26 lug 2007

Dalle lasagne al dolce: 2 euro e mezzo

In Regione Toscana il pranzo-benefit del consigliere con servizio al tavolo

FIRENZE. Le lasagne al pesto ieri erano buone, assicura un consigliere regionale. Forse un po’ pesanti, soprattutto in una giornata di seduta di Consiglio, ma le alternative non erano granché più leggere: pasta all’amatriciana e panzanella. Leggerissimo invece è il prezzo di un primo in Consiglio regionale: 1 euro e 66 centesimi. Meno della “buvette” della Camera dove cavatelli al salmone o pasta al ragù costano circa 3 euro. E meno di quanto abbia speso il vostro cronista in un bar vicino al Consiglio regionale, per un piatto di spaghetti con pomodoro e basilico (piuttosto insipidi e scotti): 4 euro.

Tagliata, panna cotta... Il nostro consigliere regionale ha saltato il secondo. Si è limitato a chiedere per concludere il pasto una fetta di cocomero: 0,31 centesimi contro i 2 euro e 50 che si pagano fuori. Peccato (per lui). Sì, perché ieri il menu alla mensa del Consiglio era davvero invitante. Se avesse voluto infatti consumare un pranzo completo avrebbe potuto scegliere come secondo tra una tagliata di manzo, un pescespada al forno e un polpettone (2,60 euro). Fuori, al nostro bar, tagliate e spada uno se li sogna. Si deve accontentare di due fettine di roastbeef molto insipide, di un palombo lesso e freddo da frigorifero, o di un arista così e così: 7 euro. Per quanto riguarda il contorno alla mensa regionale ieri c’erano patate alla pizzaiola, carciofi al tegame e fagiolini al pomodoro: 1,56 euro. Fuori, al bar, insalata con pomodori, patate arrosto molto untuose e carote: 4 euro.

Serviti al tavolo. Per i golosi la mensa regionale offriva ieri anche panna cotta (1 euro e 50 centesimi) e come frutta cocomero, albicocche e pesca (0,31). Fuori il prezzo è circa di 2 euro e 50 centesimi. Infine la bottiglietta di acqua minerale: 0,47 centesimi e fuori invece un euro. Fin qui i costi voce per voce della mensa regionale, frequentata da consiglieri, dipendenti e esterni. Ma attenzione: per un consigliere un pasto completo non è la sommatoria delle varie voci, ma ha un prezzo fisso: 2,46 euro. O che uno mangi solo il primo o tutti i piatti fino al dolce il consigliere spende la stessa cifra. Due euro e mezzo: il costo di una fetta di cocomero al bar. Inoltre i consiglieri - al contrario di una decina di anni fa - mangiano ad una mensa distinta da quella dei dipendenti e godono del servizio al tavolo.

Un pasto fuori: 21 euro. Per i dipendenti (che usufruiscono di uno sconto del 67%) il conto varia: un pasto completo costa egualmente 2,46 però se uno si limita ad un solo piatto spende di meno. Ad esempio, Mario Rossi, impiegato in Consiglio, ha preso una tagliata con patate, il dolce, il pane e l’acqua e ha speso 1 euro e 28 centesimi. Ad un self service - niente di che - a due passi dal Consiglio, frequentato da studenti, impiegati, operai, gente che per ragioni di lavoro non può tornare a casa a mangiare, lo stesso menu costa 20-23 euro. Praticamente dieci volte di più.

Si dirà che tagliata e pesce spada al forno sono un lusso che uno non si può permettere al bar vicino all’ufficio. Però se il vostro cronista, non al self service, non al ristorante, ma semplicemente ad uno dei bar dove si consumano pranzi veloci con piatti freddi o cotti con il microonde, decide di consumare il menu intero servito alla mensa regionale spende 21 euro.

Un consigliere e un dipendente possono invitare ospiti a mensa. Questi però pagano 7,77 per un pranzo completo. Da sottolineare infine che rispetto alla Camera la Regione Toscana appare comunque molto più virtuosa. A Montecitorio, infatti, un pranzo completo costa al parlamentare 9 euro mentre al consigliere regionale solo i 2 euro e mezzo. Tuttavia la Camera deve sborsare 90 euro a pasto e la Regione solo 7,18. La mensa a 2 euro e 46 centesimi, il cellulare quasi gratis, le autostrade senza pedaggio e il rimborso della benzina nei viaggi da casa al Consiglio sono benefit che il consigliere più aggiungere ad uno stipendio inferiore solo a quello del parlamentare.

Fonte: www.iltirreno.it

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