mezzo sono stato europarlamentare. Inoltre sono funzionario amministrativo alla Federico II». Tra gli over 100mila euro c'è anche Vito Lupo, vicepresidente del Consiglio comunale del Pd, ma soprattutto famoso epatologo, «fermo» a quota 144.487 euro. Poco sotto i centomila euro, invece, si ferma Massimo Paolucci, ex subcommissario per l'emergenza rifiuti che nel 2006, dopo Berlusconi, è stato il consigliere più votato a Napoli: nel 2007 ha depositato un Cud da 97.834 euro.
Non ha invece depositato al Comune la dichiarazione dei redditi, Emilio Montemarano, figlio dell'assessore regionale alla Sanità, Angelo. Come lui, anche Salvatore Guerriero, Ds, vigile urbano e presidente della Commissione urbanistica, manca nell'elenco dei redditi depositati al Comune. In fondo alla classifica il giovane Francesco Minisci di Prc, con 11.408 euro. «Non dimentichiamo però che la Finanziaria 2008 ha portato da un terzo ad un quarto dello stipendio del sindaco il gettone per i consiglieri. per questo, se prendono parte a tutti i consigli e a tutte le commissioni, i consiglieri non si superano i mille e duecento euro al mese», spiega il presidente dell'assemblea, Leonardo Impegno, presente alla lettura delle dichiarazioni dei redditi, che sottolinea come «la classifica dei redditi dei consiglieri a disposizione degli organi di informazione è prova di massima trasparenza e di come gli atti pubblici, qui in via Verdi, siano a disposizione. Perché questo — conclude — è un palazzo di cristallo »
Fonte: corrieredelmezzogiorno.it
Il termine scandalo deriva dal greco skàndalon, che significa ostacolo, inciampo. Il significato più antico del termine rinvia ad azioni o discorsi che danno cattivo esempio.
Nell'accezione corrente uno scandalo è l'effetto di un'azione che, una volta divenuta di pubblico dominio, causa un turbamento della sensibilità morale pubblica, prevalentemente in materia di sesso, denaro ed esercizio del potere. Il turbamento deriva in genere, più che dall'infrazione di singole norme, dal fatto che le azioni considerate "scandalose" sono caratterizzate da una commistione impropria delle categorie citate, che tale commistione è stata resa pubblica e/o che le azioni "scandalose" hanno com protagonisti personaggi pubblici.
I motivi di scandalo variano quindi in funzione delle epoche, delle culture e delle classi sociali in cui tali comportamenti vengono messi in atto e resi noti. Essendo la notizia pubblica di un fatto il motore principale dello scandalo, nella società moderna essi vengono frequentemente amplificati - e spesso costruiti - dai media, che promuovono a scandalo (cioè a questione etica di interesse generale) pettegolezzi sulla sfera privata (familiare, affettiva, sessuale) di persone note.
Gli ambiti in cui possono avvenire gli scandali sono i più vari, in ambito politico-finanziario possono riguardare episodi di corruzione e abuso di potere; in ambito privato possono riguardare l'infedeltà coniugale, la sessualità o l'omosessualità delle persone coinvolte, l'abuso fisico a danni di soggetti deboli (es. la pedofilia); in ambito sportivo è spesso motivo di scandalo una condotta sleale (ad esempio, casi di corruzione e doping).
Concernendo azioni "discutibili", molto spesso gli scandali hanno conseguenze politiche e giudiziarie. Ancor più spesso vengono strumentalizzati a scopo politico o economico.
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