8 gen 2017
Cgil, mail interna ai dirigenti:«Minimizzare sui voucher»
Una «nota alle strutture» della segreteria nazionale Cgil a tutti i dirigenti delle categorie, nazionali e regionali su come affrontare mediaticamente il tema dei voucher. Dopo il caso dei pensionati dell’Emilia-Romagna, Tania Scacchetti e Nino Baseotto, membri della segreteria nazionale, hanno inviato una email informativa. «Meglio sarebbe stato — vi si ammette — usare maggiore attenzione sulla questione, specie una volta avviata la nostra campagna di raccolta firme (per il referendum abrogativo del Jobs act, ndr). Tuttavia, anche nella relazione con la stampa locale, il fenomeno va circoscritto a quello che è, un utilizzo per limitate attività meramente occasionali svolte da soli pensionati». E poi si spiega: «La Cgil non nega l’esigenza di uno strumento che possa rispondere al lavoro occasionale; nega che questo strumento siano i voucher come li conosciamo oggi». L’auspicio finale è che «questi possano essere i contenuti che saranno diffusi ad attivisti e delegati oltre che alla stampa locale interpellati sulla questione».
«Scelta di tutta la segreteria nazionale»
La «nota alle strutture», secondo quanto spiegato da Scacchetti a ilfattoquotidiano.it, «era un invito a tutti i nostri rappresentanti ad utilizzare la testa nella comunicazione pubblica, per evitare eventuali tensioni su una vicenda che, seppure non porterà ad alcun provvedimento interno, deve farci riflettere». E si tratta, comunque, «di una scelta condivisa da tutta la segreteria nazionale». Non è escluso che nei prossimi giorni sulla questione possa intervenire, questa volta rivolgendosi alla stampa e quindi al mondo esterno al sindacato, anche la segretaria Susanna Camusso.
Nel 2016 crescita del 32%
Nel 2016 l’utilizzo dei voucher, i buoni destinati al lavoro accessorio (ecco a cosa servono e chi li usa), è cresciuto del 32,3%, stando ai dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps relativi al periodo gennaio-ottobre confrontati con i primi 10 mesi del 2015. Nei primi dieci mesi del 2015 la crescita dell’utilizzo dei voucher, rispetto al 2014, era stata pari al 67,6%. Lo strumento continua a dividere il mondo del lavoro, tanto che uno dei tre referendum (sulla ui ammissibilità la Corte costituzionale si pronuncerà l’11 gennaio) chiesti dalla Cgil riguarda proprio l’abolizione del sistema dei voucher (gli altri due sono sul ripristino dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori e sulle responsabilità in solido di appaltatore e appaltante). Anche sul «peso» dello strumento l’opinione pubblica è divisa: «È del tutto condivisibile — ha scritto Maurizio Sacconi, presidente della Commissione lavoro del Senato, nel blog dell’Associazione amici di Marco Biagi (www.amicimarcobiagi.com) — la rilevazione della Cgia di Mestre sul monte ore di lavoro remunerato con i voucher per cui, rappresentando solo lo 0,3% del totale, non costituisce un mercato del lavoro parallelo. Anzi, i bassi indici rilevati in Sicilia, Calabria e Campania descrivono un sommerso resistente anche a questa opportunità di emersione».
Fonte: corriere.it
Il termine scandalo deriva dal greco skàndalon, che significa ostacolo, inciampo. Il significato più antico del termine rinvia ad azioni o discorsi che danno cattivo esempio.
Nell'accezione corrente uno scandalo è l'effetto di un'azione che, una volta divenuta di pubblico dominio, causa un turbamento della sensibilità morale pubblica, prevalentemente in materia di sesso, denaro ed esercizio del potere. Il turbamento deriva in genere, più che dall'infrazione di singole norme, dal fatto che le azioni considerate "scandalose" sono caratterizzate da una commistione impropria delle categorie citate, che tale commistione è stata resa pubblica e/o che le azioni "scandalose" hanno com protagonisti personaggi pubblici.
I motivi di scandalo variano quindi in funzione delle epoche, delle culture e delle classi sociali in cui tali comportamenti vengono messi in atto e resi noti. Essendo la notizia pubblica di un fatto il motore principale dello scandalo, nella società moderna essi vengono frequentemente amplificati - e spesso costruiti - dai media, che promuovono a scandalo (cioè a questione etica di interesse generale) pettegolezzi sulla sfera privata (familiare, affettiva, sessuale) di persone note.
Gli ambiti in cui possono avvenire gli scandali sono i più vari, in ambito politico-finanziario possono riguardare episodi di corruzione e abuso di potere; in ambito privato possono riguardare l'infedeltà coniugale, la sessualità o l'omosessualità delle persone coinvolte, l'abuso fisico a danni di soggetti deboli (es. la pedofilia); in ambito sportivo è spesso motivo di scandalo una condotta sleale (ad esempio, casi di corruzione e doping).
Concernendo azioni "discutibili", molto spesso gli scandali hanno conseguenze politiche e giudiziarie. Ancor più spesso vengono strumentalizzati a scopo politico o economico.
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