13 nov 2007

Pizzo: "..ho ricevuto 10mila euro dall'Ordine dei medici"

Sui biglietti i rendiconti del "pizzo" "... ho ricevuto 10mila euro dall'Ordine dei medici"
Ma anche scambi di affettuosità e saluti. Avevano cercato di distruggerli gettandoli nel water

PALERMO - I nomi degli estorsori che terrorizzavano i commercianti e gli imprenditori di Palermo erano segnati nei pizzini degli ultimi padrini finiti in manette, Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Negli stessi biglietti, ci sono i nomi di chi ha continuato a pagare il pizzo.

Talvolta, anche insospettabili: "Ora ti faccio sapere che giorni fa, ho ricevuto 10 mila euro dall'ordine dei medici ed altri 10 mila li dovrei ricevere in questi giorni", scriveva il giovane latitante Sandro Lo Piccolo a Francesco Franzese, suo reggente per la zona di Partanna Mondello, dove si trova la villa storica che l'Ordine sta ristrutturando per farne la propria sede.

Non sfuggiva nulla alla tassa mafiosa. Negozi, aziende, lavori pubblici e privati. E i picciotti ne davano conto nei soliti biglietti, inviati attraverso una rete di fidati postini: "Carissimo e adorato padrino ti abbraccio forte forte al cuore e ti do subito un grossissimo bacione affettuoso - scrivevano a Lo Piccolo junior - Naturalmente un saluto affettuoso per tuo padre e tutta la tua stimatissima famiglia". E ancora: "A me interessi solo tu o ci vediamo in una reggia o ci vediamo in uno stallone, io sono sempre onorato e felice. Quindi non mi interessa di nessuno, io vengo solo per la gioia di vederti".

A una settimana dal blitz che ha portato in carcere i Lo Piccolo, la squadra mobile e la Procura antimafia di Palermo hanno fatto scattare una nuova operazione. Dieci provvedimenti sono stati decisi dai pm Nico Gozzo, Gaetano Paci, Francesco Del Bene e dal procuratore aggiunto Alfredo Morvillo. In carcere, le ordinanze sono state notificate a Salvatore e Sandro Lo Piccolo, Francesco Franzese, Antonino Nuccio e Domenico Ciaramitaro. In manette sono finiti Domenico e Nunzio Serio, Vincenzo Mangione e Andrea Gioè, tutti addetti alla riscossione delle estorsioni, ma anche alla gestione di alcuni affari di droga. Un decimo indagato resta latitante. Questa estate, i poliziotti della sezione Catturandi avevano seguito a lungo i favoreggiatori dei Lo Piccolo, sperando di arrivare alla loro cattura. Poi, il 2 agosto, un blitz aveva portato all'arresto di Franzese. Nella sua villa del quartiere Cruillas c'erano i biglietti che il reggente di Partanna Mondello si scambiava con Sandro Lo Piccolo: inutilmente, il boss aveva tentato di distruggerli, gettandoli nel water. I poliziotti li avevano recuperati nel pozzetto d'ispezione della fossa biologica. Poi, i tecnici della Scientifica li hanno ricostruiti con pazienza.

"Per il mio padrino", annotava Franzese: "Ho ricevuto con gioia la tua del 27 e mi accingo subito a risponderti. Però prima rispondo alle cose di lavoro così poi abbiamo più tempo per parlare un po' di noi. Per il fatto dei soldi ti ringrazio perché mi tieni informato di quello che ti mandano, però mi è bastato una sola volta che ti ho chiesto e ho visto che ti sei infastidito. Quindi mai più una parola da parte mia, sei tu che fai il tutto, naturalmente prima i tuoi bisogni, quando invece c'è qualche cosa che può tornare sarai tu stesso a dirmi questo discorso. Mi basta una volta nelle cose, e poi basta che ti vedo tranquillo per me va tutto bene. Per il 6000 della villa mi dovresti fare sapere qual è, però io penso che è un posto dove noi ci abbiamo fatto un paio di segnali, poi si è fatto vedere Colomba e ha detto che lo avevano cercato e adesso portava qualcosa. Se poi invece di portarli a me li ha fatti avere a te non c'è niente di male, ha fatto il suo dovere e la cosa più giusta".

Questa è la vita di un capofamiglia, tutta per il suo padrino. Non importa che sia più giovane. Sempre "padrino" va chiamato. Così scriveva ancora Franzese a Sandro Lo Piccolo: "Sono contento che ti ha fatto piacere che Pizza ti ha scritto, io sono molto altruista e se ho un bene (in questo caso il mio bene più grosso sei tu), mi piace condividerlo con gli altri". E ancora: "Quando cambierò casa ho già trovato una persona che è pulitissima e una volta a settimana può farmi avere e partire la posta, sempre tramite Pizza ma con un ulteriore filtro fra loro. Però io neanche affaccio la testa, anche se c'è il giardino non sono uscito neanche un piede fuori, ho proprio cercato di essere il più prudente possibile".

"Pizza" era il nome in codice di uno degli estorsori più fidati della famiglia di Partanna, Antonino Nuccio. "Orecchio" era Andrea Gioè. "Pittbull", Ciaramitaro. Franzese, semplicemente, "Franco".

L'ultima indicazione di Franzese prima dell'arresto fu per un omicidio. Vittima doveva essere un tale soprannominato "crasticeddu", piccolo maiale, che aveva commesso uno sgarro: "Comunque Pizza ti terrà informato di tutto, a proposito, per il crasticeddu già è cotto, manca solo il posto. Però se tu non ti sposti è meglio appena ci vediamo mi spieghi per bene le modalità e ci "parlo" io, se poi tu mi autorizzi l'aiuto lo posso pure trovare senza bisogno di scomodarti tu".

Sandro Lo Piccolo rispondeva con toni accorati: "Io, caro figlioccio del mio cuore, sapendoti con i tuoi felice sarò altrettanto felice pure io!!! Capisco i brutti momenti che stai attraversando, ma se Dio vuole ormai ne hai per poco. E ti auguro di poterti rilassare al massimo. Ora caro figlioccio del mio cuore, non avendo altro da dirti, al momento concludo, in attesa di una tua nuova missiva mandandoti da parte di tutti tantissimi cari bacioni. Ti mando un milione di baci e abbracci e baci. Più bacetti per i piccoli... affettuosissimo abbraccio per tua moglie". Firmato, "il tuo padrino. Ti voglio bene".

Fonte: repubblica.it

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