16 ott 2007

Un mondo di scandali a luci rosse

Dagli stati uniti all'indonesia, dalla germania all'italia
Coinvolti politici e personaggi dell'industria: nessuno si salva

Il mondo ha sempre amato gli scandali a luci rosse che coinvolgono gli uomini politici. O non si spiegherebbe perché le scappatelle del senatore americano Larry Craig continuino a essere sempre sulle prime pagine di tutti i giornali. In un'era in cui spopolano i tabloid, la storia di Craig che ha abbordato un poliziotto in un bagno dell'aeroporto di Minneapolis si è rivelata irresistibile.

Craig, senatore repubblicano dell'Idaho, continua a essere deriso da tutti per aver ritrattato l'ammissione di colpevolezza resa al momento dell'arresto. La strana vicenda è così diventata il sexy scandalo della stagione a Washington. Solo qualche mese prima l'attenzione era tutta per il senatore David Vitter, che aveva ammesso di essere stato un affezionato cliente di un'agenzia che forniva avvenenti accompagnatrici, gestita da una misteriosa donna conosciuta come «La Signora di D.C.». L'anno scorso il senatore repubblicano Mark Foley si è dimesso in seguito alla divulgazione di alcune email dal contenuto piccante da lui mandate a un ragazzo di 16 anni, stagista al Congresso.

Negli ultimi tempi in tutti i Paesi del mondo la carriera dei politici è travolta da un qualche scandalo. Si parte da situazioni degne di una novella del Boccaccio (basti pensare alle presunte relazioni extraconiugali dei parlamentari europei), fino ad arrivare a vicende molto più squallide (come il traffico di cibo in cambio di sesso a opera di alcuni esponenti delle Nazioni Unite nei Paesi più poveri dell'Africa).

Ma le storie piccanti che coinvolgono gli uomini politici riempiono le pagine dei tabloid fin dal 1963, quando John Profumo, ministro della Guerra britannico, tentò di tenere nascosta la sua relazione con una showgirl. L'incidente suscitò sdegno in tutto il Regno Unito, creando non poche difficoltà ad Harold MacMillan, allora primo ministro.

Ma questa è ben poca cosa rispetto alla vicenda che, nel 2006, ha scosso la tormentata regione del Kashmir, dove circolavano video pornografici che ritraevano ragazze minorenni. Inizialmente è stata arrestata una donna con l'accusa di aver organizzato un vero e proprio traffico di prostituzione. Ben presto però le indagini hanno portato alla luce il coinvolgimento diretto di uomini politici e alti funzionari di stato. La notizia ha causato violente proteste a Srinagar, capitale estiva del Kashmir, e sono nate voci secondo cui i politici utilizzavano le ragazze per mettere le mani sui militanti kashmiri. Il caso è stato quindi trasferito all'intelligence indiana.

C'è poi lo scandalo che ha travolto Willie Knuckles, ministro del governo liberiano e responsabile dello staff del presidente Ellen Johnson-Sirleaf. A febbraio 2007 Knuckles si è dimesso dopo che un giornale locale aveva pubblicato alcune foto che lo ritraevano nudo in compagnia di due donne. A quanto pare il presidente liberiano ha rimproverato duramente il ministro, peraltro padre di famiglia, affermando però che non aveva fatto nulla di illegale. Il presidente ha poi lanciato una campagna contro gli abusi sessuali dopo la recente guerra civile in Liberia. Secondo quanto riportato dai giornalisti locali, il governo avrebbe condannato il quotidiano per aver pubblicato le foto, ma il tribunale, successivamente, avrebbe dato ragione alla testata.

A giugno 2007 l'ex presidente israeliano Moshe Katsav ha rassegnato le dimissioni per le continue proteste sollevate da alcune ex dipendenti che lo accusavano di molestie sessuali (un'impiegata aveva addirittura denunciato di essere stata violentata). A gennaio Katsav si era sospeso dagli incarichi, pur mantenendo la carica, prima di cedere definitivamente la poltrona per la scadenza del mandato. In questo modo è riuscito a evitare l'accusa di violenza sessuale e il carcere. Il Parlamento israeliano sembra abbia approvato una risoluzione per non concedere a Katsav i molti privilegi spettanti agli ex presidenti, inclusi un ufficio di rappresentanza, una segretaria personale e un'automobile con autista.

In Germania la stampa si è occupata a lungo del caso di sesso e corruzione che ha coinvolto la dirigenza della Volkswagen. Sembra che i responsabili dei sindacati venivano convinti ad appoggiare le scelte dell'azienda con festini a luci rosse in compagnia di splendide ragazze brasiliane e russe. A gennaio tutto ciò ha portato a una bella multa e a una condanna di reclusione con la condizionale per un ex dirigente della Volkswagen, già braccio destro dell'ex cancelliere Gerhard Schroeder. E negli ultimi sei mesi Gunter Verheugen, vice presidente della Commissione europea, ha invece schivato le accuse (sollevate dalle foto dei paparazzi) di una sua presunta relazione con la responsabile del suo staff di 15 anni più giovane.

In America la politica è cambiata e si invitano i giornali a scrivere titoli sempre più piccanti. «Vi è sempre più pressione politica sulle norme sui comportamenti sessuali e sulla famiglia, per questo sono aumentati anche gli scandali», afferma Paul Apostolidis, professore di scienze politiche presso il Whitman College nello Stato di Washington e curatore del libro «Public Affairs: The Politics of Sex Scandals» (pubblicato nel 2002).

Ma l'onnipresenza degli scandali a luci rosse in Occidente è dovuta a una stampa libera (e aggressiva), un fenomeno sicuramente amplificato dalla tecnologia. A Washington il blogger Mike Rogers utilizza il web per rendere pubblica l'omosessualità di vari membri del Congresso. Naomi Seligman Steiner, vice direttore del gruppo di vigilanza sulla corruzione politica Citizens for Responsibility and Ethics a Washington, afferma che la diffusione dalle notizie su internet e i telegiornali in onda 24 ore al giorno hanno sviluppato nel pubblico una «sete insaziabile» per gli scandali.

È il caso, ad esempio, di un parlamentare indonesiano che l'anno scorso si è dimesso a causa di un video, pubblicato sul web, che lo ritraeva mentre se la spassava con una cantante pop locale. La cantante ha ammesso di aver girato il video con il suo cellulare, ma ha aggiunto di non avere idea di come questo sia finito su Internet. Se la popolarità della giovane artista è salita alle stelle, quella del malcapitato parlamentare è invece precipitata.

Fonte: corriere.it

Nessun commento:

Posta un commento

Etichette

Post in evidenza

Regioni: molte spese, pochi valori

Non si può definire semplicemente corruzione, sprechi, malgoverno quanto sta emergendo a proposito delle Regioni Quando la quantità di un ...