2 nov 2007

Frate chiedeva "pizzo" per annullare nozze

Un detective reclutato dal alcune vittime ha incastrato il religioso

FERMO - È accusato di aver intascato tangenti per favorire le pratiche di annullamento dei matrimoni. Per questo un frate appartenente all'ordine dei Missionari della Fede è stato allontanato dal Tribunale ecclesiastico marchigiano, che ha sede a Fermo. A incastrarlo è stato un investigatore privato, reclutato da alcune delle persone cui il religioso aveva chiesto denaro - qualche migliaio di euro per ciascuna pratica - fingendo di essere un marito in attesa di separazione. La vicenda è riportata giovedì dal quotidiano Qn-il Resto del Carlino. A carico del frate il detective ha raccolto prove registrando e filmando con una telecamera nascosta le trattative sul "pizzo". A quel punto il frate è stato allontanato dall'incarico.

«AL LIMITE DELLA BLASFEMIA»
Prima di approdare a Fermo, l'uomo aveva prestato servizio presso il Vicariato di Roma, dove pare si fosse reso protagonista di fatti analoghi. «È un episodio deprecabile - ha commentato l'ex presidente del Tribunale ecclesiastico marchigiano monsignor Vinicio Albanesi - che getta fango su un meccanismo sano e una struttura che in passato è stata portata ad esempio per la sua efficienza. Al di là dell'aspetto legale, quanto commesso da questo religioso è al limite della blasfemia. So che il frate è arrivato dopo che ho lasciato la presidenza - ha detto Albanesi - e che è già stato trasferito in un'altra città».
Fonte: corriere.it

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