14 dic 2007
Ecco quanto guadagna un politico. L'imbarazzante gettonificio lombardo.
A Palazzo Marino c´è una netta sproporzione tra i politici e i dirigenti. E chi non ha un assessorato prende un gettone di 120 euro lordi a presenza.
I Paperoni della politica abitano al Pirellone. C'è lo stipendio lordo, c'è una diaria esentasse che tutti i mesi porta 2.600 euro in tasca. E poi c'è un rimborso spese di trasporto che in un anno può far incassare anche poco meno di 20mila euro. Risultato: non solo il governatore Formigoni e i suoi assessori, ma anche tutti gli ottanta consiglieri regionali viaggiano al minimo a 9000 a euro netti al mese. Un consigliere comunale o provinciale, invece, fatica ad arrivare a 2000. Ai loro capi va decisamente meglio: al presidente provinciale Filippo Penati va ogni mese un assegno di 9306 euro lordi, solo 182 euro in più del sindaco di Milano. Quella Letizia Moratti che guida un Comune al quinto posto tra le grandi città per stipendi: dietro Roma che ha quasi il doppio di abitanti, ma anche dietro le più piccole Bologna, Bari e Palermo.
I costi della politica - A Palazzo Marino è bastato che Letizia Moratti annunciasse l'autoriduzione dello stipendio del 35 per cento per far scatenare la rivolta dei suoi. Assessori e partiti della Cdl hanno detto mai e poi mai. Perché la rivolta? Perché tutto si tiene, nei costi della politica. Lo stipendio di un consigliere comunale e di un assessore non può superare una quota di quella del sindaco (un terzo i primi, due terzi i secondi), quello di consiglieri e assessori provinciali idem. Anche in Regione gli stipendi sono incatenati gli uni con gli altri, ma qui sono agganciati a quelli dei parlamentari italiani. La morale della storia, comunque, è una sola: basta cominciare a toccare un numero, e per tutti gli altri scatta un effetto domino al ribasso. E nessuno, infatti, di solito, comincia.
Lo stipendio e il benefit - La verità dei costi dei politici non sta solo nelle buste paga di chi ci governa, perché dietro a quelle ci sono anche i rimborsi spese chilometrici della Regione, per cui conviene risiedere fuori Milano. C'è un esercito di 54 auto blu con autista a disposizione 24 ore su 24, festivi compresi: la macchina d'ordinanza spetta infatti a ogni assessore di Comune, Provincia e Regione. Passando agli sconti su treni e autostrade lombarde per i consiglieri regionali, agli abbonamenti Atm ribassati del 30 per cento per i consiglieri comunali. Ai pass per viaggiare in macchina nelle corsie riservate ai mezzi pubblici a Milano. E arrivando a computer e telefono cellulare, ormai in dotazione a tutti, agli 80 consiglieri regionali come ai 60 consiglieri comunali. Il privilegio più gradito alla maggioranza degli eletti a Palazzo Marino, però, sembra essere San Siro: hanno diritto a due biglietti gratis per partite o concerti al Meazza, e il benefit va sempre a ruba.
Il Comune - Nella classifica delle città italiane, Palazzo Marino è il quinto per stipendi ma sostanzialmente condivide la piazza con Catania e Torino, da cui la dividono solo spiccioli. Il sindaco Moratti guadagna 9.124 euro lordi al mese per 12 mesi. Circa 110mila euro all'anno, e cioè metà o meno di metà dello stipendio di quindici super-dirigenti di Palazzo Marino da lei assunti. La sproporzione tra politici e burocrati, del resto, a Palazzo Marino è lampante e il capo della machina, il direttore generale del Comune Giampero Borghini, costa alle casse pubbliche oltre 279mila euro all'anno. I sedici assessori comunali, invece, mettendosi in aspettativa dal lavoro incassano 5.930 euro lordi al mese. Che netti significano circa 3.800. Qualcosa in più spetterebbe al vicesindaco, ma da dieci anni il posto è occupato da Riccardo De Corato che è già stipendiato dal Parlamento e dunque deve rinunciare all'emolumento comunale. L'altro capitolo sono i consiglieri comunali, che da anni si lamentano di essere sottopagati e provano (inutilmente, visto che la legge nazionale li blocca) ad arrotondarsi lo stipendio. Ma quanto guadagna uno dei 60 eletti a Palazzo Marino? Non ha un fisso mensile, ma un gettone di presenza di 120 euro lordi a seduta d'aula o di commissione, con un tetto di 25 gettoni al mese, e niente ad agosto quando il Consiglio è fermo. Morale: al massimo, di fatto, i 60 eletti arrivano a 2000 euro netti al mese. Ma per accumulare gettoni (e dunque soldi) in Comune funziona il meccanismo già ribattezzato «gettonificio»: si moltiplicano sedute di commissioni spesso inutili, che però costano in termini di personale, stenografi, segretari.
