28 nov 2007

Il rom che uccise quattro ragazzi diventa testimonial. Aperta un'inchiesta

Il ministro della giustizia Clemente Mastella ha disposto un'indagine sul caso di Marco Ahemtovic, il rom che ad aprile scorso ubriaco travolse e uccise con la sua auto un gruppo di ciclisti uccidendone quattro. L'imputato, infatti, pur trovandosi agli arresti domiciliari (dove sconta la condanna a sei ani e sei mesi di reclusione) pubblicizza via internet prodotti col marchio "Linearom". "La scelta delle misure cautelari compete esclusivamente al Giudice - si legge in una nota del Ministero della Giustizia - e su di essa non sono possibili interferenze del ministro della Giustizia, e questo a prescindere dai sentimenti personali del Guardasigilli, che prova tristezza e sconcerto di fronte a chi sfrutta le proprie colpe e la morte altrui per acquistare notorietà e denaro".

Mastella, però sul caso di Marco Ahemtovic, "ha chiesto ai propri uffici di avviare accertamenti specifici sulle modalità del regime detentivo cui è attualmente sottoposto l'Ahmetovic, e sulla compatibilità di tale regime con lo svolgimento delle attività lucrative riportate dalla stampa".

OROLOGIO AHMETOVIC ALL'ASTA SUL WEB,PROTESTE - L'orologio "griffato" del Rom Marco Ahmetovic, è all'asta sul portale Ebay fino al 6 dicembre prossimo. L'operazione è stata promossa dall'agente pubblicitario Alessio Sundas, per il quale il giovane rom "è diventato una star non per responsabililtà sua, ma della stampa". L'iniziativa, che prevede la vendita dell'orologio della "linea Rom" a 159 euro, sta scatenando le proteste non solo dei parenti delle vittime dei quattro ragazzini morti nell'incidente stradale avvenuto il 23 aprile scorso, ma anche di tutta la comunità locale e di molti parlamentari.

Tra questi ultimi, il deputato del partito Democratico, Maurizio Fistarol, che ha chiesto al ministro della Giustizia Clemente Mastella di avviare un'indagine sulla licetà dell'operazione, e l'on. Gabriella Carlucci, di Forza Italia, che ha promosso un sit-in di protesta davanti la stessa sede del ministero a Roma, insieme ai familiari delle vittime di Appignano del Tronto e di altre tragedie della strada.

Fonte: libero.it

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