La Provincia - Stipendi quasi fotocopia a Palazzo Isimbardi rispetto ai colleghi di Palazzo Marino, ma con un surplus di 182 euro per Penati e di 112 per i suoi 15 assessori. Ai 42 consiglieri provinciali, però, va un po' meglio che ai loro colleghi comunali: si sono liberati dal capestro del gettone e possono optare per un'indennità mensile fissa di 2300 euro lordi al mese (assicurata con almeno un terzo di presenze). Ma anche qui si lamentano: «Non guadagniamo niente» è la granitica certezza di un anonimo consigliere dell'Unione. E come in Comune, anche qui il presidente del Consiglio viene però equiparato in busta paga a un assessore.
La Regione - È il palazzo che tutti i colleghi degli altri enti confessano senza pudore di invidiare. Quasi vicino al sole quanto i parlamentari (che di indennità base guadagnano quasi la stessa cifra, ma hanno diritto a qualche contributo in più per collaboratori e benefit), un po' più lontano dal sole degli Europarlamentari italiani, che detengono il record europeo per stipendio (149mila euro all'anno la retribuzione base, più una cifra variabile tra i 30 e i 35mila euro di indennità e rimborsi). La regione è il palazzo dove un consigliere, e neppure presidente di commissione, ti spiega di guadagnare «9.400 euro netti tutti i mesi». Dove un assessore ti assicura che lui, al netto, arriva a 11mila. Lo stipendio-base però si ferma prima, con un'indennità fissa lorda che è agganciata a quella dei parlamentari, con una progressiva diminuzione dal presidente (circa 12mila euro), all'assessore (poco più di 10.500) al consigliere semplice (circa 8.500). Le percentuali sul Parlamento sono determinate dalle leggi regionali e i lombardi non sono messi male rispetto ai colleghi di altre regioni, potendo incassare un'indennità fissa inferiore solo a siciliani e piemontesi. All'indennità fissa lorda, su cui si pagano le tasse, va aggiunta però una diaria netta di 2600 euro al mese. Per tutti, consiglieri e assessori. Così come a tutti vanno il rimborso spese di trasporto per la benzina dal luogo di residenza al Pirellone e gli altri benefit. E dopo i 60 anni la pensione è assicurata, con circa 1500 euro al mese che salgono a 2800 per i veterani con più di 12 anni.
Fonte: milano.repubblica.it
Il termine scandalo deriva dal greco skàndalon, che significa ostacolo, inciampo. Il significato più antico del termine rinvia ad azioni o discorsi che danno cattivo esempio.
Nell'accezione corrente uno scandalo è l'effetto di un'azione che, una volta divenuta di pubblico dominio, causa un turbamento della sensibilità morale pubblica, prevalentemente in materia di sesso, denaro ed esercizio del potere. Il turbamento deriva in genere, più che dall'infrazione di singole norme, dal fatto che le azioni considerate "scandalose" sono caratterizzate da una commistione impropria delle categorie citate, che tale commistione è stata resa pubblica e/o che le azioni "scandalose" hanno com protagonisti personaggi pubblici.
I motivi di scandalo variano quindi in funzione delle epoche, delle culture e delle classi sociali in cui tali comportamenti vengono messi in atto e resi noti. Essendo la notizia pubblica di un fatto il motore principale dello scandalo, nella società moderna essi vengono frequentemente amplificati - e spesso costruiti - dai media, che promuovono a scandalo (cioè a questione etica di interesse generale) pettegolezzi sulla sfera privata (familiare, affettiva, sessuale) di persone note.
Gli ambiti in cui possono avvenire gli scandali sono i più vari, in ambito politico-finanziario possono riguardare episodi di corruzione e abuso di potere; in ambito privato possono riguardare l'infedeltà coniugale, la sessualità o l'omosessualità delle persone coinvolte, l'abuso fisico a danni di soggetti deboli (es. la pedofilia); in ambito sportivo è spesso motivo di scandalo una condotta sleale (ad esempio, casi di corruzione e doping).
Concernendo azioni "discutibili", molto spesso gli scandali hanno conseguenze politiche e giudiziarie. Ancor più spesso vengono strumentalizzati a scopo politico o economico.
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e' vergognoso l'italia e' in mano di mafiosi che gioca con la pelle del cittadino.io che faccio fatica ad arrivare a fine mese devo pure pagare delle multe false o mi bloccano la macchina e questo perche' i comuni non sanno dove prendere i soldi per andare avanti mentre i politici fanno la bella vita e si ingrassano alla faccia nostra vergogna vergogna vergogna
RispondiEliminaVERGOGNA ITALIA MAFIOSA
RispondiEliminaE' uno schifo più assoluto, vergogna Italia, appena potrò me ne andrò da questo schifo!
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